- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 28 ottobre 2019

OSPEDALE BUSTO A., GALLARATE, SARONNO E SOMMA LOMBARDO ​ ANCORA PROGRESSIONI ORIZZONTALI IN RITARDO ALTRI SOLDI PERSI DAI DIPENDENTI

OSPEDALE BUSTO A., GALLARATE, SARONNO E SOMMA LOMBARDO
ANCORA PROGRESSIONI ORIZZONTALI IN RITARDO
ALTRI SOLDI PERSI DAI DIPENDENTI
Dopo che ADL ha chiesto insistentemente le progressioni orizzontali per i Lavoratori del comparto, i sindacati di maggioranza hanno fatto un accordo al ribasso, che va contro le decisioni della RSU.
La RSU aveva chiesto il 45/50% di progressioni nel 2019 e il rimanente 50/55% nei prossimi due anni. Le Organizzazioni Sindacali maggioritarie hanno firmato invece un accordo peggiorativo, che prevede il 27% di passaggi di “fascia” nel 2019 e il 27% nel 2020. E' previsto poi un impegno a proseguire il dialogo per eventuali aumenti di stipendio che avverranno per gli altri dipendenti, se va bene dal 2021
Contrariamente a quanto stabilito dalla RSU, per avvalorare quanto deciso in
trattativa sindacale è stata convocata una ulteriore riunione RSU, per il giorno 22 Ottobre, per ratificare l’accordo al ribasso. Per ADL invece la sottoscrizione
dell'accordo sarebbe dovuta avvenire dopo la decisione della RSU come previsto ovunque ci sia buon senso.
In questo modo un buon 25% dei Lavoratori/trici di Busto Arsizio prenderanno la fascia con due anni di ritardo, perdendo circa 1800€ lordi, un altro 25% di quelli di Busto Arsizio e il 50% di Gallarate si ritroveranno con 900€ di soldi in meno.
I dipendenti dell'ex Azienda Ospedaliera di Gallarate con 18 anni di lavoro hanno già perso oltre 15.000€ per colpa di accordi fatti in ritardo ai quali si devono aggiungere i sopra citati 900€. Per i/le Lavoratori/trici dell'ex Azienda Ospedaliera di Busto A. la situazione è chiaramente ancora più tragica!!
I soldi per il passaggio verticale come programma e votato dalla RSU c'erano e si potevano prendere dai vari fondi (es. straordinario dove c'è un risparmio di 600.000€).
Non ci dicano che non ci sarebbe stato il tempo necessario perché una rappresentanza sindacale forte deve essere in grado di far convocare trattative a settembre e farsi rispettare dall'Amministrazione.

domenica 20 ottobre 2019

SE NON CI ASCOLTANO DOBBIAMO ALZARE LA VOCE - SCIOPERO GENERALE 25 OTTOBRE 2019

SE NON CI ASCOLTANO DOBBIAMO ALZARE LA VOCE

Con decenni di austerità hanno impoverito lavoratori, pensionati e ceti popolari,
cancellato oltre un milione di posti di lavoro e ridotto diritti sindacali politici e sociali!
E’ ora di aumentare l’occupazione e mettere soldi nelle tasche dei lavoratori…..
Aumentare i salari e le pensioni, cancellare il Jobs Act e garantire lavoro stabile a tutti;
ridurre l’orario di lavoro e i carichi di lavoro a parità di salario per rilanciare l’occupazione;
cancellare la Fornero ed andare in pensione con 60 anni di anzianità o 35 di contributi con
una pensione dignitosa. Salute, casa e istruzione devono essere diritti universali e non un
privilegio per ricchi • serve un piano nazionale di investimenti per la messa in sicurezza del
territorio, per lo sviluppo delle energie rinnovabile e per una trasformazione ecologica della
nostra economia • serve una legge sulla rappresentanza sindacale per garantire parità di
accesso e diritti nei luoghi di lavoro • lo sciopero è un diritto inalienabile dei lavoratori e
dalla libertà del suo esercizio si misura il grado di democrazia di una società…. Se credi in
un mondo di pace, libertà e giustizia sociale, se sei contro le politiche di odio, che mettono
lavoratori contro altri lavoratori, che incitano agli sfratti e agli sgomberi di chi è in difficoltà
economica e all’arresto di chi protesta per difendere il salario con cui sopravvive……

