Oggi è finita una “trama” ordita da SEA e sindacati riconosciuti, a danno dei lavoratori.
Con il motto “ce lo chiede l’Europa” sono stati tolti i diritti dei lavoratori e preservati i privilegi e la
commistione Azienda-Sindacati.
Senza un minimo di pudore sono riusciti a stravolgere il risultato referendario. Era stato troppo lo
smacco per loro per poter pensare di dare ascolto ai lavoratori e per questo si è creato il fronte unito
tra Azienda e Sindacati firmatari, tutti insieme per creare panico e incertezza tra i lavoratori che
avevano osato dire la loro opinione.
Troppo forti gli interessi Aziendali nel continuare a gestire una Società a controllo Pubblico che ha
facili guadagni grazie al privilegio del monopolio in capo al Gestore.
Troppi interessi nel gestire i finanziamenti Italiani ed Europei, senza dover dare conto a nessuno,
senza nessuna trasparenza e verifica sulle loro scelte e sul loro operato.
Nulla in questi anni è stato fatto per contrastare il connubio che si era creato tra Azienda e Sindacati
riconosciuti.
Sindacati che, grazie alla magnanimità di Sea, potevano approfittare di una sproporzionata agibilità
sindacale con l’unico onere di apporre firme sugli accordi di volta in volta presentati dall’azienda.
Sindacati che dal 2002 sono stati a guardare lo sperpero di denaro pubblico senza contestare e senza
pretendere che la gestione di SEA fosse nel rispetto delle regole!
Questi sono i punti che la commissione Europea ha contestato con l’emanazione del provvedimento
contro SEA Handling.
Sempre gli stessi oggi danno il Via ad una società che nasce con l’handicap dello stesso fardello di
costi dirigenziali e sindacali di allora, nonché l’incapacità di gestire la cosa pubblica con senso di
responsabilità e correttezza.
Tutto cambia affinché nulla cambi per loro!
Il desiderio di giustizia gridato dai lavoratori non ha avuto ascolto, neppure da chi si fregia
dell’attributo di difensori dei loro diritti.
Lavoratori meditate…. oggi non è stato fatto il vostro interesse, oggi non vi hanno regalato nulla!
Ancora una volta si sono serviti di voi per fare quello che volevano, senza nessuno scrupolo.
Vi hanno tolto tempo destinato alla vostra famiglia, soldi e un’occupazione dignitosa, anche per il
futuro dei vostri figli, aumentando il vostro carico di lavoro, già inaccettabile!
Siamo amareggiati nel vedere che il sistema è ancora troppo forte per essere abbattuto. Dobbiamo
fare tesoro di quanto accaduto e iniziare a demolire, mattone dopo mattone, il loro castello fatto di
privilegi e sperperi.
Basta… Pensare di rimanere sempre dei cortigiani al servizio di una casta che non ha il sangue blu!
Ma i lavoratori non dimenticano…la loro vita mortificata non dimentica. E’ stata inferta una ferita
insanabile tra “loro” e i lavoratori: una spaccatura e una divisione nel tessuto sociale di quest’Azienda.
Chi ha voluto ciò si prenda la responsabilità di tutte le tensioni di una nuova stagione di lotta per i diritti
dei lavoratori che si aprirà nel prossimo futuro …Nulla sarà più come prima!...anche per “loro”….
Malpensa, 16 luglio 2014