A subire la decisione dei vertici aziendali è Salvatore Ferla, addetto alla sicurezza e sindacalista dell’Adl Varese. Nonostante la decisione del tribunale, si è visto recapitare una lettera in cui la società che gestisce gli aeroporti lo ha posto momentaneamente in aspettativa, con normale decorrenza della retribuzione.
Nonostante la decisione del tribunale, Ferla si è visto recapitare una lettera in cui Sea lo informava che paga e contributi avrebbero ricominciato a essereversati, ma “stante la pendenza del giudizio di opposizione alla suddetta ordinanza, e la brevità del rito, lei è posto momentaneamente in aspettativa, con normale decorrenza della retribuzione, fino all’esito del giudizio”. Al momento nessuna possibilità di tornare al lavoro, dunque. Una decisione contestata dall’Adl Varese, protagonista in passato di alcune battaglie come quella sui compensi d’oro ai manager Sea: “L’eventuale pendenza del giudizio di opposizione – ritiene il sindacato – non autorizza l’azienda a collocare in maniera unilaterale il dipendente in aspettativa e a violare l’ordine del giudice che ha disposto il reintegro”. Sea viene così accusata di dare “l’impressione di voler continuare a ostacolare l’attività sindacale del lavoratore e del sindacato di cui fa parte”.
Ferla era stato licenziato a marzo dopo una discussione con il responsabile di un’azienda che ha in appalto il servizio mensa, dove sarebbero state al lavoro persone in ruoli non conformi alle loro qualifiche. Solo che nel confronto verbale erano saltati fuori paragoni con le condizioni delle “puttane in Svizzera”. Per Sea un’offesa verso altri lavoratori da punire con il licenziamento. Di qui il ricorso di Ferla al tribunale del Lavoro di Milano, che a luglio ha annullato il licenziamento e ha condannato Sea, oltre al pagamento di stipendi e contributi passati, anche al reintegro di Ferla. Il giudice infatti, pur riconoscendo che “pare potersi concludere che effettivamente il ricorrente abbia paragonato le dipendenti della società Serist a ‘puttane’ incapaci di alzare la testa nei confronti dei loro protettori”, ha ritenuto il licenziamento un atto eccessivo. E, sulla base delle regole della contrattazione collettiva, ha rilevato un “difetto di proporzionalità della sanzione rispetto al fatto da punire”.
ilfattoquotidiano.it
lunedì 14 settembre 2015
PRESIDIO ESODATI 15 SETTEMBRE al MEF + CoNUP
saremo in molte centinaia al MEF
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Domenica giornata di lotta contro la Varesina Bis
La manifestazione del "Comitato No Varesina Bis" della protesta in programma per domenica 20 settembre a cui aderiscono diverse associazioni tra Uboldo e Cislago-
Una giornata di lotta contro la Varesina bis e l’opera “madre” Pedemontana. È questa la manifestazione della protesta in programma per domenica 20 settembre a cui aderiscono diverse associazioni tra Uboldo e Cislago.
Il “Comitato no varesina bis” invita tutti i comitati, realtà territoriali, singoli soggetti per un incontro pubblico al fine di discutere su come proseguire e sviluppare nuove iniziative di lotta contro la realizzazione della Pedemontana.
«Ricordiamo che ad oggi è stata realizzata solo una piccola parte dell’opera – spiegano dal Comitato -, mancano gran parte dell’arteria principale e delle sue opere connesse (tangenziali, tangenzialine, Varesina bis e altre starde che tutte insieme fanno un ulteriore consumo di suolo e sfacelo ambientale di altre decine di km)».
domenica 13 settembre 2015
in Italia 20% ricchi detiene 61,6% ricchezza Paese
Crisi: in Europa 342 Paperoni hanno patrimonio da 1.340 mld.
In Europa ci sono 342 miliardari (con un patrimonio totale di circa 1.340 miliardi di euro) e 123 milioni di persone - quasi un quarto della popolazione - a rischio povertà o esclusione sociale. In Italia il 20% degli italiani più ricchi detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% degli italiani più poveri ne detiene appena lo 0,4%. E' questa la fotografia impietosa scattata dal nuovo rapporto sulla diseguaglianza diffuso oggi da Oxfam "Un'Europa per tutti, non per pochi".
Marcia degli scalzi, dal Lido di Venezia a Napoli: in migliaia nelle strade senza scarpe in solidarietà con i migranti
Settantuno le città che hanno aderito all'appello di artisti e intellettuali.
