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domenica 10 marzo 2019
mercoledì 6 marzo 2019
domenica 25 novembre 2018
“Un bel dì vedremo” riempie il Teatro del Popolo di Gallarate
Tutto esaurito in quel di via Palestro per il concerto lirico benefico Un bel dì vedremo, organizzato in favore dell’associazione Casa delle Donne Anna Andriulo Gallarate; con la collaborazione di Gruppo Calliope-Musica e Voci d’Arte; presentatrice e voce narrante Lidia Sbalchiero, direttore artistico Tiziana Sbalchiero
Gallarate – In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne il Teatro del Popolo di Gallarate ha organizzato sabato 24 novembre 2018 un concerto benefico a favore dell’associazione Casa delle Donne. Nata nel novembre 2016 con lo spettacolo Manutenzioni-Uomini a nudo, è continuata negli anni successivi con numerosi eventi. Essa promuove iniziative di inclusione sociale, ascolto e accoglienza di tutte le donne abusate e umiliate, offrendo loro sostegno psicologico e legale.
Il suo scopo è quello di sensibilizzare le persone riguardo il drammatico fenomeno della violenza sulle donne. Per far questo si appoggia ad altre associazioni come Eva Onlus, attiva soprattutto nel varesotto.
La violenza sulle donne è qualcosa ahimè di estremamente attuale, contro il quale ci troviamo ancora a dover lottare quotidianamente e che è ben lungi dall’essere estirpato. Come afferma l’assessore alla cultura del comune di Gallarate, la dottoressa Isabella Peroni, per contrastare questo atteggiamento non basta l’intervento delle istituzioni, ma occorre anche la viva e convinta partecipazione delle persone, compresi gli uomini. Non a caso durante il concerto cantano anche delle voci maschili, proprio per dare un segnale forte e chiaro di presenza di un genere coinvolto al pari di quello femminile.
Ora come allora l’arroganza e la prepotenza maschili si esprimono con la stessa veemenza e la stessa assurda convinzione; il mondo della musica rappresenta molto bene queste situazioni, soprattutto in alcune opere, come la Madame Butterflyo la Tosca di Puccini, la Carmen di Bizet o ancora il Rigoletto di Verdi.
Questi sono solo alcuni dei brani cantati e suonati questa sera da alcune voci liriche, il mezzosoprano Tiziana Sbalchiero, il soprano Serena Daolio e il tenore JudeWon.
Le parti cantate sono accompagnate dai maestri Debora Mori(pianoforte) e Daniela Zanoletti(violino), che ci stupiscono con il loro talento musicale.
Soprattutto in un’occasione simile non può mancare il bis, richiesto a gran voce dal pubblico e subito soddisfatto dalla compagnia teatrale con un pezzo tratto dal film La vita è bella. Nell’atrio del teatro si possono acquistare dei piccoli manufatti, il cui ricavato va all’Associazione Casa delle Donne.
venerdì 23 novembre 2018
martedì 13 marzo 2018
Tutto esaurito al Teatro del Popolo
Tutto esaurito al Teatro del Popolo per lo spettacolo dedicato alle donne, in una giornata dedicata a loro in tutto il mondo; presenta la presidentessa dell’associazione La Casa delle Donne Ivana Graglia
Gallarate – Soldout al Teatro del Popolo di Gallarate per uno spettacolo teatrale dedicato alla Giornata della Donna, una ricorrenza celebrata in tutto il mondo con varie iniziative. Il Teatro del Popolo sceglie di farlo con uno spettacolo sociale realizzato da una compagnia di gente qualsiasi del nostro territorio.
Essi ci vogliono raccontare storie di donne di varie epoche condannate per il semplice fatto di avere delle idee diverse da quelle del contesto in cui vivevano, per il fatto di essere libere e indipendenti o semplicemente perché non rispondevano pienamente al modello femminile dell’epoca alla quale appartenevano.
Molte di loro erano considerate perciò streghe, donne maledette, portatrici di danni e sventure e capaci perfino di ammagliare con il loro semplice sguardo chiunque le incontrasse sul proprio cammino. Erano spesso menti brillanti, anche ottime scienziate, infermiere, farmaciste, chimiche, biologhe, in un periodo in cui il sapere scientifico era considerato appannaggio maschile. Basti ricordare Aspasia di Mileto, maestra di retorica e donna di grande intelligenza, piuttosto che Ipazia di Alessandria, matematica, astronoma, filosofa greca, per giungere alle tante donne torturate e condannate dall’Inquisizione nel ‘600.
Loro hanno avuto il coraggio di dimostrare l’esatto opposto e di ribaltare questo pregiudizio così radicato nella loro società. Il prezzo da pagare, però, è stato molto alto, perché la maggior parte di loro è stata condannata a morte: una fine orrenda, infamante, che testimonia la crudeltà e la barbarie di uomini incapaci di accettare la figura femminile in quanto tale.
Purtroppo questo atteggiamento non è scomparso..sopravvive tutt’oggi nel subdolo quanto riprovevole fenomeno del femminicidio, che continua a mietere vittime.
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