- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

giovedì 31 gennaio 2019

FERNO “Restiamo umani”: la mamma di Vittorio Arrigoni racconta il figlio e il suo impegno

Un nuovo incontro promosso dalla Alleanza Cooperativa San Martino, nel segno della solidarietà
Un incontro in ricordo di Vittorio Arrigoni, ma soprattutto una serata per far vivere il suo messaggio, sintetizzato in una frase divenuta simbolica: “Restiamo umani”.
È il titolo dell’incontro proposto dalla Cooperativa San Martino venerdì 1 febbraio, alle 21:15.
varesenews.it

martedì 29 gennaio 2019

Quota 100, al via la presentazione delle domande - ECCO COME FARE

Si può procedere con il pin dell'INPS, o attraverso il call center o ricorrendo ai patronati
L'Inps ha pubblicato oggi un messaggio sul decreto che prevede l'anticipo della pensione con la cosiddetta Quota 100 e la presentazione delle domande.
Da oggi è possibile presentare la domanda o telematicamente, se si ha il pin dell'INPS, o attraverso il call center o ai patronati e agli altri "soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio. In attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni - si legge - con il presente messaggio si comunicano le modalità di presentazione delle relative domande di pensione". 
ansa.it

Salute sul lavoro: servono cambiamenti fondamentali per evitare 1,2 milioni di morti l’anno.

La salute sui luoghi di lavoro richiede cambiamenti fondamentali nel modo di lavorare nella globalizzazione attuale caratterizzata da un rapido sviluppo tecnologico, transizione demografica e cambiamenti climatici. Secondo uno studio Oms del 2018 posti di lavoro più sani e sicuri possono prevenire almeno 1,2 milioni di morti ogni anno. Si stima che il 2,1% di tutti i decessi e il 2,7% del carico di malattia a livello mondiale possa essere attribuito a rischi occupazionali quantificati.
23 GEN - La Commissione globale dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro), nel suo ultimo rapporto ‘Lavoro per un futuro più luminoso’ richiede cambiamenti fondamentali nel modo di lavorare nella globalizzazione attuale caratterizzata da un rapido sviluppo tecnologico, transizione demografica e cambiamenti climatici.

Il rapporto esamina come raggiungere un futuro migliore del lavoro per tutti in un momento di cambiamenti senza precedenti e sfide eccezionali nel mondo del lavoro.

Dare maggiore importanza alla salute nell'agenda del lavoro
Questi cambiamenti richiedono di collocare la salute a un livello più alto nell'agenda del mondo del lavoro. Ognuno ha il diritto alla salute, definito dall'Oms come uno stato di completo benessere fisico e mentale e non solo l'assenza di malattia e infermità. I lavoratori hanno anche il diritto alla salute e all'assistenza sanitaria il più vicino possibile a dove vivono e lavorano.

Secondo uno studio Oms del 2018 posti di lavoro più sani e sicuri possono prevenire almeno 1,2 milioni di morti ogni anno. 
quotidianosanita.it

venerdì 25 gennaio 2019

LEONARDO ELICOTTERI C.C.: IN MECCANICA SI CAMBIA STRATEGIA IL “NUOVO” RESPONSABILE RILANCIA L’OFFICINA E VUOLE + QUALITA’ Ogni tre anni si cambia responsabile e si riparte sempre da capo

Questo è il comunicato aziendale:
Il nuovo responsabile della meccanica (che poi tanto nuovo non è) sta riorganizzando l’attività di alcuni processi pensando di far rientrare tutte le lavorazioni complesse di alto contenuto che ad oggi sono fatte all’esterno, portando invece fuori casa solo attività meno complesse e di basso costo. Nell’arco di quest’anno si pensa di migliorare alcune attività ritenute strategicamente importanti e che richiederanno tutta una serie di investimenti come il retrofit della DIXI, una nuova rettifica a denti cilindrici, una serie di migliorie per le rettifiche esterne, un aggiornamento della SIP 740 che verrà avvicinata alla SIP 8000 e messe in un ambiente climatizzato per le lavorazioni a temperatura costante. Dovrebbero rientrate tutte le attività esterne per le rettifiche e ci sarà l’acquisto di una nuova sgrassatrice. Nell’arco del 2019 si pensa di far entrare altri 15 somministrati, oltre ai 25/26 già presenti. L’indicazione è di aumentare gradualmente  le attività di queste 5/6 macchine con il terzo turno dove saranno coinvolti in totale una ventina di persone. la direzione ci informa che hanno recuperato tutte le ore di ritardo di fine anno e hanno risolto il problema dei carter e dei cuscinetti di scarsa qualità…

