- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -
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sabato 29 novembre 2014

Comunicato Stampa STIE di Busto Arsizio

Comunicato Stampa


Il  25 novembre u.s. c/o il deposito STIE di Busto Arsizio è crollato una parte del soffitto dell’officina con grave danno alla struttura.

Tale situazione già per altro denunciata da AdL il 2 maggio 2012, ha portato alla chiusura dell’area interessata al crollo da parte dell’ASL, evitando quindi una tragedia annunciata.

Se così non fosse stato oggi saremmo qui a “commentare” l’ennesima sciagura nei luoghi di lavoro.

Busto Arsizio, 27 nov. 14

                                                                             

giovedì 2 ottobre 2014

Disabile bloccata alla fermata del bus, non funzionano le pedane

Una ragazza disabile di circa 30 anni è rimasta, martedì pomeriggio, per oltre tre ore sotto la pensilina della fermata dell'autobus di piazza Trento e Trieste in attesa di un mezzo che potesse riportarla a Legnano perchè i pullman che passavano non avevano la pedana per le sedie a rotelle o, se l'avevano, era guasta. Prima di trovarne uno, diretto nella città affianco e con il sistema funzionante, ha dovuto attendere a lungo, troppo a lungo. Il fatto è accaduto martedì e lo racconta Fausto Sartorato del sindacato Adl che punta il dito contro Stie, la società che si occupa del trasporto pubblico locale nell'area: «La ragazza era ormai disperata e in lacrime. Gli autisti, che la vedevano ferma lì ad ogni giro, non hanno potuto far nulla e solo alle 19 è riuscita a prendere il mezzo che l'ha riportata a casa - racconta Sartorato - questo non è degno di una città come Busto». 

Sartorato attacca: «Com'è possibile che una società che prende un milione di euro all'anno di contributi da Comune e Regione non riesca a garantire una manutenzione dei propri mezzi sufficiente a dare un servizio degno di questo nome - e prosegue - a questo punto viene da chiedersi quanto corrisponda a verità il sondaggio sul gradimento, peraltro commissionato dalla stessa Stie, da parte dei cittadini e che dà un bel sette alla qualità del servizio». La società di San Vittore Olona era appena uscita da un periodo buio, soprattutto per quanto riguarda il servizio offerto ai cittadini di Busto Arsizio, tra guasti ai mezzi e ritardi sugli orari. Per questo l'amministratore di Stie Pierluigi Zoncada non ci sta e risponde in maniera molto secca alle critiche: «Non conosco i fatti e preferirei non commentare, mi informerò. Posso dire però che le pedane dei nostri mezzi possono essere azionate manualmente, è una scelta che abbiamo fatto per evitare che un guasto elettrico potesse negare un diritto ad una persona disabile - sostiene Zoncada - i nostri autisti possono azionare la pedana e fare, così, la loro parte dal punto di vista sociale». 
varesenews.it

venerdì 11 aprile 2014

"Dipendenti sindacalizzati penalizzati", Adl pensa alle vie legali contro Stie

Il sindacato di base Adl ha scritto una lettera di diffida attraverso il proprio legale Federico Zuccarinonei confronti della Stie, la società di trasporto che effettua il servizio di trasporto pubblico locale a Busto Arsizio. Proprio nel deposito di Busto Arsizio, secondo il sindacato, sarebbero state violate alcune disposizioni del contratto nazionale di lavoro nei confronti di alcuni dipendenti in merito agli orari di servizio ordinario e al trattamento di alcuni di loro che – secondo Fausto Sartorato – soffrirebbero di «stress da lavoro correlato» a causa di alcune disparità di trattamento da parte del caposervizio. Questo modus operandi, secondo il sindacato, andrebbe avanti da molto tempo. Tale comportamento si paleserebbe, in particolare, nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato Adl. Il legale chiede un incontro per risolvere la questione senza ricorrere alle vie legali. Il sindacato, nel caso di rifiuto da parte della società, ha deciso di organizzare un presidio davanti alla sede principale di San Vittore Olona.
varesenews.it

martedì 8 aprile 2014

Continua la battaglia di Adl sulla gestione degli autisti Stie

BUSTO ARSIZIO - Continua la battaglia del sindacato Adl relativa alle modalità di gestione del personale della Stie, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico di Busto Arsizio.
Dopo aver denunciato pubblicamente il “clima difficile” in cui sono costretti a lavorare i dipendenti, nei giorni scorsi il delegato Fausto Sartorato e il legale Federico Zuccarinohanno inviato all’azienda una lettera di diffida nella quale chiedono una trattativa urgente. Altrimenti, il sindacato si dice pronto ad agire giudizialmente.
 
