- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 30 maggio 2015

Osp. Gallarate: L'AZIENDA ORDINA, I DELEGATI ESEGUONO

L'ACCORDO NON E' VALIDO: VOTANO IN 8 SU 24

La riunione con l'Amministrazione del 25/5/2015 con ordine del giorno consuntivo 2014, preventivo 2015, posizioni organizzative, produttività e tempi di vestizione era cominciata bene perché tutti i delegati della delegazione trattante hanno deciso di firmare i fondi contrattuali 2014 e hanno così consentito all'Amministrazione di pagare la produttività con lo stipendio di questo mese. Dopo la mancata firma della riunione precedente, la delegazione di parte datoriale  è stata costretta ha consegnarci la documentazione, che  tutti i delegati hanno potuto visionare e discutere in RSU. Senza fretta abbiamo fatto pagare la produttività, ma abbiamo anche fatto capire che senza documenti e senza una discussione non avrebbero più ottenuto firme da parte delle RSU.

Ora vengono le note dolenti. Alcuni segretari provinciali hanno tirato fuori strumentalmente il problema degli straordinari 2014, che non era neanche all'ordine del giorno e che non era stato discusso in RSU. L'Azienda voleva spendere il residuo del fondo degli straordinari 2014 (pari a 53.400€) per pagare gli straordinari fatti con ordine di servizio, ma questi soldi non erano sufficienti. Allora ha proposto di aggiungere 33.200€ (da dove saltano fuori questi soldi? Saranno presi ancora dai nostri fondi?) e ha aggiunto che la cifra complessiva sarebbe stata sufficiente a pagare gli ordini di servizi con riserva di conteggi finali, ma nel caso fosse servito qualche spicciolo la rimanenza l'avrebbe messa con soldi di bilancio (probabilmente non ci metteranno nemmeno un euro, perché i conti li avranno fatti bene).
Quando si trattava di firmare l'accordo, ADL e i delegati del Nursind hanno fatto presente che  non avevano ricevuto la documentazione, che l'argomento non era stato discusso in RSU e che da regolamento RSU non si poteva firmare nulla. ADL ha aggiungo quale fosse il motivo di tanta fretta, visto che il pagamento avverrà a fine giugno e aggiungeva che il regolamento che ci siamo dati è perfetto, visto che veniva criticato da tutti i Segretari Provinciali (e che grazie ad esso non potranno più fare il bello e soprattutto cattivo tempo).

Contro il regolamento che ci siamo dati 8 delegati di tutte le altre sigle sindacali hanno firmato l'accordo. Un terzo dei delegati senza mandato da parte della RSU ha deciso per gli altri con totale disprezzo della democrazia.

ADL avrebbe voluto capire da dove vengono presi i 33.200€, perché gli ordini di servizio sono aumentati (5000h totali pari a circa 700 giorni). ADL si chiede anche perché i Segretari Provinciali trattano solo gli argomenti che servano all'Azienda e perché ogni anno fanno pagare gli straordinari con ordine di servizio prelevando soldi dai nostri fondi, ma al di là delle frasi di circostanza, se ne fregano di quelli senza ordine di servizio, che sono la maggior parte e che dovrebbero essere pagati con fondi di bilancio.


Morale: per discutere di cose che non sono all'ordine del giorno, si trascurano argomenti che l'RSU vorrebbe portare a casa per i lavoratori. ADL ha proposto le fasce e i tempi di vestizione. ADL ha anche proposto che la delegazione trattante sia formata da tutti e 24 i delegati RSU, ma tutti gli altri sindacati hanno bocciato la proposta decidendo che possono andare in trattativa solo in 11, ma con margini di trattativa limitati.