A Venezia hanno sfilato in migliaia sul tappeto rosso,
a Mantova hanno aderito anche gli scrittori del festival
della Letteratura.
a Mantova hanno aderito anche gli scrittori del festival
della Letteratura.
Una marcia di migliaia di persone “a piedi scalzi” dal tappeto rosso
del Lido di Venezia, a Trento, fino a Napoli passando per Roma e per il
festival della letteratura di Mantova. Sono state 71 le città che hanno
accolto l’appello di intellettuali e artisti per sfilare senza scarpe in segno
di solidarietà ai migranti in fuga dai loro Paesi. L’Italia è scesa nelle strade
e nelle piazze in contemporanea in varie città italiane per dire no “ai muri
della “Fortezza Europa” e chiedere la certezza di corridoi umanitari sicuri
per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa
per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e
detenzione dei migranti; la creazione di un vero sistema unico di asilo
in Europa, superando il regolamento di Dublino.
del Lido di Venezia, a Trento, fino a Napoli passando per Roma e per il
festival della letteratura di Mantova. Sono state 71 le città che hanno
accolto l’appello di intellettuali e artisti per sfilare senza scarpe in segno
di solidarietà ai migranti in fuga dai loro Paesi. L’Italia è scesa nelle strade
e nelle piazze in contemporanea in varie città italiane per dire no “ai muri
della “Fortezza Europa” e chiedere la certezza di corridoi umanitari sicuri
per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa
per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e
detenzione dei migranti; la creazione di un vero sistema unico di asilo
in Europa, superando il regolamento di Dublino.
venerdì 11 settembre 2015
In nome del popolo avvelenato
Incontro di
cittadini e militanti sociali e ambientalisti che lottano per la salute, la
vita, la giustizia , promosso da Forum Diritti Lavoro e Centro Sociale 28Maggio
Centro Sociale 28
Maggio
via Europa 59 Rovato, Brescia
Sabato 12
settembre ore 10.00 - 16.00
Ore10 30
inizio incontro
saluti di Beppe
Corioni CS28Maggio
Carlo Guglielmi Forum Diritti Lavoro,
presentazione di Giorgio Cremaschi FDL
Ore11 00
relazione
di Marino Ruzzenenti : Brescia avvelenata
Ore11 45 altre
relazioni:
Sergio Bonetto : Il processo
Eternit
Fulvia Gravame: Ilva e Taranto
Riccardo Antonini : la strage di
Viareggio
Paolo Fierro : La Terra dei
Fuochi
Elena Casagrande : Fiumicino
Fulvio Aurora : Sesto S.Giovanni
Milano
Ore13 30 pausa
buffet
Ore14 00 Confronto
tra esperienze di lotta e dibattito generale.
Coordina Franco Russo FDL
Interventi di:
Nicoletta Dosio NoTav
Dafne Anastasi. No Muos
Fabrizio Tomaselli USB
Sergio Bellavita OpposizioneCgil
Militanti di movimenti sociali e
ambientalisti
Ore16 30 Conclusioni
giovedì 10 settembre 2015
“Il caporalato? Ha un ruolo preciso: far risparmiare le aziende”
“Finalmente il Governo ha preso coscienza del fenomeno del caporalato ma aspettiamo di vedere cosa farà in concreto”, Antonello Mangano,fondatore della casa editriceTerre libere, conosce bene la realtà dello sfruttamento lavorativo dei braccianti e per questo sa che fare le leggi non basta se poi non vengono applicate. “I provvedimenti ci sono ma restano sulla carta. La proposta del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina di confiscare i beni alle aziende coinvolte nel caporalato è un passo in avanti ma bisogna capire fino a che punto verrà estesa la responsabilità solidale dell’azienda: se quest’ultima compra arance raccolte da braccianti sottopagati, anch’essa beneficia in maniera indiretta del lavoro dei caporali”. Tra due settimane il Governo ha promesso di mettere a punto un piano d’azione organico contro questo fenomeno.
