- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 30 gennaio 2014

Micron licenzia, mogli incinte di operai scrivono al Papa: "Senza il lavoro dovremo abortire"

Questa mattina, 4500 dipendenti del call center Almaviva sono scesi in piazza a Palermo per lanciare l'allarme sul ridimensionamento dell'azienda, che oggi rappresenta il primo datore di lavoro siciliano. Un corteo che da piazza Marina è giunto fino a Palazzo d'Orleans per chiedere alle istituzioni maggiore attenzione rispetto verso lavoratori che 
hanno già dovuto accettare tagli degli stipendi fino al 25 per cento pur di mantenere il posto di lavoro. Un'opzione, quella dei contratti di solidarietà, a cui ricorrono sempre più aziende e che oggi riguarda oltre 80 mila persone nell'Isola, senza risparmiare categorie come i bancari e i docenti delle scuole private.
L'appello al Papa arriva mentre esplodono altre vertenze in tutta la regione. Da ieri, i 206 lavoratori di Acque potabili siciliane (Aps), la società fallita che gestiva il servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo, occupano la sede dell'azienda in via La Malfa per chiedere garanzie sul loro futuro. I sindacati hanno proclamato 30 giornate di sciopero e chiedono la continuità del servizio. Venerdì i curatori fallimentari avvieranno la riconsegna degli impianti della società ai comuni, mentre il 7 febbraio prossimo è prevista la chiusura dell'esercizio provvisorio di Aps.
palermo.repubblica.it

mercoledì 29 gennaio 2014

SOLBIATE OLONA: Sedici lavoratori a casa, la crisi di Facib

L'unica certezza per alcuni dei lavoratori dellaFacib Spa è quella di non ricevere 1 euro da 9 mesi. Sono ben 16 i dipendentdel gruppo con sede a Solbiate Olona - noto per i marchi Faciba Armata di Mare- che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa di una crisi aziendale silenziosa e di una complessa vicenda di cessioni. «Senza stipendio, senza il pagamento degli arretrati e senza cassa integrazione: questa è la situazione di 16 lavoratori e lavoratrici di Facib» spiegano i sindacalisti,
Una crisi aziendale iniziata il 29 ottobre 2012 quando la società ha presentato ai dipendenti la richiesta di concordato con il tribunale. Tradotto: tutti i debiti contratti fino a quel momento sono stati congelati. «Peccato che solo due giorni prima la società ci aveva fatto firmare un accordo per dilazionare alcuni pagamenti ai lavoratori per mancanza di liquidità», spiegano i sindacalisti. Si apre così la crisi con una prima ondata di cassa integrazione mentre qualche mese dopo, ad aprile, il tribunale di Busto nomina Giovanna Niero come commissario e Linda Vaccarella come giudice delegato. 
varesenews.it

SOLARO: Electrolux, la protesta dei lavoratori blocca la produzione

Momenti di tensione martedì sera a Salaro, alla Electrolux dove lavorano 500 dipendenti. Azienda che fa parte del gruppo nazionale che nelle ultime ore ha annunciato un drastico calo degli stipendi. All’inizio si parlava persino di un dimezzamento della retribuzione, ma nella giornata di ieri, martedì 28 gennaio, era poi arrivata la precisazione dell’azienda: circa 130 euro in meno in busta per tutti i dipendenti. Si tratta di una riduzione dell'ora lavorata che rientra, secondo la direzione nazionale della Electrolux, in un piano triennale che prevede anche il blocco degli scatti di anzianità e che deve essere ancora discusso coi lavoratori. 
L’Electrolux è una multinazionale svedese che produce elettrodomestici; la sede principale italiana è a Porcia, nel Friuli. Ernesto Ferrario, l’amministratore delegato della divisione italiana, che conta quattro stabilimenti sul suolo nazionale, incontrerà mercoledì pomeriggio il ministro Zanonato, il quale vuole capire bene quale sia la situazione che coinvolge numerosi lavoratori.
Intanto però, la tensione è salita nella sera di martedì nella sede di Solaro, paese di 13mila abitanti, situato di fianco a Saronno, ma in provincia di Milano, dove alcuni dei 500 dipendenti hanno manifestato dalle 14, bloccando la produzione dell’azienda. Dopo lo sciopero, alcuni lavoratori hanno ripreso il lavoro, altri hanno proseguito nella manifestazione bloccando il magazzino e quindi la fornitura di materiale negli altri reparti. La direzione ha quindi chiuso l'azienda e mandato a casa i lavoratori. 

Sciopero selvaggio dei tassisti, forti disagi nelle stazioni e negli aeroporti milanesi

L’agitazione è contro l’introduzione del servizio con conducente Uber. La mobilitazione autorizzata il 20 febbraio

Sciopero selvaggio dei tassisti milanesi che, da martedì notte, accettano le chiamate dei clienti e poi non si presentano agli indirizzi, oppure disertano i parcheggi delle stazioni e degli aeroporti. Alcune decine di conducenti hanno organizzato manifestazioni spontanee in piazza Duca d’Aosta, in stazione Centrale e in piazza della Scala, dove la situazione era controllata dalle forze dell’ordine, anche se non sono mancati momenti di lieve tensione quando i tassisti hanno tentato di fermare le auto dei colleghi rimasti in servizio, in qualche caso facendo scendere i passeggeri. Una delegazione è stata ricevuta a Palazzo Marino dal capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi.

martedì 28 gennaio 2014

Obama aumenta il salario minimo e propone di introdurre la 'scala mobile'

WASHINGTON - Alla vigilia del discorso sullo stato dell'Unione, incentrato sul 2014 "anno dell'azione", Barack Obama ha annunciato che, scavalcando il Congresso, emetterà un decreto per alzare dal prossimo anno il salario orario minimo per i nuovi contratti dei lavoratori federali a 10,10 dollari. Una misura contrastata con forza dai Repubblicani. 

Nel suo discorso, anticipa la Casa Bianca, Obama chiederà anche al Congresso di approvare una legge che punti allo stesso risultato anche per i contratti in corso e che indicizzi il salario orario all'inflazione. Sono circa due milioni i dipendenti federali in America, ma solo una parte di essi ricevono il salario minimo attualmente fissato a 7,25 dollari.

