- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 28 dicembre 2018

RELAZIONE PER L’INCONTRO – DIBATTITO CON LA PASTORALE (15.11.2018), Milano

LINK VIDEO INTERVENTI 
RELAZIONE PER L’INCONTRO – DIBATTITO CON LA PASTORALE (15.11.2018),  Milano
Stiamo assistendo a un grande dibattito su alcune problematiche che l’attuale governo  sta ponendo: reddito di cittadinanza, deficit al 2,4%, peso del debito pubblico, flat tax, legge Fornero,  ecc. Nello stesso tempo stiamo assistendo a uno scontro fortissimo tra Commissione UE, FMI, agenzie di rating e governo italiano.
Siamo sotto attacco da parte del capitale finanziario, che distrugge sempre di più i servizi sociali, privatizzandoli e mettendo continuamente le mani sul risparmio e sulla ricchezza dei cittadini, alimentando volutamente l’austerity e peggiorando le condizioni di vita e di lavoro. Non a caso, grazie a queste politiche economiche, i ricchi sono diventati sempre più ricchi (solo nel 2017 un numero ristretto di miliardari pari a 2158 persone, hanno visto aumentare  la loro ricchezza del 19%, accumulando di fatto  una ricchezza pari a 8900 miliardi di dollari, cioè il PIL di Italia, Francia, Germania e Svizzera, “rapporto Ubs, pubblicato dal Sole 24 ore, ottobre 2018”).
Attraverso il ricatto e le falsità sul debito pubblico, il ruolo delle agenzie di rating e del FMI,  l’azione speculativa  della finanza e delle banche, il controllo delle Istituzioni e dei percorsi elettorali, la manipolazione della comunicazione, il capitale finanziario e le grandi multinazionali stanno concentrando e aumentando la propria ricchezza e il proprio potere, riducendo i redditi dei lavoratori, pensionati e ceti medi, incrementando la povertà, mettendo in difficoltà le medie e piccole imprese.  L’indipendenza dei singoli paesi e dell’Europa stessa è messa sotto i piedi.
La crisi globale non è affatto finita, e questo pesa sul nostro futuro, in Italia e in Europa. Trump ha detto esplicitamente chi sono gli avversari economici degli USA, la Cina e la Germania, e la sua politica – se continuerà – mira a “recintare” il mercato interno, mentre si prevede una nuova recessione. Nonostante il protezionismo o il sovranismo, per il capitale NON è possibile un restringimento della globalizzazione, tuttora spinta dalla ricerca di manodopera sempre più a basso costo (e sufficientemente addestrata) e dalla lotta per mantenere i propri mercati di consumo e ottenere il massimo profitto.
In Italia la disoccupazione dilagante, la precarietà, la perdita di diritti e di dignità nel lavoro, la perdita di fiducia nel futuro, la mancanza di solidarietà, l’incertezza su cosa rappresenterà l’innovazione 4.0, mettono in difficoltà crescente i lavoratori, le loro famiglie e i pensionati, rendono i giovani senza prospettive, costretti ad emigrare o a dipendere dalla famiglia.
Il nostro paese, pur rappresentando ancora oggi la seconda industria manifatturiera in Europa per numero di occupati, perde giorno dopo giorno il controllo delle produzioni strategiche, non ha un progetto di sviluppo. Tra l’altro continua imperterrita la vendita di alcune importanti produzioni: segnaliamo a tal proposito alcune recentemente venute alla ribalta, la vendita della Candy, quella della Magneti Marelli e quella della Pernigotti, rispettivamente ad imprenditori cinesi, giapponesi e turchi.
Inoltre la delocalizzazione di aziende italiane e multinazionali costituisce un altro elemento di  forte perdita occupazionale.
