
La morte di Don Gallo, il "prete di strada", commuove Genova e un pezzo dell'Italia. Don Gallo si è spento a 84 anni nella sua Comunità a San Benedetto al Porto. Il suo ultimo tweet è stato "Sogno una Chiesa solidale". Povertà, giustizia, pace, sono sempre state al centro delle sue preghiere per una società che non si accorge degli umili e dei "fuori casta". Il suo ultimo libro si intitola "In cammino con Francesco", il papa che ha sdoganato la parola povertà.
Don Gallo ha declinato questa lotta per la carità in un chiaro agire politico, per esempio battendosi per la cittadinanza agli immigrati, al G8 di Genova, con i No-Tav. Non era un moderato. Era un prete di strada, fiero comunista, partigiano e ribelle, il sigaro eternamente in bocca. Molto si è detto e scritto di un uomo che in vita ha fatto sempre discutere per la sua fede tanto salda quanto le sue idee radicali. Per Don Gallo, Hugo Chavez fu "un grande statista".
Il Cardinale Bagnasco ricorda: ''Con Don Gallo ci siamo incontrati spesso, veniva lui o lo convocavo io, in una dialettica, in cui c'era paternità da parte mia e amicizia da parte sua..". ''E' una perdita dolorosa per tutti noi'', ha detto la scrittrice Dacia Maraini, Don Gallo fu infatti insignito del Premio Elsa Morante nel 2011. Secondo Vannino Chiti: "La scomparsa di don Andrea Gallo lascia un vuoto nella Chiesa italiana e nella coscienza civile e democratica del Paese. E' stato un prete di frontiera, coraggioso nelle sue prese di posizione". Il sindaco di Milano, Pisapia: "Oggi è un giorno triste, ho perso un caro amico".