Gli impiegati federali pagati con questo o con un salario più basso nel 2012, secondo il dipartimento del lavoro, sono stati circa 16.000. Molti repubblicani si oppongono all'aumento perché sostengono che indurrebbe i datori di lavoro a tagliare i posti di lavoro. Gli americani sembrano però d'accordo con Obama, visto che stando a un sondaggio del Wall Street Journal di dicembre il 63% si è dichiarato a favore dell'aumento. Il tema del discorso del presidente, questa sera (alle 21 di Washington, le tre di notte in Italia), sarà proprio incentrato sulle "disparità economiche" tra ricchi e poveri. 
repubblica.it

Busto Arsizio: Sciopero, i dipendenti comunali si fermano lunedì 10 febbraio

Dalle parole ai fatti. Giovedì scorso, l’assemblea dei dipendenti comunali aveva stabilito a maggioranza di astenersi dal lavoro per tre ore. E questa mattina, le Rsu hanno proclamato lo sciopero per lunedì 10 febbraio.
La protesta avrà luogo nelle prime tre ore di servizio di ogni turno, a eccezione delle scuole dell’infanzia e degli asili nido (il personale del turno “mattino” si fermerà le prime tre ore, quello del turno “pomeriggio” le ultime tre) e della Polizia locale, che sciopererà le ultime tre ore di ogni turno.
L’iniziativa arriva dopo il fallimento della procedura di conciliazione in Prefettura dello scorso 18 novembre.
 
Appresa la decisione dell’assemblea, il neo-assessore al Personale Mario Cislaghi aveva invitato i lavoratori comunali a riflettere sulla drammaticità della situazionefuori da Palazzo Gilardoni. Pronta la risposta del sindacato Adl, che ha attribuito alla politica le responsabilità dell’attuale situazione.

Electrolux, scioperi contro il "piano Polonia"

MILANO - Parte la mobilitazione dei lavoratori Electrolux: assemblee e scioperi contro il cosiddetto "piano Polonia", che prevede una drastica riduzione del costo del lavoro e degli stipendi, oltre al sacrificio dell'impianto di Porcia (in provincia di Pordenone) in cambio di evitare la delocalizzazione della produzione in Polonia o Ungheria. La protesta si è svolta in tutti gli stabilimenti del gruppo, in quattro regioni.
L'azienda ha posto il problema di come mantenere la competitività sui mercati internazionali; noi, su questo tema, vedendo anche cosa può fare
direttamente lo stato, siamo pronti a confrontarci. Ci interessa che l'Electrolux rimanga competitiva sui mercati internazionali senza sacrificare i lavoratori, ma non è stato posto il problema di chiudere Porcia".

Ma il governo e il ministro sono criticati da più parti. Su Facebook, il leghista Matteo Salvini ha parlato di "ricatto"; e ancora: "Vergogna! Non lavoratori ma schiavi. A questo ci hanno portato l'Unione Sovietica Europea e l'Euro". Il governatore friulano Debora Serracchiani ha chiesto al governo di "non rimanere inerte", ricordando che Electrolux, quando entrò in Italia rilevando la Zanussi, "ricevette un sacco di soldi, qualche miliardo di lire, dalla Regione. Dovrebbe ora preoccuparsi di quello che lascia sul territorio dopo che l'ha spolpato". 


Intanto negli stabilimenti di Susegana, in provincia di Treviso, e di Porcia i lavoratori hanno tenuto assemblee all'alba, iniziando alle 6, e hanno proclamato un'intera giornata di sciopero. Verso le 8 si sono portati sulla statale Pontebbana che attraversa le due cittadine. A Susegana lo stabilimento è presidiato e i lavoratori bloccano le portinerie, con la sede paralizzata. Una parte dei dipendenti è stata ricevuta dal sindaco, Floriano Zambon. Al termine c'è stato un sit-in davanti alla sede del Pd per segnalare, hanno ironizzato le Rsu, il "piccolo problema di comunicabilità" con il ministro per lo sviluppo economico, Flavio Zanonato. L'astensione dal lavoro proseguirà per l'intera giornata.

Netta tra i lavoratori la contrarietà all'orario di 6 ore, che nel caso di Susegana - specifica la delegataPaola Morandin - comporterebbe uno stipendio mensile di poco superiore ai 700 euro. No anche agli esuberi che salgono a quota 800 nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale, la quale ha subordinato i 90 milioni di investimento all'accettazione del piano. Piano che lascia nell'incertezza la fabbrica di Porcia.

In un documento approvato all'unanimità, le Rsu dello stabilimento di Susegana dal canto loro si dichiarano disponibili a "studiare soluzioni che impediscano all'impresa di perseguire i suoi obiettivi di impoverimento dei lavoratori dell'industria italiana, anche con nuove forme cooperative di produzione a gestione diretta Stato/lavoratori".
repubblica.it

domenica 26 gennaio 2014

BUSTO ARSIZIO SARTORATO (ADL) REPLICA A CISLAGHI

Il sindacato Adl, con una nota diffusa dal suo rappresentante Fausto Sartorato che pubblichiamo integralmente, risponde alle dichiarazionirilasciate dall’assessore al Personale Mario Cislaghiall’indomani dell’assemblea dei dipendenti comunali che ha stabilito di indire tre ore di sciopero.
A Cislaghi – che aveva criticato la scelta delle Rsu di disertare l’incontro in programma venerdì mattina – Sartorato replica che “il nostro interlocutore è la commissione trattante, il resto sono chiacchiere e prese in giro di cui ci siamo stancati”.
 
In merito a quanto dichiarato dal “neo” assessore al personale del Comune di Busto Arsizio, vogliamo precisare quanto segue: sono ormai anni che OO.SS. e RSU chiedono di essere ascoltate ed avere informazioni e, soprattutto, documenti che riguardano tutti i lavoratori dell’Ente; da sempre si è chiesto una collaborazione volta a migliorare il servizio sia per gli utenti che per i dipendenti.