SCIOPERO
GENERALE
25 OTTOBRE 2019
INTERA GIORNATA
Manifestazione a Milano Largo Cairoli ore 9.30

Fermiamo l’autonomia differenziate, Scuola, Sanità, Ricerca, Beni culturali, Ambiente,
Infrastrutture. Il progetto fa saltare definitivamente ogni principio di solidarietà nazionale,
peraltro mai compiutamente attuato, realizzando ciò che è stata definita “secessione dei
ricchi”. Contro la sanità integrativa e i fondi pensione. Basta contratti a perdere: Per rinnovi
CCNL con reali aumenti di stipendio, riduzione dell’orario di lavoro e maggiore sicurezza sul
lavoro. Serve un Piano straordinario di assunzioni. Basta precariato e ricattabilità sul posto
di lavoro, come l’utilizzo dell’apprendistato professionalizzante o del lavoro somministrato.
Reinternalizzazione delle lavorazioni. Stop al sistema di appalti gestito al ribasso del costo
del lavoro dalle cooperative. Per il riconoscimento del lavoro usurante. Democrazia
sindacale e pieno diritto di sciopero e di rappresentanza. Abolizione del TU della RSU e
libero accesso alle elezioni Rsu/Rls. Per ripristinare l’Art. 18 – Per tutelare la salute dei
lavoratori nei posti di lavoro - Per aumentare salari e pensioni – Per la riduzione dell’orario
di lavoro a parità di salario – Per garantire a tutti i diritti Universali – Per la Difesa
dell’ambiente e la Riconversione Ecologica. Solo protestando ci possono sentire….

giovedì 17 ottobre 2019

GALLARATE - BUSTO ARSIZIO L’ospedale più grande della provincia. “Ma con 200 medici in meno” Art.


Fumo, tanto fumo sull’ospedale unico.
Fumo negli occhi, per dire quelle poche cose che già si sanno, senza un accenno ai posti letto che si perderanno, ai tempi di attesa già oggi oltre l’accettabile. Cita un documento in discussione, il direttore generale. Dice che qual documento non è segreto. Ma non dice nulla di quello che vi è scritto, né lo rende disponibile. Non è segreto, ma non si può leggere. E rimanda ogni risposta sullo spazio inadatto e ridotto nell’area di Beata Giuliana allo studio di fattibilità che ci sarà.
Rassicura sui medici, senza alcuna riflessione sui quasi duecento medici che l’ASST ha perso in due anni, di cui solo una parte per pensionamento. Non una parola sugli infermieri, sempre meno e con carichi di lavoro sempre maggiori. Cerca di rassicurare chi nelle fila della Lega si è accorto della contrarietà dei cittadini all’ospedale unico che vivono il progressivo svuotamento degli ospedali esistenti. Ma nel presentare il “progetto oncologia” ammette che quella scelta è frutto del lavoro verso l’ospedale unico.
Vanta di realizzare il più grande ospedale della provincia. Che però ne sostituisce due, complessivamente ben più grandi. Ammette che gran parte dei 400 milioni serviranno per costruire la struttura e che servirà vendere le aree dismesse dei due ospedali esistenti per poi riempirlo dei macchinari che servono. Dando per scontato che si venderanno facilmente e lasciando immaginare l’inutilità delle discussioni nei comuni di Gallarate e Busto Arsizio su cosa si intende fare delle aree dismesse. Si dovrà vendere cercando il maggior profitto, se oltre all’ospedale vogliamo anche le TAC.
Sugli aspetti urbanistici, bocca cucita da parte di Antonelli. Il Sindaco prende la parola solo di fare il processo alla parte del pubblico che, visto l’orario, ha dovuto andarsene prima del termine. Poche settimane fa si era inalberato per non essere stato consultato in merito all’azzeramento dei posti letto in oncologia a Busto, resa pubblica dal comitato. Oggi pare delegare al direttore sanitario anche gli aspetti urbanistici, e non dice nulla sui gravi problemi ambientali che la prevista collocazione del nuovo ospedale comporterà per la città, e sul destino delle vecchie aree. Ma sarà lui che, sottoscrivendo l’Accordo di Programma, approverà le varianti urbanistiche; a quel punto il consiglio comunale sarà chiamato solo a ratificare.
Intanto l’ospedale unico e gli appetiti su quanto attorno sarà possibile costruire (le aree oggi agricole della SS336) ritornano nelle ammissioni di chi, arrestato, sta collaborando con la Magistratura dopo le indagini che da Lonate Pozzolo sono arrivate a Gallarate e Milano
varesenews.it