Processo Thyssen, pene ridotte

Sono state ridotte le condanne per tutti i sei imputati del processo per il rogo della Thyssenkrupp che nel dicembre 2007 costò la vita a sette operai. Lo ha deciso la Corte d'assise d'appello di Torino, cui la Cassazione, dichiarando colpevoli gli imputati, aveva rimandato il fascicolo per rideterminare le condanne. Per l'amministratore delegato della multinazionale tedesca, Harald Espenhahn, la pena scende da dieci anni a nove anni e otto mesi. I famigliari delle sette vittime hanno protestato in aula, contestando la decisione: "È una vergogna questa sentenza, non capiamo perché se sono responsabili siano ancora liberi, mentre i nostri figli sono al cimitero". Anche Antonio Boccuzzi, deputato del Pd, unico sopravvissuto al rogo, si è detto rammaricato per come "non sia stato riconosciuto il dolo dei responsabili della morte dei miei colleghi". "Con quella di oggi - ha aggiunto - ci sono state quattro sentenze e ogni volta è stato tolto un pezzettino".
repubblica.it

Ikea disdetta l’integrativo

In Germania si contratta e si sciopera (vedi i ferrovieri) per ottenere aumenti più lauti, in Italia si susseguono casi di aziende che tagliano posti e azzerano contratti integrativi, come Auchan. Questa volta tocca a Ikea, che, hanno fatto sapere oggi i sindacati, «ha deciso di annullare unilateralmente la contrattazione integrativa applicata agli oltre 6mila dipendenti dei 21 punti vendita italiani». Corrisponderebbe, secondo il sindacato, da settembre, a un taglio del 18-20% dello stipendio.
Una decisione, quella del gruppo, «che arriva nella fase iniziale dei negoziati di rinnovo del contratto integrativo aziendale e alla quale i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs rispondono con la proclamazione dello stato di agitazione e un pacchetto di 16 ore di sciopero, 8 a livello territoriale e 8 a livello nazionale, decisi oggi al termine del coordinamento unitario convocato a Firenze», si legge in una nota Fisascat. «Si tratta di un atto incomprensibile e spropositato», ha commentato il segretario nazionale, Vincenzo Dell'Orefice.

Whirlpool: Sì allo sciopero. Ma si tratta

Cassinetta di Biandronno - «Io non sono nè ottimista nè pessimista. Sono realista e quindi dico che la vedo dura. Non è facile far cambiare idea alle multinazionali. Ma questo significa che avremo ancor più determinazione per raggiungere i nostri obiettivi».
Maurizio Landini
, segretario nazionale della Fiom, ha preso a cuore il futuro dei dipendenti Whirlpool e lo ha fatto a tal punto che venerdì 29 maggio, per la prima volta, ha incontrato i dipendenti in assemblea nel cuore pulsante varesino della multinazionale. 
Una assemblea molto partecipata, con una sala mensaaffollata, che ha sancito il totale appoggio dei lavoratori all'azione portata avanti dal sindacato per fermare ilicenziamenti annunciati dal gruppo americano. 
«Io vedo una grande unità e determinazione affinchè Whirlpool modifichi i suoi progetti e trovi un diverso equilibrio nella produzione in modo da evitare la chiusura dei siti produttivi - ha sottolineato il numero uno dei metalmeccanici Cgil -. Qui a Varese, che è il punto centrale operativo dell'azienda, ho trovato solidarietà da parte dei lavoratori e anche sostegno alle proposte del sindacato». 
E, tra le proposte, è confermata anche quella dello sciopero generale del gruppo fissato per il 12 giugno con manifestazione a Comerio.
prealpina.it

lunedì 25 maggio 2015


SONO ITALIANE LE NUOVE SCHIAVE DEI CAMPI

Così metà paga finisce al caporale
di RAFFAELLA COSENTINO
TARANTO - Alle tre di notte le donne del Brindisino e del Tarantino sono già in strada. Indossano gli abiti da lavoro e hanno in mano un sacchetto di plastica con un panino. Nei punti di raccolta, agli angoli delle piazze, alle stazioni di benzina, aspettano il caporale che viene a prenderle con l'autobus gran turismo per portarle sui campi, dove lavorano sfruttate e ricattate, a volte anche con la richiesta di prestazioni sessuali. Sono soprattutto italiane, più affidabili, ma soprattutto più "mansuete" delle lavoratrici straniere, protagoniste in passato di proteste e denunce.