Noi di ADL è da tempo che ci chiediamo quali fossero le sorti della meccanica poiché, negli anni, si sono visti investimenti sempre minori. A riguardo abbiamo posto delle domande alla direzione e la risposta è sempre stata piuttosto vaga e ripetitiva con dichiarazioni piuttosto enfatizzanti solo per quei pochi investimenti fatti. Negli ultimi anni la meccanica si è svuotata sempre di più, con grandi aree che ora fungono da deposito; le macchine dismesse non vengono rimpiazzate e quelle in uso hanno ormai una cinquantina di anni di lavoro alle spalle; gli attrezzi sono stati buttati o non più aggiornati, gli utensili non si trovano più e nemmeno si acquistano. La fusione in Leonardo ha solo peggiorato la situazione con ulteriori ritardi negli acquisti e con una montagna di burocrazia da superare, con tempi biblici per le soluzioni: ogni piccolo problema diventa quasi insormontabile. Le conseguenze non si sono fatte attendere, la qualità dei nostri manufatti sta crollando a picco, le trasmissioni si rompono, pezzi d’acquisto con sempre più problemi ecc. Era ora che qualcuno aprisse gli occhi, ne siamo felici, ma….

Ci permettiamo di fare delle (ennesime) considerazioni: I lavoratori somministrati non sono “nuovi assunti”, come dite voi, prima o poi li dovete confermare, altrimenti, senza una prospettiva di uno sbocco lavorativo, nella migliore delle ipotesi, dopo anni di formazione, se ne vanno. Oltretutto se li mandiamo via noi perché un responsabile confonde l’eccesso di pignoleria con la scarsa produttività, forse è meglio mandare via il responsabile: nella qualità, l’eccesso di pignoleria è un pregio non un difetto; La sgrassatrice è un vecchio problema, sono anni che perde cloro, la nuova non lava bene i pezzi e ora siete costretti a fare un nuovo acquisto; L’aggiornamento della DIXI è una questione che si trascina da qualche anno, ora ce la vendete come “nuova idea”? Anche le due SIP sono un’antica storia, anno dopo anno si ripete la stessa solfa, faremo, faremo, faremo: vedremo se stavolta arrivano i risultati. La direzione parla di recuperare le rettifiche, bene ed il resto? La torneria è ormai al lumicino, macchine obsolete, un persistente e fastidioso odore, carroponti che slittano per l’olio che si deposita (e che si respira). Se leggiamo tra le righe, a noi pare che il resto venga tutto dato fuori. Anche questo “nuovo” capo, assomigliamolto ad un precedente responsabile che “esternalizzava” tutto, poi destinato ad altre mansioni più “consoni” alle sue attitudini, torna come “salvatore della patria”??Anche se parte della spesa è coperta dall’INAIL, come miglioramenti finalizzati alla prevenzione infortuni, e non da LDE come sottintendete voi, siete comunque decisamente poco credibili.
24 gennaio 2019

giovedì 24 gennaio 2019

Ilva. Corte Ue dei diritti umani condanna l’Italia: “Non ha protetto salute cittadini di Taranto”

La Cedu ha dato ragione ad alcuni cittadini di Taranto che avevano presentato ricorso contro lo Stato . “Il persistente inquinamento causato dalle emissioni dell'Ilva ha messo in pericolo la salute dell'intera popolazione, che vive nell'area a rischio”.
24 GEN - La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per non essere riuscita a protegger alcuni cittadini di Taranto che vivono nelle aree colpite dalle emissioni tossiche dell'impianto dell'ex Ilva. Per i giudici della Corte di Strasburgo infatti “il persistente inquinamento causato dalle emissioni dell'Ilva ha messo in pericolo la salute dell'intera popolazione, che vive nell'area a rischio”. Inoltre “le autorità nazionali non hanno preso tutte le misure necessarie per proteggere efficacemente il diritto al rispetto della vita privata dei ricorrenti”.

Per i giudici europei le autorità italiane hanno violato il diritto al rispetto della vita privata e alla vita familiare (l'articolo 8 della Convenzione europea sui diritti umani) e il diritto a un rimedio efficace (l'articolo 13 della stessa Convenzione). La Corte ha intimato poi all’Italia che le misure per assicurare la protezione della salute e dell'ambiente devono essere messe in atto il più rapidamente possibile.

I ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo erano stati presentati nel 2013 e nel 2015 da 180 persone che vivono o sono vissute a Taranto o nelle zone vicine, lamentando gli effetti tossici delle emissioni per l'ambiente e per la salute e l'inefficacia dei rimedi italiani.

La Corte ha inoltre ....
quotidianosanita.it

lunedì 21 gennaio 2019

Quale economia per il lavoro, la dignità e la piena occupazione?

Quale economia per il lavoro, la dignità e la piena occupazione?
Ne parliamo conFulvio Bellini(analista politico)
nel Seminario
 di giovedì 24 gennaio 2019,
ore 17.00/20.00
a Milano
 presso il Centro Culturale Concetto Marchesi, via Spallanzani 6 (50mt dalla MM1 e Passante di Porta Venezia)

promuovono:
 Blog Penna Biro, Centro Culturale Concetto Marchesi, CONUP (Coordinamento Nazionale Unitario dei Pensionati di oggi e di domani), Medicina Democratica, Pubblico Impiego in movimento, Rete per il diritto alla salute di Milano e Lombardia, ACU (Associazione Consumatori Utenti), UNPIT, Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”, Cub Lombardia,  OrSA Lombardia, Sindacato Trasporti STAS, LAS Lavoro Ambiente Solidarietà, CSA Comune di Milano,  Sial Cobas,  ADL- Associazione Difesa Lavoratrici Lavoratori Varese,  Comitato per la Difesa della Salute nei  Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Il Sindacato è un’altra cosa -Opposizione Cgil, la rivista “Le Lotte dei Pensionati”, la rivista dei Macchinisti “Ancora in Marcia!»

venerdì 18 gennaio 2019

Reddito di cittadinanza e Quota 100, decreto approvato

Link testo decreto
I BENEFICIARI DEL REDDITO
Sia reddito di cittadinanza sia pensione di cittadinanza saranno erogati ai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica e quindi sotto la soglia di povertà (stabilita in un indice di 780 euro al mese). Chi ha quindi un Isee sotto i 9.360 euro può accedervi. Ma sono necessarie altre condizioni:
·         patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro (diverso dalla prima casa),
·         patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro (oppure 8.000 per le coppie e 20.000 se in famiglia),
·         se stranieri, si deve risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi.
 IL PATTO DI LAVORO
Non è finita qui. Niente reddito senza patto per il lavoro. Entro 30 giorni dall’assegnazione, i beneficiari dovranno sottoscrivere il patto: di lavoro se già qualificati o di formazione. Dopodiché si attiverà il Centro per l’impiego, che dovrà scandagliare le offerte delle aziende, su un software apposito e fare le proposte al beneficiario. Offerte congrue.
PENSIONE DI CITTADINANZA: REQUISITI
Pronta a partire anche la sorella del reddito: la pensione di cittadinanza. Anche questa misura però subisce una piccola frenata. La potranno ottenere i cittadini che avranno compiuto 67 anni (non più 65). Restano invariati invece i requisiti di Isee e patrimonio.
Quota 100: i punti chiave
Quota 100 si otterrà con 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati. Superato ciò si andrà avanti fino a quota 104. In particolare, le combinazioni saranno:
·         62+38
·         63+38
·         64+38
·         65+38
Chi non rientra in questi requisiti, dovrà rispettare quelli imposti dalla Legge Fornero: ovvero 67 anni di età + 20 anni di contributi.

giovedì 17 gennaio 2019

Sanità integrativa. Per Gimbe: “È sempre più ‘sostitutiva’ e alimenta il consumismo sanitario. Servono riforme urgenti e trasparenza”

“Considerato che, dopo anni di silenzio politico la Commissione Affari Sociali della Camera ha annunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva sulla sanità integrativa – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – abbiamo realizzato un report indipendente da cui emerge l’inderogabile necessità di un riordino legislativo, in quanto i fondi sanitari sono diventati in prevalenza sostitutivi di prestazioni già offerte dal SSN. In particolare le crepe di una normativa frammentata e incompleta hanno permesso all’intermediazione finanziaria e assicurativa di cavalcare l’onda del welfare aziendale, generando profitti grazie alle detrazioni fiscali di cui beneficiano i fondi sanitari e proponendo prestazioni che alimentano il consumismo sanitario e aumentano i rischi per la salute delle persone”.