BUSTO ARSIZIO SCIOPERO DEL PERSONALE, INTERVIENE L’ASSESSORE

I dipendenti comunali si fermano. L’assemblea dei lavoratori ha stabilito di indire uno sciopero che a Busto mancava da diversi anni. Così, nei prossimi giorni i lavoratori incroceranno le braccia per tre ore. La decisione ha sorpreso il neo-assessore al Personale Mario Cislaghi, perché, assicura, “l’amministrazione ha fatto e farà tutto il possibile per i dipendenti, tanto che il fondo incentivante verrà incrementato. Purtroppo le assunzioni sono bloccate a livello nazionale, ed è possibile ricorrere alla mobilità solo in determinate situazioni”.
E se i sindacati lamentano una mancanza di attenzione da parte del Comune (“problema di democrazia”, l’espressione usata in assemblea), Cislaghi rivela di avere richiesto un incontro al quale, però, non si è presentato nessuno. “Mi è stato detto che la maggioranza delle Rsu ha deciso di non partecipare, senza fornire alcuna motivazione – spiega il neo-assessore – L’ho trovata una mancanza di rispettonei confronti miei e soprattutto dei loro colleghi, perché avrei avuto diverse cose da dire”.

Continua la protesta dei facchini contro la Granarolo

Ieri mattina i facchini – quasi tutti stranieri – che chiedono di essere riassunti anche sulla scorta di un impegno sottoscritto in prima persona dal prefetto di Bologna, hanno improvvisato un sit in davanti al palazzo di Giustizia di Bologna, dove era in corso l'udienza. I due delegati Cobas finiti dietro le sbarre, sono stati arrestati il 23 gennaio, davanti alla sede di Granarolo, gigante della cooperazione della galassia Legacoop, che dal maggio scorso è al centro della movimentata protesta dei facchini licenziati da Ctl, 51 fino a poco tempo fa e oggi 42 grazie alla ricollocazione effettuata proprio in virtù dell'accordo firmato dal prefetto e sottoscritto anche dalla stessa Legacoop. Con striscioni e bandiere i manifestanti hanno ribadito le loro posizioni.
Il durissimo braccio di ferro tra la coop Granarolo e i facchini del consorzio cooperativo Ctl che da nove mesi bloccano il colosso alimentare di Cadriano, nel Bolognese, diventa anche un caso giudiziario. All'udienza di convalida dell'arresto di due manifestanti, delegati sindacali dei Cobas, il legale della difesa Marina Prosperi ha consegnato al giudice Alberto Ziroldi quattro video che proverebbero un uso ingiustificato della forza da parte dei carabinieri.
ilsole24ore.com

venerdì 24 gennaio 2014

Busto Arsizio: i dipendenti comunali hanno deciso: “È sciopero”

Tra i dipendenti c’è chi suggerisce di presentarsi al prossimo consiglio comunale, in programma venerdì 31 gennaio, con striscioni e volantini per spiegare ai cittadini che i disservizi degli uffici comunali non vanno attribuiti ai lavoratori che, anzi, sono le prime vittime di questa situazione.
 
“Abbiamo percorso tutte le strade possibili – aggiunge Fausto Sartorato – adesso serve una svolta, altrimenti la situazione non potrà che peggiorare”.
E se i lavoratori decidono di far saltare l’annunciato presidio davanti al municipio, alla fine la quasi totalità dei presenti dà il via libera allo sciopero di tre ore che verrà indetto nei prossimi giorni.

“Siamo arrivati al match point”. Usa una metafora tennistica il sindacalista Angiolino Liguori per introdurre una delicata assemblea dei dipendenti comunali, “la più importante degli ultimi tempi”, assicura. E in effetti l’esito della riunione è clamoroso, con la maggioranza assoluta dei presenti al Museo del Tessile (mancavano le educatrici di tre asili, “assenti giustificate”) chevota a favore dello sciopero.
Così, a distanza di diversi anni dall’ultima volta, il personale di Palazzo Gilardoni incrocerà le braccia. Lunedì è in programma un incontro delle Rsu nel quale verranno stabilite le modalità dello sciopero, che avrà una durata di tre ore.

Whirlpool punta tutto su Varese: investimento di 250 milioni

VARESE – Non siamo ancora fuori dal tunnel, però qualche luce comincia a vedersi.
Era ora. La Grande Crisi imperversa dalla seconda metà del 2008 e la capacità di resistere da parte del tessuto socio-economico locale è arrivata al limite.
La notizia che la multinazionale americanaWhirlpool ha deciso di trasferire in provincia di Varese (esattamente a Cassinetta di Biandronno) la produzione di forni a microonde (chiudendo la fabbrica di Norrkoeping in Svezia) è una buona notizia, anzi, ottima.
 
Nel 2013 a Cassinetta sono stati realizzati 1,7 milioni di manufatti tra forni, frigoriferi e piani cottura; con il trasferimento della produzione dalla Svezia si arriverà a quasi 2,4 milioni entro la fine del corrente anno.
In provincia di Varese sono previsti investimenti per 245 milioni di euro.

BUSTO ARSIZIO: I dipendenti del Comune annunciano lo sciopero

I lavoratori del Comune di Busto Arsizio incroceranno le braccia contro la decisione di applicare la legge Brunetta in tutti i settori dell'amministrazione pubblica che limita i poteri di contrattazione delle rappresentanze sindacali e non permette la trattativa. Oltre un centinaio di dipendenti hanno partecipato e votato nel corso dell'ultima assemblea sindacale che si è svolta ieri, giovedì, la forma di protesta anche alla luce degli ultimi fatti avvenuti nell'ufficio tributi. Le rappresentanze sindacali sottolineano che «la decisione di applicare la legge Brunetta non è legittima in quanto l'amministrazione dovrebbe prima adeguare i contratti, cosa che non avviene da 4 anni, e inserire l'applicazione della legge». Di fronte alle richieste senza risposta da parte delle Rsu si è deciso uno sciopero di 3 ore anche se una parte dei rappresentanti, in particolare Fausto Sartorato di Adl, avrebbe voluto una giornata intera di sciopero. Sulle modalità con cui verrà messa in atto l'iniziativa si terrà una ulteriore assemblea lunedì mattina.
varesenews.it

Anche in Agusta arriva l’assistenza sanitaria integrativa

LA SANITA’ INTEGRATIVA FA BENE..… 
ALLE ASSICURAZIONI

Più che integrative si tratta di prestazioni sostitutive a quelle che fornisce il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in quanto si ritiene che i tempi di attesa per avere una visita, o uno o più esami, siano così lunghi da scoraggiare chi deve sottoporsi. I lavoratori sono soggetti ad una imposizione fiscale che finanzia (dopo averne dato origine) il SSN. Tutto ciò è frutto di anni di lotte sindacali. E di questo molti lavoratori, compresi anche buona parte dei sindacati, si sono dimenticati, allora si cerca “di difendersi” sborsando di tasca propria (la parte aziendale viene scalata dagli aumenti contrattuali) alcuni denari per ottenere ciò che è già stato pagato.