Per costringere le italiane al silenzio non servono violenze fisiche. Basta la minaccia "domani resti a casa". "I proprietari dei pullman sono i caporali. È a loro che ci rivolgiamo per trovare lavoro in campagna o nei magazzini che confezionano la frutta", racconta Maria, nome di fantasia, che ha 24 anni e lavora sotto i caporali da quando ne aveva 16. Secondo le stime del sindacato Flai Cgil, sono 40mila le braccianti pugliesi vittime dei caporali italiani, che in molti casi hanno comprato licenze come agenzie di viaggio, riuscendo così ad aggirare i controlli.

Il reclutamento. "Nei paesi ci sono delle persone, generalmente sono delle donne, che fanno da tramite tra chi vuole lavorare e il caporale. Raccolgono i nominativi per lui - racconta Antonietta di Grottaglie - Il caporale decide dove mandare a lavorare le braccianti e quello che deve essere dato come salario. Cercano di non avere uomini, anche per i lavori pesanti, perché le donne si possono assoggettare più facilmente". Antonio, altro nome di fantasia, è ancora più esplicito: "Non vogliono stranieri, il motivo è che loro si ribellano e gli italiani no: ci sentiamo gli schiavi del terzo millennio, ci hanno tolto la dignità".
repubblica.it

giovedì 21 maggio 2015

Giuseppe Bonomi è il nuovo segretario generale e direttore generale di Regione Lombardia

Giuseppe Bonomi è il nuovo segretario generale e direttore generale di Regione Lombardia. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo giunta.
Bonomi, avvocato, varesino, classe 1958vicino alla Lega Nord, è un politico, dirigente pubblico e privato, già assessore in quota leghista in Comune a Varese nel 1993, poi deputato del Carroccio nel 1994, assessore a Milano con Formentini sindaco, presidente di Sea dal 1997 al 1999 e poi dal 2006 al 2013. Dal 2003 al 2004 è presidente della compagnia aerea Alitalia e poi di Eurofly. È stato anche consigliere di amministrazione di Anas.

Convegno FORUM DIRITTI E LAVORO l'Italia e' una repubblica fondata sul jobs act


MILANO MAYDAY 2015


mercoledì 20 maggio 2015

Dimissioni in Accam: “Bene, ora la fabbrica dei materiali”

BUSTO ARSIZIO - I componenti del Comitato Rifiuti Zero hanno con accolto con “ragionevole soddisfazione” ma preoccupazione per il futurole dimissioni di Roberto Antonelli dalla presidenza di Accam. Ora la loro richiesta è quella di avviare subito il percorso verso la fabbrica dei materiali, che vorrebbero venisse realizzata a Busto. Riceviamo e pubblichiamo.
 
Il comitato Rifiuti Zero Busto Arsizio - No Inceneritore apprende con ragionevole soddisfazione la notizia delle dimissioni del presidente Antonelli, in quanto, come lui stesso ha dichiarato, il suo mandato non è più in linea con la volontà dei soci.

Dobbiamo però evidenziare qualche ombra e qualche preoccupante incertezza sulla vicenda: in quale stato viene lasciata la società? Come si affronteranno le spese dei prossimi anni visto che anche questo bilancio chiude in perdita?

La soluzione a nostro avviso è quella che i soci avviino subito il percorso verso la fabbrica dei materiali accelerando il più possibile le tempistiche di progettazione e realizzazione della stessa, soprattutto a tutela di chi oggi lavora nell'azienda e vede il futuro messo a rischio.

