venerdì 17 luglio 2015

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

SEA spa:

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

IL GIUDICE:
“annulla il licenziamento di FERLA Salvatore;
condanna SEA s.p.a. alla reintegrazione di FERLA Salvatore nel posto di lavoro e al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento (9 marzo 2015) sino a quello dell’effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavoratore abbia eventualmente percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative;
condanna, altresì, SEA s.p.a. al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello della effettiva reintegrazione, maggiorati degli interessi nella misura legale;
condanna la parte soccombente SEA s.p.a. alla rifusione delle spese processuali a vantaggio di FERLA Salvatore.”

Ferla Salvatore era stato licenziato alla fine di febbraio di quest’anno per, a detta dei vertici aziendali, aver usato dei termini ingiuriosi durante una discussione al di fuori dell’orario di lavoro e durante una chiacchierata con i dipendenti della mensa aziendale, mentre il delegato svolgeva normale attività sindacale.

Il licenziamento è sembrato fin da subito lo strumento ideale in mano a SEA per zittire il lavoratore che, componente del coordinamento provinciale del sindacato di Base ADL Varese, continuava nella sua opera di denuncia di situazioni poco chiare e al limite della legalità con continue richieste di intervento alla procura della repubblica e agli organi competenti per le verifiche delle varie situazioni dubbie.

La Segreteria e il Coordinamento di ADL e della Cub Trasporti di Varese esprimono la propria soddisfazione per questa sentenza.

Con questa sentenza si fa luce sul clima che i responsabili aziendali di Sea spa hanno voluto creare per cercare di limitare e condizionare l’attività dei sindacati di base.

Siamo altresì convinti che non è finita qui e che SEA farà comunque ricorso contro questa sentenza, lo sappiamo benissimo, perché comunque a pagare saranno sempre i soliti contribuenti dato che SEA è gestita da un amministrazione nominata da enti pubblici con in testa il Comune di Milano cui ora si dovrà chiedere conto di questi fatti e di queste spese.

Ma Sea deve sapere altrettanto bene, come ha dimostrato questa vicenda, che non ci fermeremo nel denunciare gli sprechi e il malaffare, di chi pensa sempre di governare un’azienda pubblica scaricando, i propri errori e le proprie incapacità, sempre sui lavoratori.

14/7/2015

ADL Varese                                                                        CUB Trasporti