Non solo, ma non ci si rende conto che quanto acquisito nel SSN, con queste forme assicurative “integrative”, viene progressivamente eliminato.


E’ previsto ad esempio che, con le ultime misure prese dal governo, si avrà un taglio alla Sanità Pubblica di 17 miliardi (spending review ecc.), e sono già anni che l’INAIL sostiene il deficit delle Stato con circa due miliardi all’anno trasferendo al Tesoro i denari dei lavoratori destinati ad eliminare o ridurre gli infortuni/malattie professionali e per risarcire le vittime del lavoro: per questo  diventa   difficile avere i riconoscimenti dovuti e, nella gran parte dei casi, si finisce davanti al giudice per ottenere un proprio diritto.

Tenuto conto che i lavoratori hanno diritto alla salvaguardia della loro salute nei luoghi di lavoro come ha stabilito  la   Riforma Sanitaria del 1978   (L. 833/78),  e di essere sottoposti a visite ed esami mirati in relazione alle possibili fonti di rischio presenti nelle  aziende, come stabilisce la legge sulla salute e sicurezza sul lavoro (L. 81/2008). Va comunque sottolineato che le fonti di rischio, nella misura in cui si conoscono, devono essere eliminate.


La sanità integrativa, oltre a fare perdere il senso del diritto, induce anche a promuovere una concezione di salute sbagliata, quella per cui le condizioni di salute dipendono dalla quantità di visite ed esami  cui ci si sottopone. Si fanno passare per necessari, screening di massa con l’idea che più prestazioni si fanno = più salute, le liste di attesa non finisco mai, e ci va di mezzo chi ne ha effettivamente bisogno.

Ci si renda conto che il sistema medico-industriale, specie in una situazione di crisi generale, è pronto a tutto, anche ad inventare malattie per vendere farmaci, visite e macchinari elettromedicali e, non ultimo, per indurre i cittadini (che possono) ad assicurarsi.

Torniamo a ragionare, ovvero torniamo a lottare per non perdere i diritti che abbiamo acquisito e per ottenere quelli che ci hanno sottratto,  a partire dalla eliminazione dei ticket, per finire dal rendere dovute e gratuite le cure dentarie per tutti. Incentivare la sanità integrativa significa non lottare più per un diritto acquisito e già pagato con il servizio sanitario nazionale. IL diritto alla salute non è solo per chi se lo può permettere.


20 gennaio 2014

lunedì 20 gennaio 2014

Sartorato (Adl): "La giunta si riunisce a Volandia e all'ufficio tributi resta il caos"

Il caso della dipendente dell'ufficio tributi svenuta mercoledì scorso a causa dell'affollamento dovuto alle richieste di spiegazioni sulla Tarsu dà lo spunto a Fausto Sartorato (a destra nella foto), segretario del sindacato Adl, per bacchettare la nuova giunta appena varata: «Mentre i dipendenti del comune annaspano fino a star male per essere ligi al loro dovere, i nostri “bravi politici” e qualche dirigente che fanno? Vanno a riunirsi a Volandia, incuranti di quanto accade nel cortile del Municipio con cittadini infuriati che inveiscono impropriamente con i dipendenti i quali non hanno alcuna colpa essendo essi solo degli esecutori». - scrive in una nota il sindacalista bustocco, rappresentante dei lavoratori del Comune. 

Sartorato sottolinea che questo problema non è sorto ora, ma persiste da alcuni anni ed è legato al fatto che l'ufficio tributi è in una situazione del tutto inadeguata rispetto ai bisogni dell'utenza e dei lavoratori: «Come al solito si cerca d’intervenire sempre e solo quando si arriva all’estremo, sempre ammesso poi che si voglia fare qualcosa. Chi ha veramente a cuore il buon andamento della macchina comunale, non aspetta che succeda “l’irreparabile” ma previene il tutto apportando delle migliorie al servizio, potenziandolo, istruendo il personale in aggiunta, non lasciare in balia dei cittadini solo alcuni impiegati. Oggi ci troviamo di fronte ad un caso emblematico, domani a chi tocca?» - continua Sartorato.

Secondo l'Adl «la verità è che chi dirige il tutto non è all’altezza di quello che fa, non si può tenere testa a migliaia di persone con quattro dipendenti, non è possibile dare un servizio valido ai cittadini in questa maniera pur sapendo con buon anticipo che quei problemi si potrebbero presentare». Ma Sartorato non guarda solo all'ufficio tributi: «Le ristrettezze economiche, la mancanza d’interventi con assunzioni mirate han fatto si che tutti i settori comunali siano in difficoltà; di conseguenza, visto la mancanza cronica di personale (almeno 200 dipendenti), si deve avere quell’onestà intellettuale da parte dell’Amministrazione e dire alla cittadinanza che non è possibile dare dei servizi efficienti ed efficaci e, aggiungiamo, di non assalire il personale che non ha alcuna responsabilità».
varesenews.it

Cortei casa, al via operazione blocca Roma

ROMA - I movimenti per la casa tornano a protestare e lanciano la manifestazione "blocca Roma". Numerosi attivisti stanno dando vita ad alcuni cortei non autorizzati in diverse zone della città. Alcune centinaia sono partiti da Piramide ed hanno raggiunto in metro il Colosseo, dove hanno esposto alcuni striscioni per chiedere lo "stop degli sfratti" e "reddito per tutti". Scene simili anche in zona Prenestina e Tiburtina, dove il traffico è andato in tilt, complice anche il maltempo. I manifestanti si sono radunati alle 12 a piazza di Porta Pia, luogo simbolo degli antagonisti che proprio lì si accamparono lo scorso ottobre. Dal monumento del Bersagliere dovrebbero poi confluire nel corteo degli autisti autorganizzati, che alle 14 sfilerà dall'Esquilino fino a piazza SS Apostoli.
ansa.it