Whirlpool: 275 esuberi in provincia di Varese

Ecco il comunicato diffuso dall’azienda:
Con l’acquisizione di Indesit Company, Whirlpool Corporation ha raddoppiato le proprie dimensioni nella regione Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), e ha oggi l’opportunità unica di creare un’azienda capace di competere sul mercato nei decenni a venire, nonché di continuare a creare valore per i dipendenti, i consumatori, i partner commerciali, i fornitori e gli azionisti. L’acquisizione ha avuto come risultato anche la duplicazione di alcuni ruoli, che al momento deve essere affrontata al fine di assicurare un’organizzazione efficiente ed efficace.
Dopo la presentazione del Piano Industriale per l’Italia, l’Azienda annuncia l’integrazione delle funzioni amministrative, nonché il completamento della riorganizzazione della filiale commerciale italiana.
Il piano prevede 480 esuberi all’interno della popolazione impiegatizia in Italia. L’impatto delle riduzioni sulle diverse sedi prevede:
● 200 posizioni a Fabriano, in aggiunta alle 35 già annunciate nell’area della Ricerca e Sviluppo;
● 200 posizioni nell’area di Varese (Comerio e Cassinetta), in aggiunta alle 75 già annunciate nell’area della Ricerca e Sviluppo;
● 80 posizioni a Milano.
Seguendo l’approccio adottato finora nel processo di integrazione, e in linea con quanto è stato annunciato nel piano Industriale per l’Italia, l’Azienda conferma la propria disponibilità a non procedere con licenziamenti unilateriali fino alla fine del 2018 anche per la popolazione impiegatizia.
Sarà creata un’organizzazione sostenibile, assegnando responsabilità precise a ciascuna sede. Allo stesso tempo verrà preservata una struttura multi-regionale, mantenendo la presenza nelle regioni dove abbiamo oggi i nostri centri amministrativi, facendo leva sulle migliori abilità e competenze.
Le funzioni saranno distribuite come segue:
● Cassinetta ospiterà la Supply Chain; Manufacturing centrale; il Procurement; la Ricerca & Sviluppo e le connesse attività di supporto in ambito Finance, Risorse Umane e Sistemi Informatici;
● Comerio ospiterà il Leadership Team; il Product & Brand Marketing; le Vendite europee; il Finance, le Risorse Umane; l’Ufficio Legale; lo Strategic Planning e la parte Marketing e Vendite della filiale commerciale italiana; le attività di supporto dei Sistemi Informatici;
● Fabriano ospiterà il Consumer Service & Quality; i Sistemi Informatici; la Ricerca & Sviluppo, la maggior parte delle attività del Mercato Italia; parte del Procurement e infine le connesse attività di supporto in ambito Finance, Risorse Umane e Ufficio Legale.
In questo contesto l’Azienda sta anche valutando l’adeguatezza e la sostenibilità degli stabili che ospitano gli uffici di Comerio e Milano e sta esplorando soluzioni immobiliari alternative nell’area Milano-Varese. Ulteriori dettagli saranno condivisi non appena saranno state prese decisioni al riguardo.

Presidio Milano 18 Maggio 2015 contro Licenziamenti Addetti Sosta Milano e Ferla ADL Varese

Video-interviste dall’assemblea sulle pensioni: dalla sentenza della Corte Costituzionale alla lotta per un sistema retributivo


Il Senato approva gli ecoreati. Pene fino a quindici anni di reclusione

ROMA  -  Gli ecoreati sono legge. Dopo 18 anni di battaglie, i crimini contro l'ambiente non sono più contravvenzioni ma delitti: diventano reati l'inquinamento, il disastro ambientale, l'impedimento dei controlli, l'omessa bonifica, il traffico di materiale radioattivo. I tempi di prescrizione raddoppiano e le pene possono arrivare a 15 anni di reclusione. Vuol dire che da oggi più difficilmente si ripeterà la vergogna dei processi bloccati dalla decorrenza dei termini per disastri come la strage da amianto o l'inquinamento provocato dalla discarica di Bussi alle falde idriche che servono 700 mila persone.

LA SCHEDA: COSA DICE LA NUOVA LEGGE
repubblica.it

Franco Tosi, ad un passo dall’accordo

Le parti hanno trovato l'intesa ora manca solo l'ok dei lavoratori che dovranno votare l'accordo. Maggiori garanzie per i pre-pensionati e un piano industriale da 5 anni,

Il “summit” per l’espletamento della procedura ex. Art.47 tra la Bruno Presezzi Spa, BBP Srl, commissario straordinario, Rsu e sindacati , organizzazioni imprenditoriali, ha portato alla firma dell’ipotesi di accordo che disciplina le modalità per l’acquisizione del ramo d’azienda, relativamente alla forza lavoro.
Tra oggi (martedì) e domani, dunque, si svolgerà il referendum tra i lavoratori, quindi, venerdì 22 maggio, alle 17, se tutto andrà secondo le attese, ci sarà la definitiva sottoscrizione dell’accordo con il passaggio della proprietà all’azienda di Burago Molgora.