domenica 13 ottobre 2019

13 ottobre 2019 giornata nazionale Per le vittime del lavoro.

continuare a consentire la massima flessibilità e dare gli aumenti economici solo se c’è un aumento della produzione, ci sembra il modo più sbagliato per tutelare la salute dei lavoratori

venerdì 11 ottobre 2019

RINNOVO CCNL METALMECCANICI: una proposta imbarazzante

Rinnovo CCNL Metalmeccanici, piattaforma di Fim Fiom Uilm
PIATTAFORMA INADEGUATA, INIQUA E POCO CONSONA
Una proposta imbarazzante, pochi contenuti, poche richieste, aumento salariale totalmente incompatibile con gli accordi appena sottoscritti con gli industriali.
Salute e sicurezza del lavoro: continuare a consentire la massima flessibilità e dare gli aumenti economici solo se c’è un aumento della produzione, ci sembra il modo più sbagliato per tutelare la salute dei lavoratori; se si vuole almeno salvare la faccia, bisognerebbe aumentare il numero degli RLS e aumentare le ore agli RLS per fare attività. Tutto il resto diventa poco credibile, per non dire peggio….
Formazione:​ per quanto riguarda la formazione prevista nel welfare aziendale, molti lavoratori, soprattutto operai o nelle aziende piccole, non hanno potuto accedere a questa formazione e quindi risultata assolutamente inutile e inefficace continuare ad insistere con questo tipo di rivendicazione. Per la formazione “generica”, la proposta è sempre quella di utilizzare Fondimpresa, il fondo co-gestito tra sindacati e imprese, ma che utilizza le risorse dell’INPS e fanno sempre parte del monte-salari dei lavoratori, in pratica sono i lavoratori stessi che pagano in parte la formazione. La formazione è utile ma non ci devono raccontare che è a carico delle aziende.
Metà-salute (Sanità integrativa): si continua a propagandare un sistema di “sanità privata” che sta distruggendo la Sanità pubblica, sta creando problemi ai lavoratori che non riescono ad accedere ai servizi, molte aziende non pagano il contributo e non si riesce a farli versare. Si stanno moltiplicando gli studi medici privati convenzionati con assicurazioni dei CCNL e diminuiscono i medici nel SSN;
Cometa (fondo pensione): si propone di nuovo una campagna di silenzio assenso per cercare di sollevare le sorti del fondo come avvenuto per meta-salute (salvato grazie al rinnovo del CCNL del 2016), comunque è un sistema che ha un'alta percentuale di spesa, circa 17 milioni di €/anno, 11 milioni di spese fisse, che sono soldi praticamente buttati e sono risorse che vengono sottratte alla pensione pubblica. Il governo​ sta puntando proprio sulla crescita di queste forme assistenziali contrattuali privatistiche (i cosiddetti secondi pilastri) per ridurre le risorse destinate sia alla pensione sia alla sanità pubblica.
Aumenti legati all'andamento aziendale: anche questo è un meccanismo che non garantisce una ripartizione omogenea degli aumenti, non è possibile avere i dati che influiscono nei valori dei premi, perchè sono in mano alle direzioni, e nessuno è in grado di modificarli: in pratica decide sempre la direzione dell'azienda, che manovra i dati “ad hoc” per aumentare o diminuire i premi.
Aumento retributivo: l’8% di richiesta di aumento potrebbe anche essere condivisibile ma ci viene il sospetto che sia solo propagandistico, in quanto poco più di un anno fa, gli stessi sindacati hanno fatto un accordo con gli industriali che prevede i meccanismi di calcolo degli aumenti retributivi nei rinnovi contrattuali. Questi meccanismi sono legati all'indice dei prezzi al consumo epurati dal energia importata, questo indicatore viene calcolato anno per anno e, per i prossimi tre anni, si stima del 3,5% circa che è, quindi, meno della metà di quello rivendicato dai sindacati. Ovviamente una proposta di questo tipo porta i sindacati al di fuori dell'accordo e gli industriali faranno chiusura, pertanto o si stabilisce un livello minimo sotto cui non si potrà andare (esempio 5%), oppure gli industriali pretenderanno il rispetto dell'accordo
Cosa manca?: riproporre gli scatti di anzianità che garantiscano un adeguato riconoscimento economico a tutti; riproporre l’applicazione dell’ART 18, scavalcando il job-act, la Fornero ecc. in modo da estendere le reali tutele ai lavoratori; consentire i contratti aziendali con aumenti fissi non legati alla produzione; per le aziende senza contratto di secondo livello, riconoscere comunque degli aumenti fissi; mettere dei vincoli per evitare il trasferimento forzato dei lavoratori in altre sedi; tornare a contrattare gli orari e la flessibilità nelle aziende a seconda delle richieste produttive volta per volta; aumentare le indennità per il notturno e i lavorati più faticosi.
10 ottobre 2019