Armi chimiche a Gioia Tauro: cresce la protesta dei sindaci

Sindaci calabresi pronti alle barricate contro la decisione del governo di far transitare a Gioia Tauro la nave danese con le armi chimiche dismesse dal regime siriano. I primi cittadini di Gioia Tauro Renato Bellofiore, di Rosarno Elisabetta Tripodi e di San Ferdinando Domenico Madafferi sono decisi a concordare una serie di iniziative a livello istituzionale.Ferma l'opposizione anche del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e del presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. E intanto il presidente del Consiglio Enrico Letta fa sapere che convocherà a Palazzo Chigi una riunione, lunedì pomeriggio, con tutte le parti coinvolte (Regione, sindaci, autorità portuali) dalla vicenda delle operazioni di trasbordo delle sostanze chimiche trasportate dalla Siria .
Lunedì l'incontro tra i sindaci dei 33 comuni del comprensorio 
È prevista lunedì alle 16,30 nel municipio di San Ferdinando, un'assemblea dei primi cittadini dei 33 comuni del comprensorio e di altri comuni della regione. All'incontro, nel corso del quale sarà affrontato il problema relativo all'arrivo della nave con le armi chimiche siriane, è prevista la partecipazione anche di sindaci della provincia di Vibo e di Catanzaro. Il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, incontrerà stasera il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, in merito all'arrivo a Gioia Tauro della nave danese Ark Futura che trasporta 60 container con 560 tonnellate di armi chimiche siriane (l'arrivo è previsto per fine mese, comunque dopo il 23 gennaio). È stato il prefetto a convocarlo. Madaffari ieri aveva profilato la possibilità, tra l'altro, di chiudere il porto. Un'eventualità, però, non percorribile. Oggi, invece, il sindaco, tornando sull'argomento, ha detto che «non è intenzione di nessuno fare le barricate, ma la nostra voce la faremo sentire».

domenica 19 gennaio 2014

Rivalutazione delle pensioni per l’anno 2014

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Circolare n. 7 17/01/2014

Premessa


Sulla Gazzetta Ufficiale n 302 del 27 dicembre 2013 - supplemento ordinario n. 87, è stata pubblicata
la Legge 27 dicembre 2013, n. 147, “ Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale
dello Stato” (Legge di stabilità 2014).
In particolare, l’art. 1, comma 483 (allegato 1) individua i criteri di applicazione della rivalutazione
automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo fissato dall'articolo 34, comma 1,
della Legge 23 dicembre 1998, n. 448.
L’innovazione contenuta nella disposizione citata consiste nel correlare la percentuale di rivalutazione
all’importo complessivo del trattamento pensionistico complessivo, e non più alle fasce di importo
all’interno del trattamento complessivo.
Tale criterio era già contenuto nell’articolo 12 del disegno di legge n. 1120/2013 (allegato 2) sulla
base del quale, tenuto conto della necessità di effettuare le operazioni in tempo utile per il pagamento
della mensilità di gennaio 2014, è stata applicata in via provvisoria la rivalutazione delle pensioni

Per i trattamenti di importo immediatamente superiore al limite dello scaglione inferiore è garantita
una rivalutazione almeno pari a quella assicurata alle pensioni di importo pari al limite dello scaglione
inferiore.

Le differenze fra le due disposizioni (il disegno di legge e la versione definitiva della Legge di stabilità)
 riguardano la misura percentuale dell’indice di rivalutazione da applicare ai trattamenti  di importo
compreso fra tre e quattro volte il trattamento minimo, e ai trattamenti di importo superiore a sei volte
 il trattamento minimo.

Le pensioni di importo compreso fra tre e quattro volte il trattamento minimo e quelle di
importo superiore a sei volte il trattamento minimo saranno oggetto di un nuovo ricalcolo per
adeguarne l’ammontare a quanto stabilito in via definitiva dalla Legge di stabilità. Con successiva
comunicazione sarà data notizia dell’adeguamento di tali pensioni.

Estensione del diritto all’Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dal Comune ai cittadini di paesi terzi


Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Circolare n. 5 15/01/2014

Premessa
La legge 6 agosto 2013, n. 97, al fine di recepire  le disposizioni volte alla corretta attuazione della Direttiva
2003/109/CE relativa allo status di cittadini di Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, al comma
1 dell’art. 13 dispone che  all’articolo 65, comma 1, della Legge 23 dicembre 1998, n.448 le parole “cittadini italiani 
residenti” sono sostituite dalla seguenti: “Cittadini italiani e dell’Unione Europea residenti, da cittadini di paesi terzi 
che siano soggiornanti di lungo periodo, nonché dai familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che 
siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente”.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, interpellato sulla questione ha, di conseguenza, chiarito che
risultano introdotte due nuove categorie di aventi diritto all’assegno per il nucleo familiare con almeno
tre figli minori, cioè i cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo nonché i familiari
dei cittadini italiani, dell’unione europea e dei soggiornanti di lungo periodo non aventi la cittadinanza
di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente,
ed ha fornito indicazioni per l’individuazione degli stessi.

Individuazione dei familiari


Premesso quanto sopra e chiarito il ruolo dei familiari, da intendersi quali aventi diritto alla prestazione
assistenziale, per quanto concerne l’individuazione degli stessi, nell’ambito dei familiari non aventi la
cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno
permanente, occorre distinguere tra due categorie: quella dei  familiari dei cittadini italiani e dell’Unione
europea e quella dei familiari dei lungosoggiornanti.

A)       La prima categoria è quella individuata dall’art.2 del Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n.30,
di attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di
circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri; per tale categoria di familiari,
la parità di trattamento con i cittadini italiani si ricava dagli artt. 19 e 23 del predetto Decreto legislativo.