Ferrovie Nord Milano, presidente Achille si dimette. Indagato per peculato e truffa

La rappresentanza della società, che "ribadisce la correttezza dei propri bilanci", viene assunta dal suo vice Luigi Cardinetti. Intanto in avviso di garanzia è stato recapitato anche al presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni.
Norberto Achille, presidente di Ferrovie Nord Milano, si è dimesso dopo aver saputo di essere indagato per peculato etruffa per le spese disinvolte sostenute con la carta di credito aziendaleSpese di cui hanno beneficiato anche i famigliari, e che sono state svelate nelle scorse settimane da un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano. La decisione è stata presa, spiega una nota, in seguito “al provvedimento cautelare che lo ha raggiunto”.
ilfattoquotidiano.it

sabato 16 maggio 2015

lunedi 18 maggio ore 15-16.30 milano presidio per Ferla


Maltempo allaga Malpensa, piove a dirotto nel terminal.

Piove a dirotto. E nel primo pomeriggio l’area check-in del Terminal 1 di Malpensafinisce sotto l’acqua per le forti infiltrazioni dal soffitto, come mostra il video girato da iscritti al sindacato Adl Varese. “L’aerostazione è stata di recente oggetto di un intervento di restyling – accusa Salvatore Ferlasindacalista licenziato a marzo dalla società aeroportuale Sea  -. Chi controlla i lavori? Chi pagherà i danni?”. Da Sea la replica: “Il restyling non c’entra nulla, perché ha riguardato pavimenti e colonne, non il soffitto. Lo scalo è stato inaugurato nel 1998 e le infiltrazioni sono dovute a condizioni atmosferiche eccezionali. Tanto che per 45 minuti sono stati sospesi tutti i voli, essendo impossibile atterrare e decollare per il maltempo. L’area interessata dalle infiltrazioni è stata evacuata prontamente.
ilfattoquotidiano.it

mercoledì 13 maggio 2015

OGGETTO: Mancato rispetto del Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014

Data: 05 Maggio 2015

Spett. le
-          UNIVA Gallarate

e P.C.
-          AgustaWestland spa
-          Fim – Cisl Varese
-          Fiom – Cgil Varese
-          Uilm – Uil Varese

OGGETTO:  Mancato rispetto del Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014

Con la presente si intende portare a conoscenza del mancato rispetto del TU sulla rappresentanza del 10/1/2014 firmato da CGIL CISL UIL e da Confindustria (testo che regolamenta la elezione e l’attività delle RSU in tutti i luoghi di lavoro), da parte delle RSU di Fim, Fiom, Uilm di AgustaW sede C. Costa di Samarate.

Nonostante gli inviti a tutte le RSU di AgustaWestland di C. Costa, finalizzati al rispetto delle regole indicate nel TU, prendiamo atto della palese e continua violazione di dette regole da parte di FIM FIOM UILM appartenenti alle confederazioni che hanno sottoscritto tale accordo, nell’intento, ormai chiaro, di escludere ADL Varese dal confronto interno alle RSU e nei rapporti verso l’azienda sulle problematiche che coinvolgono i lavoratori.
In data 6 marzo e successivamente l’11 marzo, la maggioranza delle RSU ha nominato un coordinamento interno alle RSU di C. Costa con il compito di rapportarsi con l’azienda e by-passare, in molti casi, le competenze delle RSU stesse come da TU, tale coordinamento è composto da 8 delegati RSU di Fim, Fiom e Uilm: pur avendo più volte chiesto di poter parteciparvi, i delegati RSU eletti nella lista di ADL Varese sono stati estromessi da tale coordinamento.
La stessa esclusione è avvenuta per alcune delle commissioni di lavoro delle RSU che trattano alcuni argomenti nei confronti dell’azienda, con la scusa che tali commissioni derivano dall’accordo interno del 2007, tali commissioni non sono state ne rielette ne riconfermate pur essendo decadute tutte le RSU,  escludendo la partecipazione nelle commissioni alle RSU di ADL. 
Infine, le convocazioni delle assemblee avvengono a firma Fim, Fiom e Uilm e non come RSU, anche se il TU precisa che le O. S. di categoria firmatarie il CCNL applicabile possono indire le assemblee retribuite per 3 delle 10 ore previste ma non ci risulta che la FIOM sia tra le O. S. firmatarie il CCNL applicabile.