Il report, dopo avere analizzato le determinanti che hanno favorito l’espansione del secondo pilastro e fornito una bussola per orientarsi nel complesso ecosistema dei terzi paganti e delle tipologie di coperture offerte, snocciola i dati relativi alla spesa sanitaria intermediata da fondi, assicurazioni e altri enti.

Nel periodo 2010-2016 il numero dei fondi sanitari è aumentato da 255 a 323, con incremento sia del numero di iscritti (da 3.312.474 a 10.616.847), sia delle risorse impegnate (da € 1,61 a 2,33 miliardi).
quotidianosanita.it.. 

mercoledì 16 gennaio 2019

CFL/CAL - MOVIMENTAZIONE E LOGISTICA L.D.E. GLI OPERAI APPROVANO L’ACCORDO Dopo oltre un anno di trattativa arriva il livello

I lavoratori dipendenti della ditta CFL/CAL, addetti alla movimentazione e alla logistica, che operano in sub appalto per conto di FATA all’interno della sede di Cascina Costa di Leonardo Divisione Elicotteri, stanno protestando da mesi per rivendicare un miglioramento economico che manca da oltre 3 anni, ora, finalmente, la direzione aziendale riconosce l’alta professionalità degli operatori  e concede il livello superiore come da CCNL. Poco prima della chiusura di fine anno 2018, dopo decine di ore di sciopero, il blocco del lavoro straordinario, diversi presidi con volantinaggi ai cancelli e numerose assemblee, è arrivata la nuova proposta di accordo che trova il consenso dei lavoratori. Ci teniamo a ricordare che l’attività svolta dagli operatori all’interno della divisione elicotteri, contribuisce in modo significativo al risultato complessivo del fatturato aziendale della divisione elicotteri che, negli ultimi anni, ha fatto riconoscere ai dipendenti di Leonardo Elicotteri un premio di circa 6mila€/anno.



Il riconoscimento del livello dal primo gennaio 2019 a tutti i lavoratori ha dovuto, però,  lasciare sul campo il 10% del premio di risultato, che passa da 67€ a 60€ al mese, ma l’accordo, così com’è composto, consentirebbe agli operai il diritto alla tassazione agevolata, riuscendo a recuperare quanto perso. Inoltre, da settembre a dicembre hanno avuto un una-tantum come anticipo sul livello. Per verificare i parametri introdotti nell’accordo sul premio, l’impegno della direzione è quello di una verifica condivisa ogni 2/3 mesi, al fine di avere la trasparenza necessaria per verificare la bontà dell’accordo.


Rimane, purtroppo, ancora aperta la vicenda dei buoni pasti, agli operatori della CFL la direzione riconosceva (e riconosce tuttora) il diritto al buono pasto che veniva consegnato ai lavoratori in forma caracea (QuiTicket) , secondo la versione della direzione del personale, questi buoni pasti erano imposti dalla committente (FATA). La vicenda è precipitata quando gli esercenti non hanno più accettato i buoni pasto della QuiTicket, a quel punto i lavoratori si sono ritrovati in tasca centinaia di buoni pasto che non potevano più utilizzare. La direzione si è impegnata, dopo diversi mesi di “botta e risposta”,  a chiedere il rimborso alla committente ed ha ritirato tutti i buoni residui rilasciando una ricevuta. Ora che la QuiTicket ha dichiarato fallimento, la speranza di ottenere il rimborso dei buoni pasto si assottiglia sempre di più, i lavoratori dovranno aspettare il recupero dei crediti da parte del curatore fallimentare, per poi ottenere il dovuto.

C. Costa 10 Gennaio 20

lunedì 14 gennaio 2019

Gli ambientalisti in presidio contro la ferrovia Malpensa T2-Gallarate

MALPENSA – Il Comitato Salviamo la Brughiera organizza per domani, 15 gennaio,  un presidio per scongiurare la devastazione dei boschi di Casorate Sempione, minacciati dal futuro collegamento ferroviario Malpensa T2-Gallarate.
Il presidio
La scelta della data non è casuale. Domani, infatti, si terrà l’annunciato sopralluogo istruttorio disposto dalla Conferenza di Servizi decisoria della Regione Lombardia risalente allo scorso 13 dicembre. Si terrà proprio lungo il previsto tracciato del nuovo collegamento ferroviario Malpensa Terminal 2 – Linea del Sempione. Gli ambientalisti che da tre anni ormai si battono per fermare il progetto si ritroveranno alle 11 lungo la Sp68 (la strada provinciale degli Arsaghit che collega Casorate Sempione con  Cardano al Campo) «al fine di sensibilizzare i cittadini sul progetto, con l’invito esteso ad associazioni e comitati che da anni sono impegnati a difesa dei nostri boschi e dei nostri terreni agricoli minacciati da un’opera il cui iter di approvazione è prossimo alla conclusione».
Alla ricerca del dialogo
I No Rail, per voce del loro presidente Stefano Bianchi, auspicano «un dialogo con gli incaricati del sopralluogo allo scopo di esporre loro le nostre obiezioni circa le criticità dell’opera in progetto». Il Comitato ritiene «inutile e dannoso» il collegamento ferroviario che Regione Lombardia vorrebbe realizzare entro il 2023. malpensa24.it

