lunedì 23 febbraio 2015

È “terremoto salari” per i frontalieri Tagli fino al 26% e scatta la protesta

«La decurtazione più elevata mai registrata dal sindacato - fa notare Unia - Ai lavoratori non è stata data alcuna alternativa: se non firmi il nuovo contratto, chiudiamo la fabbrica. Il ricatto è stato imposto senza neppure presentare la benché minima cifra economica, anche solo inventata ad arte. Dei tagli salariali profondi per difendere i profitti della proprietà». 
Alle Ferriere Cattaneo di Giubiasco, vicino a Bellinzona, un’azienda che produce vagoni ferroviari, venerdì è stato allestito un presidio di solidarietà per i lavoratori, che in assemblea avevano respinto all’unanimità la proposta della direzione aziendale di apportare «riduzioni salariali tra il 3 e il 7%, per evitare licenziamenti o la delocalizzazione di una commessa in Slovacchia, a seguito delle difficoltà dovute al franco forte».
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