L’incognita è: quanto in fretta avanzerà l’innovazione tecnologica, destinata a cambiare profondamente il modo di vivere, di lavorare e di pensare? Basti pensare agli avanzamenti sull’intelligenza artificiale. In un programma televisivo in Cina, un giornalista presentatore è stato impersonato da un robot. La prospettiva di disoccupazione di massa e di occupazione in diminuzione, più qualificata e malpagata, è purtroppo realistica e va contrastata.
Noi riteniamo che il lavoro sia un diritto fondamentale per tutti i cittadini, perché è solo il LAVORO che crea la crescita e il benessere di un popolo. Il lavoro ha una funzione determinante, non solo per dare soddisfazione ai bisogni, ma è fondamentale per la dignità dell’uomo stesso e per la forza della partecipazione e della democrazia.
Per questo non si può prescindere dalla necessità di agire per realizzare la PIENA OCCUPAZIONE. Siccome  sappiamo che il lavoro è legato allo sviluppo economico e al tipo di sistema produttivo e sociale, domandiamoci: Il sistema attuale può realizzare la piena occupazione?
Il “reddito di cittadinanza” porta inevitabilmente ad una massa di emarginati, se non si sviluppa contestualmente  il “lavoro di cittadinanza”, “”in cui lo Stato deve assolvere la parte decisiva nel creare posti di lavoro, nel dare a tutti la garanzia di un lavoro DIGNITOSO, stabile e ragionevolmente retribuito”” (cfr. Luciano Gallino, La strada da seguire per creare più lavoro, Repubblica 3 novembre 2012).
 A questo, visto le massicce introduzioni tecnologiche, va affiancata anche la possibilità della riduzione dell’orario di lavoro.
Vediamo con enorme interesse l’attenzione e l’impegno della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano sulle questioni del lavoro – contro la precarietà, per il bisogno di un reddito che mantenga le famiglie, per la qualità del lavoro che sviluppi talenti individuali – della protezione dell’ambiente, della povertà e dello sfruttamento del terzo mondo (in particolare l’Africa) che provoca guerre e migrazioni.
Riteniamo fondamentale costruire nei fatti una vasta alleanza con tutti coloro che vogliono assieme raggiungere l’obiettivo di mettere AL CENTRO IL LAVORO E LA DIGNITA’, come motori dello sviluppo personale e sociale.
I giovani sono fondamentali in questa battaglia. Bisogna riportarli ad avere fiducia nel futuro, nella possibilità di un cambiamento positivo della loro vita, per avere un lavoro e una dignità, senza precarietà e ragionevolmente retribuito. I giovani devono tornare protagonisti del progresso, di come si deve vivere, di come si tutela l’ambiente, attivi nella ricerca e nel controllo delle nuove tecnologie che devono essere al servizio di tutti per star meglio tutti. Bisogna superare la separazione con altre generazioni che attualmente li vede divisi e lontani, aggregati spesso solo dai social che li tengono distanti dai problemi reali. Per rispondere a questa spaccatura tra le vecchie e nuove generazioni, occorre un patto nazionale per il lavoro che porti a tutele, retribuzioni e condizioni pensionistiche, uguali e comuni per  tutti.
Per questo bisogna FAVORIRE:
incontri tra lavoratori delle  varie aziende, parlando del nuovo che avanza e di come si pensa di gestirlo (per es. industria 4.0, diritti affossati, ecc.)
