lunedì 19 settembre 2016

Morire sul lavoro o mentre si lotta sul posto di lavoro non è mai una tragica fatalità.

COMUNICATO NAZIONALE

Morire sul lavoro o mentre si lotta sul posto di lavoro non è mai  una tragica fatalità.

La morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, lavoratore egiziano di 53  anni padre di 5 figli, in servizio presso il centro di smistamento  della GLS di Piacenza, ci riempie di tristezza e di rabbia.

Quando si muore in questo modo, schiacciato da un TIR in movimento, le fatalità non esistono.  La carenza e l’insufficienza di misure di sicurezza e prevenzione adeguate attengono a delle responsabilità ben precise, che sarebbero aggravate se venissero confermate ipotesi di volontarietà di qualche responsabile o del conducente del mezzo per contrastare l’agitazione sindacale che era in corso da parte della USB.

Ci uniamo al dolore dei suoi cari, dei suoi amici e dei suoi compagni di lavoro e faremo tutto quello che è necessario per render giustizia ad una morte tanto assurda e per dare sostegno alla sua famiglia.

Rendiamo e renderemo omaggio ad Abd Elsalam mettendo in campo tutte le possibili iniziative di lotta e di denuncia riguardo l’accaduto, ai diversi scenari che si potrebbero aprire e alla libertà di sciopero.

Per stanotte, intanto, abbiamo deciso di non lavorare negli HUB della GLS in segno di lutto.

Per i prossimi giorni proseguiremo la mobilitazione condividendo, se ci sono le condizioni, momenti di lotta e denuncia unitarie con le altre realtà politiche, sindacali e sociali sul piano locale e nazionale.

 Lì 15/09/2016

Sindacato Intercategoriale COBAS

Associazione Diritti dei  Lavoratori COBAS