Lo stop all'attività di volo viene annunciato con un corposo comunicato con cui l'azienda spiega la decisione di mettere a terra gli aerei "a causa del crollo del turismo, soprattutto del segmento vacanziero verso l’Egitto e il bacino del Mediterraneo, che ha subito un tracollo dopo la Primavera Araba e la conseguente instabilità dell’area, e la drastica riduzione di domanda per le rotte verso la Russia a causa della crisi politica in corso". Vengono citati poi anche «alcuni crediti non pagati quali ad esempio quelli dell’Aeroporto di Rimini, su cui la proprietà aveva puntato per il rilancio e verso cui vanta ancora un credito importante per biglietti venduti, le cui somme non sono state mai trasferite alla compagnia aerea": "l'insieme di tutti questi fattori, cui si somma una rigidità non usuale che ha caratterizzato l’azione di alcuni enti e società nazionali, non ha consentito a New Livingston di sostenere l’attività, nonostante tutti i tentativi fatti per continuare le operazioni, sia attraverso ristrutturazioni aziendali, sia con la richiesta del Concordato in Continuità, oltre agli importanti investimenti fatti dalla proprietà".
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