momenti aggreganti (consulte popolari) tra giovani, studenti,  lavoratori, ceti medi, piccoli imprenditori e pensionati, per discutere e decidere su quali obiettivi mobilitarsi, secondo una logica di responsabilità sociale, mettendo al centro il LAVORO, la DIGNITA’  e la piena occupazione, per gli interessi comuni e quelli del Paese.  Ad esempio realizzando un PIANO per la difesa idrogeologica del territorio, l'adeguamento antisismico a partire da scuole ed edifici pubblici (la ricostruzione antisismica,  darebbe lavoro per 20 anni con un risparmio netto rispetto ai danni che si susseguono di anno in anno);  in generale una manutenzione efficace per dare al paese  infrastrutture necessarie per uno sviluppo moderno. Inoltre si segnale uno studio, quanto mai attuale dopo la strage degli abeti nel bellunese, della Federlegno-Arredo, nel quale si evince che una corretta gestione delle foreste porterebbe  a 280.000 nuovi posti di lavoro, tenendo conto che il prelievo dai nostri boschi del legname è al 20%, contro  una media europea  del 60%  e che importiamo legname per lavorazione di prodotti finiti per 8 Miliardi di euro.
iniziative  di indagine,  in grado di recepire in modo più approfondito il disagio che hanno i giovani e le loro prospettive (andare all’estero, qualificarsi, accettare a lungo la precarietà) e come essi stessi vedono il loro futuro
Per rimettere al centro il LAVORO e la DIGNITA’ DELL’UOMO, è necessario che la politica e lo Stato rispondano al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini tutti con massicci investimenti pubblici per uno sviluppo industriale a sostegno della ricerca, sanità, assistenza, pensioni, istruzione e formazione, manutenzione del paese, comunicazioni, trasporti, smaltimento dei rifiuti, energia, ambiente ecc.), per aiutare le piccole e medie imprese a migliorare ed aumentare la produzione e la ricerca. Occorre una battaglia a tutto campo, politica, culturale ed economica, per il lavoro. La nostra proposta non può limitarsi a cercare nelle pieghe dei bilanci pubblici, o nelle disponibilità delle banche, delle somme da investire. “Capitale” non significa una somma, ma i rapporti sociali tra chi è in grado di gestire la produzione -macchinari, know-how e brevetti, materie prime o semilavorati, manodopera - e chi è manodopera, sempre meno in grado di contrattare condizioni e costo del lavoro.
 Questo pone necessariamente la questione di chi detiene il potere e come lo usa. Dobbiamo cercare di incidere, proponendo ai giovani e ai lavoratori un nuovo modo di produrre, che risponda ai bisogni delle masse popolari e salvaguardi le risorse umane e ambientali limitando le disparità sociali.
Inoltre ciò significa modificare profondamente i trattati europei, le politiche economiche europee e quelle del governo italiano.
Tutto ciò si scontra con gli interessi dell’alta finanza e delle grandi multinazionali.
Stiamo cercando di sviluppare un processo di cambiamento; miriamo a una società attenta ai bisogni popolari in Italia come in Europa, mediante un ampio fronte  che si opponga  alla globalizzazione di stampo USA e al potere del grande capitale finanziario.
Per tutte queste ragioni è necessario promuovere, quindi,  un collegamento/coordinamento, anche di carattere nazionale, tra tutti noi, in grado di:
1. approfondire le questioni politiche/economiche che abbiamo davanti, per determinare gli obiettivi da perseguire, come promuoverli e realizzarli, mettendo al centro il lavoro e la dignità dell’uomo
2. definire proposte di mobilitazione e favorire una spinta popolare a sostegno degli obiettivi. Lavorare per realizzare unitariamente una Marcia per il Lavoro e la Dignità, in Lombardia, in Italia ed in Europa, non solo come momento di mobilitazione, ma anche organizzando momenti di studio e approfondimento, sul piano culturale ed economico