I problemi riguardano in particolare il comportamento del caposervizio: alcuni autisti ammettono di sentirsi “presi di mira”, lamentando disparità di trattamento che non consentono loro di lavorare con la giusta serenità.
Nella lettera inviata all’azienda, si parla di “notevoli disagi” che interessano in particolare gli iscritti al sindacato Adl. “Questa situazione – sottolineano Sartorato e Zuccarino – provocastress da lavoro correlato ai dipendenti e influisce negativamente sullo svolgimento di un servizio di pubblica utilità”.

lunedì 24 marzo 2014

I dipendenti Stie: “Costretti a lavorare tra tensioni e ritardi”

BUSTO ARSIZIO - “I dipendenti della Stie continuano a lavorare in un clima difficile. Se le cose non cambieranno, reagiremo a suon di presìdi”. A dirlo è il sindacalista Fausto Sartorato, affiancato nella sede Adl di via Genova da alcuni autisti dell’azienda che si occupa del trasporto pubblico di Busto Arsizio. I quali tornano a denunciare pubblicamente il difficile rapporto con il caposervizio Antonio Macheda.
Sartorato si fa portavoce del loro malcontento: “Ogni volta che viene presentata una richiesta, ad esempio un cambio di turno fra colleghi dettato da reali fabbisogni familiari, questa viene osteggiata e spesso negata anche se non incide minimamente sul servizio”.
Gli autisti denunciano poi come alcuni di loro vengano “presi di mira” dal caposervizio per questioni di poco conto, come una cravatta fuoriposto, mentre ad altri colleghi è concesso indossare indumenti personali anziché la divisa.
 
E questa disparità di trattamento riguarderebbe anche la possibilità di effettuare ore di straordinario e l’utilizzo degli autobus nuovi.
“A questi problemi se ne aggiungono altri, come le condizioni pietose dei bagni del deposito degli autobus – insiste Sartorato, che parla di un chiaro caso di “stress lavoro correlato” – Chiediamo un incontro con i responsabili di Stie. Se non verremo ricevuti, la nostra protesta non tarderà”.
Francesco Mainardi della segreteria Adl chiama in causa l’amministrazione comunale: “Anche loro devono interessarsi alla questione e prendere provvedimenti, altrimenti siamo pronti ad arrivare allo sciopero”.
 
BIGLIETTI VENDUTI SUL PULLMAN E RITARDI
Se i rapporti interni non sono migliorati, dal punto di vista delle condizioni degli autobusqualche passo in avanti c’è stato: “I mezzi più vecchi sono stati rottamati e sostituiti – spiegano gli autisti – La battaglia portata avanti con Sartorato è servita a migliorare la situazione”.
Non mancano però dei nuovi problemi: “Da qualche tempo – raccontano i dipendenti Stie – in base a un accordo sindacale possiamo vendere i biglietti direttamente sull’autobus a un prezzo leggermente maggiorato. Questo, inevitabilmente, comporta alcuni ritardi che diventano piuttosto importanti quando effettuiamo il servizio scuole”.
 
Anche per questo caso i lavoratori vorrebbero sedersi intorno a un tavolo per studiare possibili soluzioni: “Anche perché se si verificano dei rallentamenti rischiamo di essere rimproverati. Lo stesso vale se avvertiamo i Carabinieri nel caso qualcuno si rifiutasse di acquistare il biglietto. Ma se chiudiamo un occhio per evitare ritardi, che figura facciamo con gli utenti che hanno pagato regolarmente la corsa?”.
A ciò si aggiunge il fatto che “le linee che percorriamo sono vecchie e non adeguate alla mobilità stradale che nel corso degli anni è cambiata. Per riuscire a rimanere nei tempi previsti dovremmo procedere a gran velocità – lamentano gli autisti – Ma di certo non è nostra intenzione pigiare sull'acceleratore mettendo a repentaglio la sicurezza di utenti e cittadini”.