martedì 4 giugno 2013

Tienanmen, la censura selettiva di Pechino: oscurati sul web anche i numeri "sensibili"

PECHINO - Una censura profonda, con un unico obiettivo: evitare che nell'anniversario della strage di Tienanmen - quando il regime inviò i carri armati per reprimere le manifestazioni nel cuore della capitale - i cittadini cinesi possano semplicemente ricordare e riflettere. Anche sul web. Così la macchina del governo cinese ha stretto i controlli sui numeri e le cifre contenute nei messaggi in rete, per evitare che ci sia qualsiasi richiamo all'anniversario. Così se su Sina Weibo, il più diffuso sistema di microblog cinese, da sempre è bandita la data 4 giugno e 4 giugno 1989, oggi vengono bandite anche '64' (giugno 4), 24 (è il 24mo anniversario della strage). Ma anche il 35, perché il 4 giugno in internet viene chiamato anche il 35 maggio. Bandite non solo le cifre, ma anche le lettere o le parole relative ai numeri. E via dal web anche le operazioni aritmetiche relative a questi numeri, come '63+1' o '65-1'. E il più sottile 'otto otto', perché moltiplicando i due numeri si ottiene 64. Ma non finisce qui: la mannaia della censura si è abbattuta anche su parole come 'oggi', 'domani', 'giorno speciale', 'quel giorno', 'quell'anno'. Cancellate anche immagini con candele, e naturalmente la parola 'candela'. A quasi un quarto di secolo da quell'evento, l'anniversario resta una data molto sensibile per il regime cinese, che cerca di impedire ogni discussione pubblica o commemorazione di quei fatti.