Per quanto sopra detto e visti gli allegati a conferma di quanto riportato, si ritiene che le RSU di FIM FIOM e UILM, in Agusta di C. Costa, non stiano rispettando le regole stabilite dal testo unico al solo scopo di escludere le RSU di ADL Varese da un diritto di rappresentanza che è il nucleo centrale del TU.

ADL Varese invita quanti in indirizzo ad avviare le procedure previste per ripristinare le condizioni di rappresentanza delle RSU indicate nel TU del 10/1/2014.


Distinti saluti
per ADL Varese,
il rappresentante legale
Fiorenzo Campagnolo


 
in Allegato:
Verbale RSU del 6/3/2015 e del 11/3/2015,
Comunicato Commissione Asili RSU del 18/3/2015,
Comunicato AgustaW  “asili nido” del marzo 2015,

Convocazione Assemblea Retribuita del 23/4/2015

Forum III settore, "no al lavoro gratis dei migranti: diventerebbero schiavi"

Il portavoce Pietro Barbieri risponde alla proposta del ministro Alfano sui lavori di pubblica utilità da far svolgere ai profughi accolti. “Il governo ascolti chi lavora con i più deboli”. E sulla riforma: “Il non profit non può essere considerato come una impresa”

11 maggio 2015
ROMA - “Far lavorare gratis i migranti significherebbe trattarli come schiavi”. Risponde così Pietro Barbieri, portavoce del Forum del terzo settore al ministro dell’Interno Angelino Alfano che la scorsa settima aveva invitato i comuni ad impiegare i richiedenti asilo in servizi gratuiti di pubblica utilità. Nonostante alcune associazioni, come Caritas e Fondazione Migrantes, si erano dette favorevoli, Barbieri e le Acli affermano un no deciso. “La soluzione alla mala accoglienza non può essere quella di sfruttare chi ha rischiato la vita per arrivare in Italia. Queste persone per lo Stato italiano ufficialmente ancora non esistono: sono in attesa di essere ascoltate dalla commissione che deve decidere se concedere o meno lo status di rifugiato. Farli lavorare in queste condizioni significa compiere un sopruso perché non avrebbero alcuna garanzia”, spiega Barbieri.
In Italia i migranti sono già impiegati in lavori socialmente utili o in attività di volontariato. “Esistono esperienze positive in cui si cerca di far lavorare i richiedenti asilo ma i servizi che svolgono non possono essere strutturati come vuole Alfano, senza nessun controllo.Il lavoro va sempre pagato, altrimenti è sfruttamento”. E sono proprio gli stranieri, secondo Eurispes, la categoria più a rischio: nel 2013 sono stati 100 mila i lavoratori sfruttati sul posto di lavoro.

Torino, 7 mila cittadini in cura dai volontari. Nasce la rete dei dentisti sociali

Promossa dalla Direzione politiche sociale del Comune di Torino, l’iniziativa metterà in rete le prestazioni offerte da quattro dei maggiori enti che erogano prestazioni volontarie per i cittadini in difficoltà. “Presto una campagna di reclutamento per nuovi volontari”