Il Comitato della Salute del Varesotto manifesta davanti al comune di Busto Arsizio Foto










giovedì 10 ottobre 2019

PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE Uniti contro l’ospedale unico: “Possiamo ancora fermare il progetto” Art

Presidio del​ Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto​ davanti a​ Palazzo Gilardoni​ per manifestare contro la realizzazione dell’ospedale unico. Nel frattempo, in municipio, si è riunita la​ commissione consiliare​ per fare il punto sulla situazione, alla presenza del ​ direttore generale dell’Asst Valle Olona,​ Eugenio Porfido.
Una cinquantina tra esponenti del Comitato e cittadini,​ si sono riuniti davanti al Comune per ribadire la propria contrarietà al progetto. Il Comitato nel frattempo sta raccogliendo firme​ a sostegno della causa.
“La nostra volontà è quella di dare voce ai tantissimi contrari all’ospedale unico – spiega​ Cinzia Colombo, referente del Comitato –. Lo chiamano ospedale nuovo ma in realtà i cittadini hanno compreso che si tratta di una struttura che va a chiudere i due presidi esistenti di Gallarate e Busto. Ci sono stati degli accorpamenti, ci saranno​ duecento posti letto in meno e tempi di attesa più lunghi​ – evidenzia Colombo -.​ Il reparto di Oncologia è stato chiuso, siamo stati noi a portare a conoscenza ​ la gente di questa situazione. Paradossalmente il sindaco di Busto Arsizio ha ammesso di averlo appresso dai giornali. Ciò dimostra che stanno chiudendo due ospedali, tenendo il più possibile all’oscuro i cittadini”.
Il Comitato, nel frattempo, sta contattando le i sindaci dei Comuni che fanno parte delle ASST Valle Olona in cerca di adesioni, perché la realizzazione del nuovo ospedale interessa tutto il territorio e non solo Busto e Gallarate.
“Noi pensiamo che si possa contrastare questo progetto che è ancora lontano, si possano invertire le decisioni e vogliamo soprattutto chiedere ai sindaci di Gallarate e Busto Arsizio che hanno un rapporto diretto con i cittadini di essere davvero tutori della salute pubblica. Questa volontà di andare a ridurre i posti letto sta spingendo le persone verso il privato. E c’è chi se lo può permettere e chi no”.

Il presidio del Comitato per la Salute pubblica Art

Gli esponenti del​ Comitato per la salute pubblica, che questa sera hanno organizzato un presidio fuori dal Municipio, contro l’ospedale unico, erano in numero sufficiente da indurre il sindaco Emanuele Antonelli a spostare la commissione in sala consiglio. A spiegare la loro presenza è stata​ la portavoce Cinzia Colombo: «Abbiamo pensato di essere presenti per avere informazioni dirette sulla chiusura dell’Oncologia e sul progetto dell’ospedale unico. Ma anche dare voce ai tanti cittadini che vogliono mantenere in vita i due presidi ed evitare il taglio di circa 200».
malpensa24.it