3. promuovere incontri/iniziative a livello europeo per una battaglia comune ed unitaria


Le organizzazioni promotrici:
Blog Penna Biro, Centro Culturale Concetto Marchesi, CONUP (Coordinamento Nazionale Unitario dei Pensionati di oggi e di domani), Medicina Democratica, Pubblico Impiego in movimento, Rete per il diritto alla salute di Milano e Lombardia, ACU (Associazione Consumatori Utenti), UNPIT, Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”, Cub Lombardia,  OrSA Lombardia, Sindacato Trasporti STAS, LAS Lavoro Ambiente Solidarietà, CSA Comune di Milano,  Sial Cobas,  ADL- Associazione Difesa Lavoratrici Lavoratori Varese,  Comitato per la Difesa della Salute nei  Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Il Sindacato è un’altra cosa -Opposizione Cgil, la rivista “Le Lotte dei Pensionati”, la rivista dei Macchinisti “Ancora in Marcia!»

domenica 23 dicembre 2018

Il Natale degli sgomberi e delle morti sul lavoro". Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti


Solstizio di inverno, Festa della Luce o Nascita di Gesu', il Natale 2018 sarà all'insegna del presepe e dei valori della cristianità gettando nel dimenticatoio il messaggio del Vangelo. In ogni scuola troverai il presepe e il crocifisso ma non è detto che funzioni l'impianto di riscaldamento o sia attrezzata la palestra per le attività ginniche (mens sana in corpore sano è una massima comunista?) Simobli cristiani ma ignoranza crassa del messaggio Vangelico.
Festività sotto l'egida della non accoglienza sancita dal Pacchetto sicurezza, giorni di festa per alcuni ma sicuramente non per gli ultimi. Il 2019 sarà l'anno della tolleranza zero verso gli occupanti di casa e i centri sociali, le direttive del Ministro Salvini sono costruite proprio per accelerare gli sgomberi degli immobili occupati da effettuare entro 15 mesi nei casi piu' difficili (in presenza di soggetti sociali fragili e particolarmente vulnerabili)
Sarà l'anno della emarginazione di migranti e richiedenti asilo, della criminalizzazione dei settori conflittuali per i quali sono già pronte le pene detentive previste dal Pacchetto sicurezza.
controlacrisi.org

giovedì 13 dicembre 2018

Comunicato Solidarietà alla lotta dei Gilets Gialli

Comunicato
Solidarietà alla lotta dei Gilets Gialli 

Le ampie mobilitazione in tutta la Francia e anche in altri paesi europei, finalmente mettono in chiara evidenza quanto siano pesantemente negative le politiche economiche in tutta Europa, sotto la regia del capitale finanziario e delle multinazionali (l’un per cento della popolazione che si arricchisce sempre di più). 

Differenze sociali che aumentano, potere d’acquisto in forte calo per lavoratori e pensionati,  occupazione mal pagata e con meno diritti, precarietà e mancanza di lavoro soprattutto giovanile, grandi difficoltà dei ceti medi e delle piccole imprese, attacco ai servizi sociali a partire dalla sanità, abbandono delle periferie,  sono tratti comuni in tutta Europa. 

Denunciamo con forza le violenze delle polizia e i metodi di stampo nazista utilizzati soprattutto contro i giovani e i ragazzi  inginocchiati, legati e immobilizzati. 

Noi siamo con i manifestanti, ne comprendiamo tutte le loro problematiche, perché sono anche le nostre, e solidarizziamo con le loro lotte.  Queste mobilitazioni seguono quelle dei ferrovieri contro le privatizzazioni e dei giovani contro le leggi  negative sui diritti del lavoro. 

Siamo d’accordo con loro che è necessario  UN ALTRO MODELLO DI SVILUPPO che tenga conto soprattutto delle esigenze della stragrande maggioranza del paese, a partire da una politica CHE DIA LAVORO E DIGNITA’  A TUTTI 

Noi siamo con i gilet gialli perché non se ne può più di questi politici al servizio del grande capitale finanziario. La dimostrazione che costoro non potranno risolvere nulla è la nuova e pesante recessione alle porte, che ancora una volta sarà scaricata sui ceti medio/bassi.
Riteniamo necessario che la lotta si coordini in tutte le realtà europee, perché non è ballo il destino di un paese, ma  il futuro dei popoli  europei. 

Le associazioni:
Blog Penna Biro, Centro Culturale Concetto Marchesi, CONUP (Coordinamento Nazionale Unitario dei Pensionati di oggi e di domani), Medicina Democratica, Pubblico Impiego in movimento, Rete per il diritto alla salute di Milano e Lombardia, ACU (Associazione Consumatori Utenti), UNPIT, Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”, Cub Lombardia,  OrSA Lombardia, Sindacato Trasporti STAS, CSA Comune di Milano,  Sial Cobas,  ADL- Associazione Difesa Lavoratrici Lavoratori Varese,  Comitato per la Difesa della Salute nei  Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Il Sindacato è un’altra cosa -Opposizione Cgil, la rivista “Le Lotte dei Pensionati”, la rivista dei Macchinisti “Ancora in Marcia!» 