13 maggio 2015
TORINO - Mentre in Italia ci si continua a chiedere, ormai da decenni, per quale motivo le cure odontoiatriche siano in gran parte escluse dalle prestazioni del servizio sanitario nazionale, continua a crescere il numero dei cittadini costretti a rivolgersi agli ambulatori gestiti dal volontariato. Secondo la legge sui Livelli essenziali d’assistenza, che regola le prestazioni immediatamente esigibili dal Ssn, gli unici ad aver diritto all’intera gamma delle cure sarebbero i bambini e i cittadini in condizioni di vulnerabilità sanitaria e socioeconomica: peccato che - all’atto pratico e in barba all’immediata esigibilità sancita dalla legge sui Lea - anche loro finiscano spesso per scontrarsi con liste d’attesa interminabili, che mal si accordano con le urgenze imposte da dolori e patologie dentali. E, nondimeno, che a sei anni dall’inizio della crisi nessuno abbia ancora pensato a riorganizzare il servizio sanitario in modo da garantire anche i cosiddetti nuovi poveri, quella fascia grigia di cittadini che, perso il lavoro, si ritrovano da un giorno all’altro a non poter più saldare conti e parcelle: secondo gli ultimi dati diffusi dal Collegio dei docenti di odontoiatria, oltre il 40 per cento delle famiglie italiane non potrebbe più permettersi le cure dentali.

martedì 12 maggio 2015

15 maggio - 10-14 - convegno - MI ST,ne Garibaldi - Per una Pensione Dignitosa


Prestazione di esodo per i lavoratori prossimi a pensione

La disciplina di cui all’articolo 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92/2012, trova 
applicazione nei casi di esubero di personale per i lavoratori destinatari della citata legge 
che raggiungano i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro 
anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro, a seguito della stipula di accordi tra i 
datori di lavoro che impieghino mediamente più di 15 dipendenti e le organizzazioni sindacali 
dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello aziendale.

L’Inps eroga ai lavoratori interessati una prestazione di esodo a totale carico del datore di 
lavoro esodante di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe al momento 
della risoluzione del rapporto di lavoro in base alle regole vigenti, con l’accredito della 
relativa contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento.

L’accordo diviene efficace a seguito di validazione da parte dell’Inps, che effettua l’istruttoria 
in ordine alla presenza dei requisiti in capo al datore di lavoro e ai lavoratori interessati.

La prestazione di esodo disciplinata dalla legge 92/2012 può essere oggetto anche di 
accordi sindacali nell'ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 23 luglio 1991.
L’accordo che si perfeziona nell’ambito delle predette procedure non necessita di ulteriori adesioni 
da parte dei dipendenti interessati (come precisato nella circolare del Ministero del lavoro 
e delle politiche sociali n. 33 del 25 luglio 2013).

Misura della contribuzione correlata per i lavoratori in esodo

L’articolo 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92 del 28 giugno 2012, così come 
modificata dalla legge n. 221 del 17 dicembre 2012, di conversione del decreto legge 
n. 179 del 18 ottobre 2012, prevede la possibilità, nei casi di eccedenza di personale, 
di stipulare accordi tra i datori di lavoro che impieghino mediamente più di 15 dipendenti 
e le organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello 
aziendale, al fine di incentivare l’esodo dei lavoratori più prossimi al trattamento di pensione.

Nel caso di accesso alla predetta prestazione il datore di lavoro si impegna a 
corrispondere all’INPS la provvista finanziaria necessaria per l’erogazione ai lavoratori 
di una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe al momento 
della risoluzione del rapporto di lavoro in base alle regole vigenti e per l’accredito della 
contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento.

La norma prevede che, per i periodi di erogazione della prestazione a favore dei lavoratori 
interessati, è versata, a totale carico del datore di lavoro, la contribuzione figurativa 
correlata, utile per il conseguimento del diritto alla pensione, e per la determinazione della 
sua misura.

Nella circolare n. 119 del 2013 l’Istituto, in accordo con il Ministero del Lavoro e delle 
Politiche sociali, aveva reso noto che, in analogia con quanto previsto per le ipotesi di 
cessazione involontaria del rapporto di lavoro dall’articolo 2, commi 6 e 10, della legge 
n. 92/2012 in materia di ASpI, la retribuzione media mensile, sulla quale devono essere 
commisurati i contributi correlati, è determinata dalla retribuzione imponibile ai fini previdenziali 
degli ultimi due anni, comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle 
mensilità aggiuntive (retribuzione imponibile esposta in uniEmens), divisa per il numero 
di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33.