Protesta contro l’ospedale unico Art

La protesta è iniziata fuori dal municipio di Busto Arsizio dove è convocata una seduta della Commissione comunale sui problemi dell’ospedale. Il “Comitato Salute del Varesotto”, contrario alla costruzione dell’ospedale unico, ha esibito stasera, mercoledì 9 ottobre, alle ore 17, uno striscione con il seguente messaggio: “No ospedale unico. I soldi pubblici devono servire per migliorare i due ospedali già esistenti”.
Sono circa cinquanta i partecipanti al presidio. È arrivata, dopo alcuni minuti, la decisione di farli entrare per assistere alla riunione.
Il comitato contesta anche la chiusura del reparto di Oncologia di Busto Arsizio e rimprovera ai sindaci di Gallarate e Busto Arsizio di non coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano la sanità sul territorio.

Copia aperta quasi spalancata. Venerdì 11 ottobre cuac Gallarate


martedì 8 ottobre 2019

Solidarietà alla CUB di Monza

alla CUB
Esprimiamo solidarietà e sostegno ai compagni e alle compagne della CUB di Monza, a seguito dell'attentato molotov alla sede sindacale di via Piave avvenuto nella notte tra venerdì e sabato 5 ottobre, che ha causato un po' di danni, ma per fortuna nessun ferito.
Siamo a fianco delle/i attiviste/i della CUB e delle/i lavoratrici/ori iscritti al sindacato che si battono per i propri diritti e per il salario, organizzandosi sindacalmente e scioperando contro i padroni, fino a scatenare, come in questo caso, intimidazioni di matrice mafiosa.

Ci impegniamo a coordinare le iniziative di lotta e solidarietà per contrastare meglio chi​ si dimostra sempre più determinato a fare profitti a scapito di lavoratrici e lavoratori, attraverso comportamenti antisindacali, truffe, minacce.
ADL Cobas, ADL Varese e SIAL-Cobas

domenica 6 ottobre 2019

No all’ospedale unico. E il Comitato per la salute organizza un presidio a Busto Art

BUSTO ARSIZIO – Ladri di salute. E’ l’inequivocabile incipit del volantino con cui il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto annuncia un nuovo presidio contro l’ospedale unico davanti al municipio di Busto Arsizio. L’appuntamento è per il prossimo 9 ottobre, mercoledì, alle 18, in concomitanza con la commissione consiliare che, appunto, ha all’ordine del giorno i temi relativi alla programmata struttura sanitaria in condominio tra Busto e Gallarate. Futuro nosocomio che unirà i reparti del Circolo di via Arnaldo da Brescia e del Sant’Antonio Abate in un unico presidio, a cavallo tra le due città. Le procedure, con la regia e i finanziamenti regionali, hanno oramai preso un concreto abbrivio: si va verso l’accordo di programma e il progetto definitivo. Opera riconosciuta irrinunciabile dai proponenti istituzionali e dagli stessi operatori sanitari per razionalizzare l’offerta curativa sul territorio e per garantire prestazioni appropriate ed efficaci. Però c’è chi contesta l’intervento come oneroso, inutile e, per di più, dannoso. Come il Comitato, che in una nota spiega le proprie ragioni.

“Possibile malaffare”

Malpensa24.it

Contro l’ospedale unico un presidio davanti al municipio Art

Mercoledì pomeriggio la commissione in Comune a Busto sul progetto. Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto chiama a raccolta chi si oppone alla dismissione dei due ospedali esistenti: «La nostra salute è più importante dei loro affari e delle loro carriere»
«La Regione va avanti sull’ospedale unico. I sindaci di Gallarate e Busto Arsizio obbediscono in silenzio. Ma la contrarietà cresce ed è sempre più evidente».
Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto vuole farsi sentire. O meglio: vuole far sentire le voci di chi è critico sul progetto del nuovo ospedale che sostituirebbe quelli di Gallarate e Busto. Prossimo appuntamento: la commissione consiliare a Busto Arsizio dedicata all’ospedale, il prossimo 9 ottobre.
Il Comitato sarà presente con un presidio, alle ore 18.00, davanti al Comune di Busto Arsizio.
Varesenews.it


LADRI DI SALUTE