giovedì 20 ottobre 2016

JOBS ACT: art. 18 e aiuti di stato in cambio del posto fisso e assunzioni - finiti gli aiuti di stato - finite le assunzioni - rimangono solo i licenziamenti

I dati diffusi da Inps dimostrano eloquentemente il bluff del jobs act. Se prendiamo il periodo compreso tra il 1 Gennaio e il 30 agosto 2016 e confrontiamo i dati con quelli dell'anno precedente son solo dolori per il Governo della precarietà.

Nel periodo appena menzionato si registrano ben 395 mila contratti a tempo indeterminato in meno che in percentuale corrispondono a -32,9% E quando parliamo di contratti a tempo determinato si includono anche le assunzioni stagionali, anch'esse in calo rispetto al 2015.

Perchè crollano le assunzioni a tempo determinato?
Perchè ci sono meno incentivi a fondo perduto per le imprese che nel 2015 avevano anche il totale abbattimento dei contributi previdenziali per ben 36 mesi Ma un altro dato incontrovertibile è quello della trasformazione dei contratti a tempo indeterminato, il calo supera il 35%, insomma pochi dati che da soli smentiscono le bugie del Governo sulla creazione di nuovi posti di lavoro e sulla ripresa dei consumi e dell'economia.

Aumentano invece lavoro nero, lavoro gratuito e voucher.
Da cosa lo deduciamo?
Dall'aumento degli stage e dal fatto che la perdita dei contratti a tempo determinato viene compensata dalla crescita dei voucher che in un anno aumentano del 36% e pensare che nel 2015 erano cresciuti, rispetto al 2014, del 71,3%.

Aumentano i licenziamenti.
del resto la cancellazione delle tutele collettive ed individuali è servita a tale scopo, nel 2016 i licenziamenti "per giusta causa" sono cresciuti del 31%sempre nei primi 8 mesi dell'anno 2016 rispetto ai dati del 2015 che già avevano registrato circa 900 licenziamenti in piu' rispetto al 2014.


19 ottobre 2016