Assegno a sostegno della natalità

Premessa

Nell’ambito degli interventi normativi volti a sostenere i redditi delle famiglie, l’articolo 1 della
legge di stabilità per il 2015, legge 23 dicembre 2014, n. 190, ai commi dal 125 al 129, ha
previsto, per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017, un
assegno annuo di importo pari a 960 euro, da corrispondere mensilmente fino al terzo anno di
vita del bambino, oppure fino al terzo anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato.

L’assegno è previsto per i figli di cittadini italiani o comunitari oppure per i figli di
cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo
periodo (di cui al riformato articolo 9 del Testo Unico sull’immigrazione, di cui al Decreto
Legislativo n.286/1998 e successive modificazioni), residenti in Italia, a condizione che
il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente sia in una situazione economica
corrispondente ad un valore dell’ISEE non superiore ai 25.000 euro annui. Per i nuclei familiari
in possesso di un ISEE non superiore a 7.000 euro annui, l’importo annuale dell’assegno è
raddoppiato.

L’assegno è corrisposto direttamente dall’INPS, su domanda. In base alla Legge di stabilità
per il 2015 sopra citata, l’Istituto provvede alle attività di ricezione e gestione delle domande
 di assegno ed anche al monitoraggio mensile dei relativi oneri, ai sensi del comma 127 del
 citato articolo 1 della legge di stabilità, per consentire ai Ministeri vigilanti di poter
rideterminare la misura dell’assegno stesso qualora si verifichino o siano in procinto di
verificarsi scostamenti rispetto alla previsioni di spesa indicate al comma 128 del medesimo
 articolo.

Il comma 126 demanda ad un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la definizione
delle disposizioni attuative dell’assegno in oggetto. Con Decreto del Presidente del Consiglio
 dei Ministri 27 febbraio 2015 (di seguito D.P.C.M.) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 83
 del 10 aprile 2015 sono state emanate le necessarie disposizioni per l’attuazione del beneficio
 in oggetto.

lunedì 11 maggio 2015

Elezioni RSU alla Parker H.M. di Veniano

ADL VARESE OTTIENE UN BUON RISULTATO
la fiducia dei lavoratori ci consente di eleggere due RSU 

questi i risultati:

AVENTI DIRITTO                         305

VOTANTI                              246 = 80%

NULLE / BIANCHE              15


CGIL                             93 voti        elegge         4 delegati RSU

CISL                             88 voti        elegge         3 delegati RSU

ADLVARESE              38 voti        elegge         2 delegati RSU 

UIL                                12 voti        non elegge delegati RSU


Nonostante le difficoltà aziendali degli ultimi anni che hanno spinto l’azienda al ridimensionamento dell’attività e alla riduzione del personale, i lavoratori partecipano numerosi alle elezioni delle RSU, dando un segnale positivo rispetto al lavoro svolto delle stesse RSU nelle varie trattative con l’azienda. Le RSU stesse diventano fondamentali proprio durante le fasi di crisi aziendali dove è necessario mantenere uniti i lavoratori e rappresentarli al meglio cercando di trovare soluzioni alternative alla riduzione del personale.

ADL ringrazia tutti i lavoratori che hanno sostenuto la nostra lista e i nostri candidati e ci hanno consentito di mantenere una buona rappresentanza all’interno delle RSU, di lavoro da fare ce n’è ancora tanto ed è proprio nei momenti difficili che diventa indispensabile avere il sostegno dei lavoratori, le RSU da sole non hanno senso.

Da parte nostra ci mettiamo a disposizione dei lavoratori per qualsiasi problema dovesse emergere nell’ambito dell’attività lavorativa e ci teniamo a ricordare che le RSU rappresentano comunque tutti i lavoratori e non solo gli iscritti o chi li ha votati.


Veniano Maggio 2015