I BENEFICIARI DEL REDDITO
Sia reddito di cittadinanza sia pensione di cittadinanza saranno erogati ai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica e quindi sotto la soglia di povertà (stabilita in un indice di 780 euro al mese). Chi ha quindi un Isee sotto i 9.360 euro può accedervi. Ma sono necessarie altre condizioni:
· patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro (diverso dalla prima casa),
· patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro (oppure 8.000 per le coppie e 20.000 se in famiglia),
· se stranieri, si deve risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi.
IL PATTO DI LAVORO
Non è finita qui. Niente reddito senza patto per il lavoro. Entro 30 giorni dall’assegnazione, i beneficiari dovranno sottoscrivere il patto: di lavoro se già qualificati o di formazione. Dopodiché si attiverà il Centro per l’impiego, che dovrà scandagliare le offerte delle aziende, su un software apposito e fare le proposte al beneficiario. Offerte congrue.
PENSIONE DI CITTADINANZA: REQUISITI
Pronta a partire anche la sorella del reddito: la pensione di cittadinanza. Anche questa misura però subisce una piccola frenata. La potranno ottenere i cittadini che avranno compiuto 67 anni (non più 65). Restano invariati invece i requisiti di Isee e patrimonio.
Quota 100: i punti chiave
Quota 100 si otterrà con 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati. Superato ciò si andrà avanti fino a quota 104. In particolare, le combinazioni saranno:
· 62+38
· 63+38
· 64+38
· 65+38
Chi non rientra in questi requisiti, dovrà rispettare quelli imposti dalla Legge Fornero: ovvero 67 anni di età + 20 anni di contributi.