Nel rapporto “#FilieraSporca. Gli invisibili dell’arancia e lo sfruttamento in agricoltura nell’anno di Expo”, realizzato dalle associazioni “daSud”, “Terra! Onlus”, “Terrelibere.org”, si ricostruisce un modello produttivo in cui si inseriscono gli interessi della criminalità organizzata: “Pensare che il caporalato sia fuori da ogni contesto economico non ha senso. I caporali esistono perché svolgono un ruolo preciso: organizzano la forza lavoro in maniera rapida e permettono alle aziende di risparmiare. Occorre colpire lo strapotere delle imprese. A pagare il prezzo più alto sono i braccianti che lavorano in condizioni disumane”, continua Mangano. Guadagnano solo 20-25 euro al giorno e questo nonostante i contratti provinciali stabiliscano un salario di 52 euro. “Arrestando qualche caporale non si risolve il problema. La strada più efficace è quella di risalire il vertice della filiera ma finora non è stato fatto per il timore di perdere posti di lavoro. Se si continua in questo modo però tutto il settore dell’agroalimentare andrà presto in crisi: nella mancanza di controlli e nella cancellazione dei diritti c’è sempre chi si arricchisce sulla pelle dei più deboli”.
Il governo stoppa lo spegnimento di Accam
BUSTO ARSIZIO – Niente decommissioning, ossia niente spegnimento degli inceneritori. Questa l’indicazione arrivata dalla riunione tecnica sul famigerato articolo 35 del decreto Sblocca Italia, tenutasi mercoledì a Roma alla presenza del ministro Gian Luca Galletti. Doccia ghiacciata per i tanti comitati del territorio (preoccupati per la classificazione nella categoria R1 della struttura di Borsano) che il giorno precedente avevano incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi che, peraltro, aveva condiviso la posizione delle associazioni.
Esclusa dunque la possibilità di chiudere gli impianti della rete nazionale degli inceneritori, Accam compreso.
Il governo ha anzi confermato la volontà di procedere con la realizzazione di nuovi dodici impianti per sopperire ai fabbisogni interni delle altre Regioni. Questo provvedimento non riguarda direttamente la Lombardia. Il decreto, però, prevede che le Regioni possano bruciare anche i rifiuti solidi urbani provenienti da fuori, portando gli impianti esistenti alla massima capacità di incenerimento.
Ed è questo a preoccupare gli ambientalisti ma anche la stessa Terzi, che parla di decisione di un “governo centralista”.
“Il decreto – osserva l’esponente della giunta lombarda – si configura come un piano, ma se non dovesse essere sottoposto a Vas (la valutazione ambientale strategica) si aprirebbe la possibilità per le Regioni, e non solo, di impugnarlo e renderlo inefficace. Il mio consiglio è che il governo apra a una consultazione pubblica, allungando così i tempi”.
Apre sabato il “market solidale” per le famiglie in difficoltà
Un convegno e un concerto per il taglio del nastro del nuovissimo Market Solidale, la struttura voluta dall’amministrazione comunale edestinata alle famiglie in difficoltà. L’inaugurazione è prevista per sabato 12 settembre alle 10 nella sede nel negozio in via Isonzo, 3. Saranno presenti le autorità cittadine, a partire dal sindaco Laura Cavalotti con il vicesindaco Luigi Luce, che ha proposto il progetto, e altri assessori. Presenti anche Le Alcli, i rappresentati della nuova associazione “La casa della città solidale” e i volontari che gestiranno il servizio.
Si tratta un piccolo supermercato di generi alimentari destinato alle famiglie particolarmente colpite dalla crisi economica. In poche parole, nei locali di via Isonzo sarà realizzato questo market, a cui vi potranno accedere famiglie selezionate dai servizi sociali, dalla Caritas o dalla struttura parrocchiale San Vincenzo; nuclei famigliari che rientrano in determinati parametri e che potranno prendere degli alimenti a titolo gratuito. Generi alimentari di ogni tipo e che, qui arriva il contributo della città, chiunque potrà donare alla struttura: dalle associazioni ai privati cittadini. Il tutto creerà così una donazione solidale permanente contro la crisi.
trovato al lavoro un bimbo di 8 anni
Estate di controlli per gli uomini della Guardia di Finanza in provincia di Varese. Setacciate in particolare le attività “stagionali”, in particolare quelle che si occupano di somministrazione di alimenti e bevande, anche in forma itinerante, la gestione di aziende turistiche/strutture ricettive (affittacamere, alberghi, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, imprese che gestiscono aree attrezzate per il campeggio, ecc), attività di intrattenimento e i servizi connessi (ormeggiatori, noleggiatori di barche ecc.).
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