Il citato art. 2 prevede che, ai fini del decreto di cui trattasi, per "familiare" si intende:
a)    il coniuge;
b)    il partner che abbia contratto con il cittadino dell'Unione un'unione  registrata  sulla  base  della
legislazione  di uno Stato membro, qualora la legislazione dello Stato membro ospitante equipari
l'unione  registrata  al  matrimonio  e nel rispetto delle condizioni previste dalla pertinente legislazione
dello Stato membro ospitante;
c)     i discendenti diretti di eta' inferiore a 21 anni o a carico, e quelli del coniuge o partner di cui alla
lettera b);
d)    gli ascendenti  diretti  a  carico  e quelli del coniuge o partner di cui alla lettera b);


B)       Per quanto concerne  la seconda categoria, quella  dei familiari di lungosoggiornanti, si fa
presente che la Direttiva 2003/109/CE, relativa allo status di cittadini di Paesi Terzi che siano soggiornanti
di lungo periodo, all’art. 2, paragrafo e) specifica che si intendono familiari i cittadini di paesi terzi che
soggiornano nello Stato Membro interessato ai sensi della Direttiva 2003/86/CE del Consiglio del
22 settembre 2003, relativa al diritto al ricongiungimento familiare.
Quest’ultima direttiva è stata recepita nel nostro ordinamento dal D.Lgs. 8 gennaio 2007, n. 5,
successivamente modificato ed integrato dal D.Lgs. 3 ottobre 2008, n. 160 che, intervenendo sull’art.29 del
D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (T.U. Immigrazione) individua i seguenti familiari per i quali può essere chiesto
il ricongiungimento e che, quindi, possono chiedere l’assegno:

a)    coniuge non legalmente separato e di età non inferiore a diciotto anni;
b)    figli minori, anche del coniuge o nati fuori dal matrimonio, non coniugati, a condizione che l’altro genitore,
qualora esistente, abbia dato il suo consenso;
c)     figli maggiorenni a carico, qualora per ragioni oggettive non possano provvedere alle proprie
indispensabili esigenze di vita in ragione del loro stato di salute che comporti invalidità totale;
d)    genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel Paese di origine o di provenienza, ovvero genitori
ultrasessantacinquenni, qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati,
gravi motivi di salute.

Pertanto, si ribadisce che i familiari dei cittadini italiani,  dell’unione europea e  dei soggiornanti di lungo
periodo non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno
o del diritto di soggiorno permanente, se in possesso degli ulteriori requisiti di legge, possono richiedere
 la prestazione di cui trattasi.

Assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concesso dai Comuni

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Circolare n. 4 15/01/2014

Con la presente circolare vengono illustrate le modifiche apportate  all’art.65 della legge n.448/98 dall’art.13, comma 1, della legge n.97/2013 in riferimento all’estensione ai cittadini di Paesi Terzi che siano soggiornanti di lungo periodo del diritto all’Assegno per il Nucleo familiare erogato dai Comuni di residenza per i nuclei familiari con almeno tre figli minori.

L’Assegno per il Nucleo Familiare con almeno tre figli minori ai sensi degli artt.65 legge n. 448/1998, art. 80,
comma 5, legge n. 388/2000 e art.16, comma 2, D.P.C.M. n. 452/2000,  è una prestazione familiare concessa
ai nuclei familiari nei quali siano presenti il richiedente e almeno tre figli minori di anni 18. Tali norme
hanno espressamente previsto che il richiedente sia cittadino italiano o comunitario residente
nel territorio italiano. Successivamente, a seguito di apposite indicazioni ministeriali, è stato esteso
il riconoscimento della prestazione ai titolari dello status di rifugiato politico e di protezione sussidiaria
(circolare n.9/2010).
Si segnala che di recente, a conferma di quanto già previsto, la Corte Costituzionale, nell’ordinanza 196/2013
(pubblicata in G.U. 1^ Serie Speciale n. 30 del 24 luglio 2013), ha dichiarato la manifesta inammissibilità
della questione di legittimità dell’art.65 della L. 448/1998, nella parte in cui subordina la concessione
dell’assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli al requisito della cittadinanza italiana o comunitaria o,
in subordine, nella parte in cui esclude dalla concessione del beneficio gli stranieri titolari di permesso
di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, sollevata, in riferimento all’art. 3 della Costituzione,
dal Tribunale Ordinario di Monza con ordinanza del 9 marzo 2011.
Pertanto, finora l’Inps, nel recepire le disposizioni ministeriali, ha ribadito (Msg n.8468 del 16/05/2012,
Msg n.7990 del 15/05/2013, Msg 12962 del 9/08/2013) che la normativa vigente dispone che l'assegno di
cui all'articolo 65 della legge 23  dicembre  1998, n. 448, viene concesso ai nuclei familiari di cittadini italiani
o comunitari residenti nel territorio dello Stato (Art.80 legge 388/2000).

Stabilizzazione di associati in partecipazione con apporto di lavoro. Legge di stabilità 27 dicembre 2013, art.1 co 133. Proroga dei termini.

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Circolare n. 3 14/01/2014

Proroga al 31 marzo 2014 del termine entro cui è possibile sottoscrivere gli accordi aziendali volti a promuovere la stabilizzazione degli associati in partecipazione.
Proroga al 31 luglio 2014 del termine per il deposito da parte dell’associante della documentazione presso la competente sede INPS.

La legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), all’art. 1, comma 133, proroga al 31 marzo 2014
il termine entro il quale le aziende possono stipulare con le associazioni dei lavoratori, comparativamente più
rappresentative sul piano nazionale, specifici contratti collettivi ed al 31 luglio 2014 il termine per
il deposito da parte dell’associante, presso le competenti sedi INPS, della documentazione prevista per la
stabilizzazione degli associati (contratto collettivo, atti di conciliazione, contratti di lavoro subordinato ed
attestazione dell’avvenuto versamento).  

Pertanto, il termine del 30 settembre, indicato nella circolare n. 167/2013 per l’adesione alla procedura
di stabilizzazione in oggetto, deve ora intendersi modificato in 31 marzo 2014 e il termine del 31 gennaio
2014 indicato per la presentazione dell’intera documentazione alle sedi INPS deve ora intendersi modificato
in 31 luglio 2014. 

mercoledì 15 gennaio 2014

AGUSTA: IRRICEVIBILE L’ACCORDO SULLA MOBILITA’

Firmato l’accordo con Fim-Fiom-Uilm
Ora l’INPS dovrà farsi carico delle 545 famiglie

Mentre Agusta aumenterà il “dividendo” ai soci

C.E.O.: prima parla di “modello Famiglia”, 
poi di licenziamenti???
Le motivazioni presentate dall’azienda (nel riquadro), per giustificare la richiesta di mobilità, sembrano uno “sciogli-lingua” degno delle migliori pellicole di Tognazzi: nessun reale motivo di crisi, nessun problema di bilancio, nessuna ristrutturazione o esternalizzazione.