sabato 12 gennaio 2019

Padova, 12 gennaio 2019, comunicato ADL COBAS

Contro sentenze infami e contro ogni forma di intimidazione rilanciamo le lotte.
Come compagne e compagni e come lavoratrici e lavoratori di Adl Cobas esprimiamo la nostra totale
solidarietà ad Aldo Milani ed ai compagni del Si Cobas e del CSA Vittoria, colpiti con condanne assurde per
avere partecipato ad uno sciopero. Parliamo di 1 anno e 8 mesi al Coordinatore Nazionale del Si Cobas Aldo
Milani e ad altri compagni del SI Cobas e del CSA Vittoria, 2 anni e 3 mesi e 2 anni e 6 mesi ad altri due
compagni del Vittoria.
Questa sentenza è di una gravità inaudita in quanto si inserisce in un contesto nel quale, solo grazie alle lotte
dei facchini e delle Organizzazioni Sindacali che le hanno promosse, si è riusciti a far emergere un mondo di
sfruttamento bestiale, di malaffare, di corruzione, di illegalità e di impunità che hanno regnato indisturbate
fino a che i facchini non hanno avuto la forza ed il coraggio di ribellarsi, togliendo dalle mani delle
multinazionali della logistica e delle varie cricche di società e cooperative una grande opportunità di fare
soldi a palate sulla pelle di migliaia di lavoratori.
Il paradosso di questa condanna e delle varie inchieste giudiziarie aperte contro lavoratori e attivisti è che gli
unici che hanno denunciato queste situazioni e combattuto per ripristinare un minimo di legalità all’interno
dei posti di lavoro vengono oggi perseguiti e condannati con anni di galera. Questa condanna peraltro viene
prima dell’apertura del processo contro Aldo Milani (coordinatore nazionale del Si Cobas) che era stato
addirittura arrestato a seguito di una vergognosa provocazione inscenata dalla Digos di Modena e dalla Ditta
Levoni. E’ quindi evidente che siamo in presenza di una precisa volontà di voler criminalizzare una
organizzazione sindacale perché si vuole ripristinare quel sistema di sfruttamento che le lotte hanno messo
in discussione.
L’unico modo di rispondere a queste provocazioni e a questi atti intimidatori è quello di continuare sulla
strada delle lotte senza mai abbassare la guardia, nella consapevolezza che oggi, nel clima politico che stiamo
vivendo, si è ricreato un blocco sociale e politico che, attraverso l’uso della magistratura e delle leggi, sta
cercando in tutti i modi di fermare chi lotta. Non possiamo non citare il cosiddetto “decreto sicurezza”,
all’interno del quale, oltre alle porcherie che riguardano i migranti, hanno inserito pesanti condanne proprio
contro quelle forme di lotta che si sono sviluppate nel mondo della logistica e contro chi si organizza
concretamente per rivendicare il diritto alla casa.

mercoledì 9 gennaio 2019

Quota 100 da aprile per tre anni: tutte le regole. Art.

Finestre, incentivi esodo e cumulo contributi per la quota 100, proroga di un anno per APe Social e Opzione Donna: la bozza di decreto di riforma pensioni.

La quota 100 sarà sperimentale per il triennio 2019-2021, introducendo una nuova possibilità di pensione anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi, finestra di tre mesi fra la maturazione del requisito e l’assegno previdenziale, precisi vincoli (es.: incumulabilità con redditi da lavoro superiori a 5mila euro annui prima dell’età per la pensione di vecchiaia): sono i requisiti fondamentali per la quota 100 contenuti nelle bozze del decreto del Governo, atteso nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri. 
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Reddito di cittadinanza 2019: requisiti, domanda, durata, sanzioni. I punti chiave. Art.