CASA delle donne Anna Andriulo Gallarate festeggia con noi il 3 anniversario




martedì 11 dicembre 2018

ANGERA Le mamme rioccupano l’ospedale

Le mamme di Angera tornano a occupare l’ospedale: lo fanno in modo simbolico, con un minipresidio proprio oggi, martedì 11 dicembre, a due anni esatti dalla loro clamorosa protesta che mobilitò la popolazione e le istituzioni anche del vicino Piemonte. In pratica, senza recare disturbo al personale e ai pazienti dell’Ondoli, si alterneranno al presidio tre o quattro persone - una trentina sono quelle coinvolte nella protesta simbolica per riottenere la Pediatria – oltre ai cittadini che vorranno aderire a questa nuova protesta.
Di seguito pubblichiamo il testo del comunicato ufficiale delle mamme, riunite nell’associazione Amor.
- - -
«Due anni fa ci costringevano a occupare l’ospedale: ebbene, i volontari, le mamme e i papà di Amor sono ancora qui, dentro l’ospedale Carlo Ondoli di Angera. Per ricordare a tutti che la Sanità è nostra, di noi cittadini, le scelte arroganti calate dall’alto non le accettiamo più. Sarà un presidio pacifico, quello di oggi 11 dicembre, pensato per parlare con le persone, informarle, senza arrecare danno o disagio ai pazienti e al personale ospedaliero.
Dopo due anni difficili, siamo ancora qui ad aspettare un futuro serio e dignitoso per il nostro ospedale, punto di riferimento per un territorio importante come il Basso Verbano: l’Ondoli non ha ancora un progetto e sta perdendo i pezzi. Dopo aver chiuso il Punto nascite, ci hanno cancellato anche la Pediatria h 24.
Hai un figlio che sta male dopo le 16? Arrangiati!
Da mesi ci hanno tolto anche questo: ci hanno cancellato anche questo servizio per i più piccoli. I bambini non votano: tutto è una questione di numeri, la Sanità dei manager è semplicemente disumana. Le persone non sono più al centro. Solo così si spiegano anche le scelte di cancellare i servizi ai malati oncologici.
La politica abbia il coraggio di dire ORA cosa vuol fare del nostro ospedale: diteci chiaramente cosa si vuol fare ad Angera per il futuro, abbiate il coraggio di confrontarvi con la gente.
Siamo francamente stufi di vedere il problema dell’ospedale sul piatto di una campagna elettorale infinita. Basta! Il futuro dell’ospedale decidetelo ora, con noi cittadini, non tenetelo in ostaggio di altre, ennesime, promesse elettorali in vista delle consultazioni di maggio. Esortiamo in primis il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a porre fine a questo strazio che dura da anni.
Un territorio con oltre 60.000 persone non possono più aspettare le promesse elettorali. Non solo bambini e mamme, ma anche i malati di tumore e gli anziani subiscono i disagi gravissimi di scelte vergognose del passato. Scelte che hanno distrutto un piccolo grande ospedale preziosissimo per un’area molto vasta. È il momento di cambiare: adesso.
Siamo anche in attesa della nomina dei nuovi direttori generali della Sanità varesina, ma non è da loro che dipendono le scelte decisive: al nuovo direttore generale, chiunque sia, chiediamo soltanto rispetto. E di non dimenticare che i suoi veri datori di lavoro siamo noi cittadini e non il suo referente politico di turno».

r.w.

OSPEDALE SARONNO Il Comitato spera nel futuro manager per “invertire il depotenziamento”