“- esigenze di procedure alla ottimizzazione e ribilanciamento tra le diverse aree aziendali;

- esigenze di attuare più complete integrazioni e sinergie tra le professionalità disponibili in azienda, al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni di mansioni, ove esistenti, e di prevenire ad un migliore equilibrio qualitativo e  quantitativo degli organici con particolare riferimento al rapporto tra risorse dirette ed indirette;

- esigenze di attuare un sempre maggiore contenimento dei costi di struttura, in particolare di quelli indiretti;

- necessità – a fronte della obsolescenza di alcune figure professionali e delle correlate attività operative – di adeguare il mix delle risorse dirette per meglio rispondere alle esigenze aziendali e di mercato, favorendo nel contempo il miglioramento della efficienza delle aree tecnico/produttive e di staff.”


C’è un problema etico e morale: utilizzare in questo modo i soldi dell’INPS (nostri), altrimenti destinati ad aiutare chi ha perso il lavoro, è alquanto deplorevole, tanto più in questi anni di crisi. L’INPS, infatti, dovrà sborsare, grazie all’accordo sindacale con fim-fiom-uilm, circa 600mila €/mese.

Agusta poteva utilizzare la legge 92/2012 che prevede un “pre-pensionamento” garantito dall’INPS con la copertura economica a carico dell’azienda e non dell’INPS stesso: non sarebbe stato più corretto? O forse il Codice Etico, tanto sbandierato dalla direzione aziendale, serve solo per salvare le apparenze?

Anche la vicenda dell’India, che vede coinvolti i vertici aziendali sotto processo per tangenti, viene abilmente “enfatizzata” da Agusta, crediamo, solo per ottenere la firma sindacale dell’accordo: per tutto il 2013 l’azienda, nelle varie riunioni, aveva escluso qualsiasi ricaduta produttiva e, anzi, avrebbe dichiarato che nel bilancio era già stata accantonata la cifra per un eventuale “contraccolpo economico” e che le poche macchine già costruite per l’India sarebbero state riconfigurate per altri clienti. Ora ci si chiede a cosa sia servita le recente dichiarazione del CEO (il nuovo Amministratore Delegato) sulle ricadute occupazionali in contraddizione con le precedenti rilasciate dallo stesso, se non per giustificare la richiesta di mobilità altrimenti poco credibile? Senza dimenticare che, nel frattempo, si sono materializzate nuove commesse miliardarie (ad es: Norvegia per oltre 1 miliardo di euro).

Manca la clausola sociale: In molte aziende, infatti, che decidono di utilizzare la mobilità per “accompagnare” i lavoratori alla pensione, viene concordata con le RSU una “clausola di salvaguardia sociale” che, nel caso si modifichino i requisiti pensionistici, garantisce il rientro in azienda del lavoratore fino alla pensione. Senza garanzie (come in Agusta) si rischia di diventare “esodati”

C’è poca democrazia: il coordinamento sindacale non ha avuto il mandato dalle RSU per firmare l’accordo sulla mobilità, come invece previsto dal regolamento RSU, nè l’accordo stesso è stato sottoposto a referendum tra i lavoratori; c’è poca trasparenza: i lavoratori hanno il diritto di conoscere il contenuto dell’accordo avendo a disposizione una copia firmata e non basandosi su valutazioni o interpretazioni personalizzate e interessate.

Infine, la storia insegna che gli unici “figli” di dipendenti che avranno la fortuna di entrare in Agusta saranno o figli di dirigenti o figli di delegati sindacali (RSU), come già avvenuto in passato. Per quale motivo i delegati RSU cercano di “convincere” i lavoratori anziani ad andare in mobilità?

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO, confermiamo la nostra contrarietà alla mobilità in Agusta e non intendiamo sottoscrivere questa intesa sindacale. Invitiamo nuovamente i lavoratori, prima di firmare il proprio “volontario” licenziamento, a leggere attentamente le condizioni dell’accordo, sia quelle economiche sia quelle normative che di “aggancio” alla pensione. Ribadiamo che, con i tempi che corrono, è una vera vergogna, per una ditta “parastatale”, impoverire ulteriormente l’INPS.

15 gennaio 2014

CAOS MINI IMU; ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRONTE AD IMPUGNARE TRIBUTI

Lo stato confusionale del Governo e del ministero dell’Economia Saccomanni sul pagamento delle tasse sulla casa, in particolare sulla ‘Mini-Imu’, sta generando grande apprensione tra i contribuenti proprietari delle abitazioni i quali a meno di 2 settimane dalla scadenza (venerdi 24 gennaio 2014), non sanno ancora come e soprattutto quanto versare per il calcolo, per definire l’esatto ammontare del tributo.
    Per il versamento materiale della somma, il comma 680 della legge di Stabilità, ha previsto l’obbligo dei Comuni di inviare a casa dei contribuenti i bollettini precompilati, in tempo utile per il pagamento. Esiste però il fondato dubbio che molte realtà amministrative non abbiano ancora l’organizzazione sufficiente a espletare un tale compito, senza contare i tempi  molto ristretti in cui tutto ciò dovrebbe avvenire.   

    Adusbef e Federconsumatori consigliano quindi ai contribuenti di non correre rischi, nel caso non abbiano ricevuto entro la fine della prossima settimana sabato 18  o al massimo mercoledi 22 gennaio,  i bollettini precompilati, ricorrendo al fai da te (prendere la rendita catastale rivalutata per 165, applicare prima l’aliquota base del 4 per mille, poi l’aliquota effettiva deliberata dal Comune, che potrebbe essere del 5 o del 6 per mille, applicare la differenza tra le due cifre ottenute e calcolare il 40 per cento di questo totale i rivolgendosi  ai Caf ed ai loro commercialisti di fiducia per poter onorare le scadenze della mini Imu entro venerdi 24 gennaio, per evitare sanzioni.