La prima bozza del decreto che dovrà chiarire tutti i punti chiave del reddito di cittadinanza 2019 è circolata in questi giorni e ha sviscerato diversi punti chiave del provvedimento e le principali modalità con cui sarà attuata la misura di sostegno al reddito e all’occupazione bandiera del Movimento 5 stelle, qualcosa che sembra essere molto simile all’attuale Rei (Reddito di inclusione).
La platea di beneficiari sarà di 4.916.786 persone, pari a 1,73 milioni di nuclei familiari. I beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno accettare un’offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale dopo 18 mesi di fruizione del sostegno. Inoltre potranno beneficiarne anche i cittadini stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni. Ecco solo alcune delle caratteristiche, che andremo ad approfondire nei prossimi paragrafi.
 Vediamo in dettaglio i requisiti, le modalità di attuazione e tutti i punti chiave di una delle due misure ancora attese all’indomani dell’approvazione della Legge di bilancio 2019: reddito e pensione di cittadinanza e Quota 100.
 Reddito di cittadinanza 2019: cos’è 
Il reddito di cittadinanza è una misura statale volta a ridare dignità sociale ed economica a tutti i cittadini che hanno perso il lavoro o comunque non lavorano. È quindi un aiuto economico destinato a chi non raggiunge una soglie minima di reddito o un reddito proprio non lo possiede. Questa misura ovviamente deve andare di passo con l’inserimento socio-lavorativo del cittadino e con la riforma dei centri per l’impiego, che devono aiutare il beneficiario a ricollocarsi nel mercato del lavoro.
Reddito di cittadinanza 2019: quando parte
Come già detto in precedenza, la partenza del reddito di cittadinanza è prevista per aprile 2019. Giusto il tempo (e c’è ne vorrà) di riformare i centri per l’impiego, visto che i loro attuali standard non potranno mai essere sufficienti a supportare un simile impegno. Da aprile dovrà invece essere tutto pronto: centri riformati e pronti a seguire la platea dei beneficiari, trovare loro offerte di lavoro congrue e proporle.
Reddito di cittadinanza 2019: quanto spetta
Come si è più volte detto in questi mesi, la somma erogata corrisponde alla cifra al di sotto della quale si viene considerati in stato di povertà: 780 euro. Ovviamente diversi fattori concorrono a far si che questo importo si abbassi e sia inferiore a questa cifra.
In pratica si percepiranno 780 euro solo nel caso in cui il titolare del reddito non possieda casa di proprietà e viva in affitto ( in questo caso il reddito contribuisce al pagamento del canone di locazione). Chi è proprietario di una casa percepirà un importo di 500 euro.
Inoltre è prevista una automatica revisione delle cifre erogate qualora le richieste dovessero andare ad esaurire i fondi a disposizione.
I beneficiari del Reddito di cittadinanza si vedranno accreditare l’importo a loro spettante sulla nuova carta acquisti, la cui gestione è stata affidata alle Poste: la Carta Rdc, tramite cui sarà possibile prelevare contanti fino a 100 euro al mese a persona. Nei nuclei più numerosi questo limite sale fino a 210 euro.
Non si possono comunque utilizzare i soldi per “consumo di beni e servizi provenienti dal gioco d’azzardo“, pena la decadenza dal beneficio. Difficile capire attualmente come si potrà controllare l’effettivo utilizzo di quei 100 euro prelevati in contanti.
Reddito di cittadinanza 2019: quanto dura
Il beneficio dura 18 mesirinnovabili di ulteriori 18 mesi, con una pausa di 1 mese. In cambio, il cittadino titolare del beneficio, dovrà impegnarsi ad accettare almeno una delle tre offerte di lavoro “congrue” che gli verranno fatte.
Inoltre verrà erogato per un massimo di 3 anni.
Reddito di cittadinanza 2019: chi ne ha diritto
Secondo la bozza circolante, hanno diritto al reddito di cittadinanza i cittadini e nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:
·         Cittadinanza italiana oppure cittadini comunitari o extracomunitari residenti in Italia con permesso di lungo soggiorno da almeno 10 anni;
·         Isee attestato inferiore a 9.360 euro;
·         Patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30 mila euro,
·         Patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro,
·         Nessun componente del nucleo familiare deve essere proprietario di un veicolo immatricolato nei sei mesi antecedenti la richiesta.
Reddito di cittadinanza 2019: come funziona
Oltre al beneficio economico, viene messo a punto un progetto ad hoc di reinserimento lavorativo, che deve essere correttamente seguito del cittadino disoccupato, affinché non perda il diritto al reddito. In particolare dovrà sottoscrivere un accordo con il centro per l’impiego accettando di:
·         frequentare dei corsi di formazione,
·         dedicarsi a lavori socialmente utili per 8 ore a settimana,
·         accettare almeno una fra tre offerte di lavoro congrue che gli verranno presentate.
Reddito di cittadinanza 2019: le proposte di lavoro
Le proposte di lavoro che possono arrivare al beneficiario del reddito sono 3. Se la persona non accetta almeno una delle tre offerte “congrue”, perderà il diritto al beneficio economico, secondo queste regole:
·         nei primi sei mesi di fruizione del reddito va accettata un’offerta entro 100 chilometri dalla residenza,
·         tra il sesto e il diciottesimo mese entro 250 chilometri,
·         oltre il diciottesimo mese, nel caso in famiglia non ci siano minori né disabili, in tutta Italia.
Reddito di cittadinanza: come fare domanda.


