giovedì 5 luglio 2018

La protesta contro la “ferrovia nella brughiera” fa tappa al Pirellone

Gli ambientalisti critici sul secondo collegamento per l'aeroporto, per i costi e per l'impatto sui boschi e la brughiera. Martedì mattina il presidio prima del consiglio regionale
Si sono fatti sentire e vedere, fuori dal Pirellone, per poi partecipare – come pubblico – al dibattito di giornata. Sono i comitati che, con l’appoggio di Legambiente, si oppongono alla costruzione della ferrovia Gallarate-Malpensa, secondo accesso su ferro all’aeroporto, che si aggiunge a quello (da Sud) esistente dal 1998.
Le bandiere dei comitati – a partire da “Salviamo la brughiera” di Casorate Sempione – si sono radunate martedì’ mattina, alle 9.30, davanti all’ingresso del Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia. Volantini e bandiere per sostenere oggi soprattutto l’idea di una valutazione ambientale complessiva delle infrastrutture su Malpensa: «Le sottoscritte associazioni e comitati ritengono indispensabile e urgente che, prima della autorizzazione di ulteriori progetti infrastrutturali sull’area vasta coinvolta dalle attività e sviluppi dell’aeroporto di Malpensa, si proceda ad una valutazione cumulativa di impatto ambientale tramite Vas (Valutazione Ambientale Strategica) estesa a tutto il territorio del Piano d’area, alla quale siano sottoposti i vari inserimenti e tutte le diverse opere infrastrutturali. Con l’obbiettivo di salvaguardia e tutela dell’ambiente naturale e del paesaggio, specialmente con riferimento al territorio del Parco del Ticino, e della salute e qualità della vita degli abitanti, e chiedono che la Giunta Regionale ed il Consiglio Regionale Lombardo si attivino concretamente in tale direzione».