Un agguato in stile mafioso ad un compagno dirigente del S.I. Cobas

Ieri pomeriggio il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d'imboscata e pestato a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente automobilistico (uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre, è stato attirato in zona Affori. 
Appena sceso dall'auto, è stato assalito a tradimento e pestato a sangue. 
Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una brutta fine se si occuperà ancora dell'organizzazione delle lotte operaie. 
Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina l'intervento delle forze del disordine, con quelle dell'ordine di mafia, n'drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali , con minacce, processi, pestaggi, incendi d'auto ecc...
Più lo scontro politico si accentua, più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori della logistica, ma solo l'estensione di questa, l'organizzazione di essa e dei COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire! 
Un caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.

Il S.I. COBAS nazionale

Dipendente ufficio Tributi accusa malore. L’ira dei sindacati: “Situazione vergognosa”

BUSTO ARSIZIO - Mercoledì mattina, intorno alle 12.30, una dipendente dell’ufficio Tributidel Comune di Busto Arsizio ha accusato un malore, ed è stato necessario richiedere l’intervento dell’ambulanza. La donna è stata affidata alle cure dell’ospedale cittadino.
I delegati delle Rsu comunali stigmatizzano l’episodio: “Siamo di fronte a un caso di stress lavoro correlato – afferma Fausto Sartorato(Adl) – I dipendenti di questo settore sono costretti a trascorrere tra le sei e le otto ore in piedi a rispondere agli utenti, spesso in condizioni di nervosismo a causa di disservizi non certo causati da loro”.
Nei giorni scorsi, Sartorato (in qualità di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) aveva inviato una lettera all’Asl, evidenziando una serie di criticità relative ai locali comunali. E i problemi maggiori riguardano proprio i Tributi: “Gli spazi sono assolutamente inadeguati – osserva il sindacalista – e le barriere architettoniche non sono mai state eliminate. Tanto è vero che anche gli operatori sanitari hanno faticato a raggiungere la dipendente con la barella”.
informazioneonline.it

Sartorato e il silenzio dell’amministrazione: “Serve un segnale forte”

BUSTO ARSIZIO - La pazienza è la virtù dei forti, ma Fausto Sartorato è convinto di averne avuta fin troppa con l’amministrazione comunale.
 
“I mesi scorrono, ma di passi in avanti non ce ne sono – attacca il sindacalista della sigla Adl – Da tempo non riceviamo nessun tipo di comunicazione. Attraverso un documento, peraltro redatto su un semplice foglio e non su carta intestata, il sindaco si è impegnato a coinvolgere le Rsu, ma alle parole, come sempre, non seguono i fatti”.
 
Per il sindacalista, il silenzio dell’amministrazione è assordante: “Le questioni di cui discutere non mancano – afferma – dal fondo incentivante alla riorganizzazione del personale. Per non parlare delle condizioni dei luoghi di lavoro”.
A tal proposito, Sartorato (che è anche un rappresentante delle Rls) fa sapere che la scorsa settimana è stata inviata una lettera all’Asl per segnalare alcune piccole o grandi mancanze: “Si va dalle condizioni dell’ufficio Tributi, per il quale ci è stato illustrato un progetto interessante rimasto fermo sulla carta, all’illuminazione inadeguata dell’Anagrafe. Ma ci sono altri interventi che richiederebbero uno sforzo irrisorio in termini economici e di tempo, come l’installazione di tende o pellicole protettive che riparino dal sole la sala dei ragazzi in bibliotecae la centrale operativa del comando dei vigili”.

mercoledì 8 gennaio 2014

La disoccupazione giovanile sale al 41,6%, al top dal 1977

Il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto ancora toccando il 41,6% in aumento di 0,2 punti rispetto a ottobre (dato rivisto al rialzo al 41,4%) e di quattro punti rispetto a novembre 2012. Lo rileva l'Istat spiegando che il tasso è al top dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal 1977. L'Istat precisa che a novembre 2013 erano occupati 924 mila giovani tra i 15 e i 24 anni in calo dell'1,3% rispetto al mese precedente (-12 mila) e del 12,4% su base annua (-131 mila). Il tasso di occupazione dei giovani è pari al 15,4% in calo di 0,2 punti rispetto a ottobre e di 2,1 punti rispetto a novembre 2012. I giovani disoccupati sono 659 mila con un aumento di 23 mila unità rispetto a novembre 2012. L'Istat ricorda che il tasso di disoccupazione giovanile è la quota dei giovani disoccupati sul totale degli attivi (occupati e disoccupati). L'incidenza dei disoccupati sull'intera popolazione in questa fascia di età è pari all'11%. I giovani inattivi sono nel complesso quattro milioni 424 mila, in aumento dell'1,9% (+81 mila) rispetto a novembre 2012. Il tasso di inattività dei giovani è pari al 73,7%, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,7 punti nei 12 mesi.
ansa.it

Agusta Westland, in 545 verso la pensione

La procedura di mobilità volontaria rimarrà aperta da ora fino al 3 luglio 2015. Negli stabilimenti della provincia di Varese sono interessati circa 200 lavoratori a Cascina Costa100 a Vergiate, 60 a Lonate Pozzolo e 20 a Sesto Calende. Ci sarà la possibilità di fare una preadesione entro marzo 2014 ed entro febbraio 2015, in questo caso si avranno due stipendi in più di incentivo.
A fronte di queste uscite volontarie, l'azienda si impegna a stabilizzare gli interinali che già lavorano e ad assumere giovani a tempo indeterminato e con contratti di apprendistato. «È un accordo che ha luci e ombre – spiega Nino Cartosio della Fiom Cgil -. Il dato positivo è il ricambio generazionale che però va fatto in modo coerente, cioè affiancando ai lavoratori esperti in uscita i nuovi entrati, in modo da permettere il passaggio di competenze. L'azienda, inoltre, non ha voluto mettere una clausola per tutelare i lavoratori che aderiscono alla mobilità volontaria in caso di una nuova riforma che vanifichi il meccanismo dell'accompagnamento alla pensione. Negli anni passati,prima della riforma Fornero, dall'Agusta Westland uscivano almeno 200 lavoratori all'anno, dopo la riforma, solo 70». 
varesenews.it