lunedì 7 gennaio 2019

Dal patto della fabbrica alla riduzione delle rendite Inail il passo è breve. A cura di Federico Giusti

La riduzione dei premi Inail merita di essere denunciata con forza e senza fare sconti a chiunque la giustifichi, infatti non solo si favoriscono le aziende che nella manovra di Bilancia percepiscono aiuti e sgravi rilevanti ma vengono colpite le vittime di infortuni sul lavoro e quanti hanno contratto malattie professionali destinando loro meno soldi del passato.
Alla revisione tariffaria si uniscono altre modifiche rilevanti, per esempio si corre il rischio di interventi involutivi da parte della Magistratura che al momento di stabilire il danno dovrà prendere in esame la condotta aziendale prima e dopo i fatti contestati stabilendo anche la riduzione della eventuale somma dovuta  se le risorse economiche del responsabile risulteranno insufficienti.

Nella manovra di Bilancio appena siglata non vengono stanziate le risorse necessarie alle bonifiche ambientali che rappresentano un fattore di pericolo per la nostra salute e dovrebbero essere anche una occasione lavorativa per aziende da impiegare per la messa in sicurezza dell'ambiente.

In ambito sindacale, la firma del Patto della fabbrica, tra padroni e confindustria, lascia insolute innumerevoli questioni, per esempio su questo tema la governance che include parte datoriali e sindacato è un elemento negativo perchè sottrae le rivendicazioni in materia di salute, sicurezza, ritmi e tempi di lavoro ad ogni agire conflittuale e rivendicativo.
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venerdì 4 gennaio 2019

ASST VALLE OLONA. UNIONE OSPEDALI GALLARATE BUSTO ARSIZIO. ACCORDO SINDACALE SOTTOSCRITTO NELLE FESTE. CHE BRUTTO REGALO DI NATALE!

I FIRMATARI SOTTRAGGONO SOLDI E DIRITTI
CHE BRUTTO REGALO DI NATALE!
La firma senza stato di agitazione, presidi, scioperi e manifestazioni porta quasi sempre a
una riduzione dei diritti e dei soldi.
Durante le feste i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e FIALS ci hanno fatto un brutto
regalo, andando contro la decisione presa nell'unica riunione RSU valida che ha avuto il
numero legale per deliberare. Nelle altre riunioni RSU c'è stata una assenza di delegati di
queste sigle sindacali molto marcata, che ha determinato l’impossibilità di prendere
decisioni soprattutto quando i delegati, tra cui quelli di ADL, sono usciti durante i ripetuti
tentativi antidemocratici di stravolgere la decisione già presa.
Nella trattativa con l’ASST il tentativo fallito in riunione RSU gli è invece riuscito, ed il
brutto pacco di natale alla fine è arrivato:
-invece di estendere l'indennità percepita dai lavoratori del PS di Busto Arsizio anche a
quello di Gallarate (e si doveva pretenderlo già 3 anni fa), hanno pensato bene di sostituirla
con un progetto di un anno che aumenterà il carico di lavoro per questi lavoratori che
ne fanno già tanto.
Il progetto potrà essere cancellato in ogni momento e i soldi stanziati ovviamente dipendono
dal raggiungimento degli obiettivi.
Quanti soldi a gennaio i dipendenti vedranno da questo progetto?? Sino a dicembre invece
l'indennità la prendevano ogni mese. I progetti del P.S. e del gettone di presenza infine
ridurranno i soldi da distribuire a tutti i dipendenti di 250.000€!!
-i turnisti h12 che superano le 6 ore di lavoro dovranno stimbrare per 10', mentre prima
facevano la pausa caffè in orario di lavoro e andavano in mensa prima o dopo l'orario di
lavoro;
-l'indennità di turno cambia e verrà corrisposta per i turnisti h24 se faranno almeno il 20%
di mattine, il 20% di pomeriggi, il 20% di notti e per gli h12 se faranno il 30% di mattine e
il 30% di pomeriggi;
I tempi per la vestizione + le consegne si ridurranno da 25' a 19';
Sono state presentate poi matrici che generano straordinario automatico.
In definitiva tutto quanto avevamo di maggior favore rispetto al Contratto è stato cancellato
con la firma dei rappresentanti di 4 sindacati e, se non fosse stato per l'opposizione di
Adl e altri sindacati, il risultato poteva essere ben peggiore!!
Volantino in pdf