Il Comitato in difesa dell'ospedale elenca le criticità e auspica che il nuovo manager affronti la fase "eccezionalmente critica" e costruisca il futuro che l'assessore al Welfare Gallera aveva annunciato
Fuga di medici, impoverimento di servizi, personale sempre più risicato.  Il Comitato per la salvaguardia e il rilancio dell’Ospedale di Saronno esprime grande preoccupazione per il futuro di un’azienda che, sostiene :  ” avrebbe tutte le caratteristiche per esser ben più di quel che è diventata: la posizione strategica, il bacino di utenza di oltre 150.000 persone distribuite in 4 province, la sua struttura e la sua storia secolare avrebbero giustificato investimenti ed opere che nel corso del tempo, nonostante alcuni cospicui stanziamenti finora inutilizzati, non vi sono stati”.
Il Comitato lamenta le difficili condizioni lavorative di quanti sono impegnati nel quotidiano ma anche per i tempi d’attesa delle attività in reparto e negli ambulatori. : “Queste carenze  – sostengono i firmatari del documento : Associazione Medici di famiglia del saronnese, AVIS Saronno, CRI Saronno, Croce Azzurra Saronno, ASVAP4, AVULSS, AUSER,
Associazione laringectomizzati Associazione Diabetici, Medicina democratica, Associazione Saronno per tutti, Lions Club Saronno Host, Circolo della Bussola e numerosi cittadini saronnesi – si ripercuotono pesantemente sul personale stesso, costretto ad attività spesso insostenibili. Accanto a ciò non possiamo tacere l’aggravante dell’obsolescenza o della mancanza di attrezzature diagnostiche e terapeutiche adeguateParticolarmente carente è la situazione del personale della Divisione di Anestesia e rianimazione che comporta, inevitabilmente, gravi ritardi dell’attività chirurgica; in non migliori condizioni appaiono reparti essenziali quali la Chirurgia generale, l’Ostetricia e Ginecologia, l’Ortopedia , ampiamente al di sotto dell’organico di ruolo previsto”.

Il Comitato non ignora i segnali di regione Lombardia come i fondi a disposizione per acquistare una nuova TAC e della Risonanza magnetica mentre sembrano imminenti i lavori per  la realizzazione delle nuove sale operatorie da tempo progettate: ” Il Comitato guarda con molta attenzione alla nomina del nuovo Direttore generale che avverrà nelle prossime settimane: dovrà gestire una fase eccezionalmente critica del nostro Ospedale nel contesto di un piano di grandi cambiamenti riguardanti gli Ospedali di Busto e Gallarate. Dovrà esser in grado di proporre, allocare risorse e portare a realizzazione un disegno complessivo dove le diverse unità si possano integrare secondo criteri di funzionalità ed efficacia per i Pazienti che si rivolgeranno a Saronno, adeguatamente rilanciato, ed a Busto/Gallarate secondo i ruoli a ciascuno assegnati all’interno della programmazione regionale della sanità.

BUSTO ARSIZIO ACCAM 2027: LA POSIZIONE DEL COMITATO DI BORSANO

Il Comitato Ecologico Inceneritore e Ambiente di Borsano contesta il falso entusiasmo della presidente di Accam, Laura Bordonaro, dopo il via libera al nuovo piano industriale 2018-2027. “Noi – scrive il Comitato di Borsano tramite il suo portavoce, Adriano Landoni – una votazione che passa con il 59% delle quote dei soci d’accordo diremmo che passa proprio con la minima maggioranza ma la cosa più importante che nasconde la presidente è che su 27 soci la proposta è stata votata a favore solo da 6 soci presenti. Perciò la maggioranza dei soci è contraria o non è convinta della proposta. Siamo molto preoccupati – prosegue il Comitato – dai dati di inquinamento emessi dalla società Accam. Ci risulta che il dato Hcl (acido cloridrico) è il peggiore di tutti gli inceneritori della Lombardia, mentre gli Ossidi di Azoto, nonostante siano stati spesi 3,5 milioni di euro, risultano quasi il doppio di quelli emessi da alcuni inceneritori della Lombardia. Non permettiamo il guadagno sulla nostra salute ed anche la nostra pazienza ha un limite. Questo impianto è vecchio come si è visto: si ripara da una parte e scoppia dall’altra”.
Poi il Comitato, nella sua missiva, passa alle richieste ed alle proposte che vorrebbe si portassero avanti. “Chiediamo che non vengano buttati via soldi in falsi ammodernamenti e che si concordi con la Regione un piano di chiusura al più presto, come richiesto in assemblea dei soci, prima che succeda qualche altro grosso incidente”.
Inoltre, il Comitato Ecologico Inceneritore e Ambiente Borsano vorrebbe la “sostituzione del Cda e della presidente con persone che abbiano provata esperienza in ristrutturazioni aziendali e sensibilità ambientale e che sappiano portare alla chiusura il vecchio ed inquinante inceneritore, aprendo una nuova fase innovativa”.