mercoledì 2 gennaio 2019

La verità sulla riduzione del 30% del premio INAIL

Si riporta questo articolo segnalato da Raffaele Giovanni ispettore DPL di Catanzaro oggi in pensione scritto da Marco Bazzoni – Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze, tante volte esaltato da Grillo sul suo blog.
Trovo interessante l’analisi che sto per proporvi anche perché penso molti di voi sono o sono stati lavoratori dipendenti :
Ci avevano detto che il taglio del 30% del premio Inail era un riduzione del costo del lavoro alle imprese e che questo non avrebbe inciso sui lavoratori assicurati, peccato che la realta’ fosse molto diversa da come c’e’ l’hanno dipinta e dopo una eternita’ ieri pomeriggio hanno pubblicato il maxi emenndamento di 270 pagine (poi ridotto a 195) che contiene non solo il taglio al premio Inail, ma anche una riduzione degli indennizzi alle vittime del lavoro. Dal 1 Gennaio 2019, il comma 653-undecies, lettere a) e b) del maxi emendamento gia’ approvato, limitano per legge il diritto dei familiari delle vittime di infortuni sul lavoro di avere somme ulteriori a quelle Inail (da “danno biologico”). Finora, nella maggior parte dei casi, i Giudici riconoscevano somme ulteriori a quelle (le rendite Inail) per danno biologico, ora non potranno più farlo perché la legge non lo consente. Al comma 653-undecies, lettera c) e’ negativa l’ultima frase (nonche’ ad ogni altra’ indennita’ erogata a qualsiasi titolo), in cui si dice per legge, che ogni altra somma “rientra” nell’indennita’ e questo significa meno somme agli infortunati (una sorta di divieto di “cumulo” che non esisteva fino ad oggi). Ad esempio, se una persona avesse una polizza di infortunio e lo indennizzano per un infortunio, l’Inail ne terra’ conto e gli dara’ meno come indennita’. Questa cosa non e’ grave……..e’ gravissima!!!!
Se prima era gia’ difficile accedere alla rendita Inail per i genitori, i cui figli che sono morti sul lavoro, contribuivano al proprio mantenimento, adesso e’ praticamente impossibile (comma 653-undecies, lettera h). Con una modifica all’articolo 106, primo comma, TU 1124/65, che adesso e’ scritto in modo complicatissimo ed incomprensibile !
Inoltre, aver ridotto in modo consistente le entrate Inail (premio Inail) di 410 milioni di euro nel 2019, 525 milioni nel 2020 e 600 nel 2021 (comma 653-sexies) non potrebbe portare ad un rischio per l’inail ? Mi spiego meglio, premesso che l’Inail sopravvive con i premi pagati dalle aziende, non si corre il forte rischio che le prestazioni ai lavoratori assicurati siano ridotte ? E’ vero che esiste il tesoretto Inail, derivanti dagli avanzi di bilancio annuale e depositato presso un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato. Solo che quei soldi non possono essere toccati dall’Inail, ma vengono utilizzati esclusivamente dallo Stato Italiano per ripianare i debiti (altra vergogna). Infine, al comma 653-septies, vengono ridotte le risorse finanziarie dedicate ai progetti per la sicurezza sul lavoro e alla prevenzione, di 110 milioni nel 2019, 100 milioni nel 2020 e altri 100 milioni nel 2021. E ancora 50 milioni nel 2020 e altri 50 milioni nel 2021 (sconto prevenzione). Il messaggio che si lancia alla sicurezza sul lavoro e’ assolutamente negativo. E’ uno scandalo, una vera vergogna.