- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 11 ottobre 2019

RINNOVO CCNL METALMECCANICI: una proposta imbarazzante

Rinnovo CCNL Metalmeccanici, piattaforma di Fim Fiom Uilm
PIATTAFORMA INADEGUATA, INIQUA E POCO CONSONA
Una proposta imbarazzante, pochi contenuti, poche richieste, aumento salariale totalmente incompatibile con gli accordi appena sottoscritti con gli industriali.
Salute e sicurezza del lavoro: continuare a consentire la massima flessibilità e dare gli aumenti economici solo se c’è un aumento della produzione, ci sembra il modo più sbagliato per tutelare la salute dei lavoratori; se si vuole almeno salvare la faccia, bisognerebbe aumentare il numero degli RLS e aumentare le ore agli RLS per fare attività. Tutto il resto diventa poco credibile, per non dire peggio….
Formazione:​ per quanto riguarda la formazione prevista nel welfare aziendale, molti lavoratori, soprattutto operai o nelle aziende piccole, non hanno potuto accedere a questa formazione e quindi risultata assolutamente inutile e inefficace continuare ad insistere con questo tipo di rivendicazione. Per la formazione “generica”, la proposta è sempre quella di utilizzare Fondimpresa, il fondo co-gestito tra sindacati e imprese, ma che utilizza le risorse dell’INPS e fanno sempre parte del monte-salari dei lavoratori, in pratica sono i lavoratori stessi che pagano in parte la formazione. La formazione è utile ma non ci devono raccontare che è a carico delle aziende.
Metà-salute (Sanità integrativa): si continua a propagandare un sistema di “sanità privata” che sta distruggendo la Sanità pubblica, sta creando problemi ai lavoratori che non riescono ad accedere ai servizi, molte aziende non pagano il contributo e non si riesce a farli versare. Si stanno moltiplicando gli studi medici privati convenzionati con assicurazioni dei CCNL e diminuiscono i medici nel SSN;
Cometa (fondo pensione): si propone di nuovo una campagna di silenzio assenso per cercare di sollevare le sorti del fondo come avvenuto per meta-salute (salvato grazie al rinnovo del CCNL del 2016), comunque è un sistema che ha un'alta percentuale di spesa, circa 17 milioni di €/anno, 11 milioni di spese fisse, che sono soldi praticamente buttati e sono risorse che vengono sottratte alla pensione pubblica. Il governo​ sta puntando proprio sulla crescita di queste forme assistenziali contrattuali privatistiche (i cosiddetti secondi pilastri) per ridurre le risorse destinate sia alla pensione sia alla sanità pubblica.
Aumenti legati all'andamento aziendale: anche questo è un meccanismo che non garantisce una ripartizione omogenea degli aumenti, non è possibile avere i dati che influiscono nei valori dei premi, perchè sono in mano alle direzioni, e nessuno è in grado di modificarli: in pratica decide sempre la direzione dell'azienda, che manovra i dati “ad hoc” per aumentare o diminuire i premi.
Aumento retributivo: l’8% di richiesta di aumento potrebbe anche essere condivisibile ma ci viene il sospetto che sia solo propagandistico, in quanto poco più di un anno fa, gli stessi sindacati hanno fatto un accordo con gli industriali che prevede i meccanismi di calcolo degli aumenti retributivi nei rinnovi contrattuali. Questi meccanismi sono legati all'indice dei prezzi al consumo epurati dal energia importata, questo indicatore viene calcolato anno per anno e, per i prossimi tre anni, si stima del 3,5% circa che è, quindi, meno della metà di quello rivendicato dai sindacati. Ovviamente una proposta di questo tipo porta i sindacati al di fuori dell'accordo e gli industriali faranno chiusura, pertanto o si stabilisce un livello minimo sotto cui non si potrà andare (esempio 5%), oppure gli industriali pretenderanno il rispetto dell'accordo
Cosa manca?: riproporre gli scatti di anzianità che garantiscano un adeguato riconoscimento economico a tutti; riproporre l’applicazione dell’ART 18, scavalcando il job-act, la Fornero ecc. in modo da estendere le reali tutele ai lavoratori; consentire i contratti aziendali con aumenti fissi non legati alla produzione; per le aziende senza contratto di secondo livello, riconoscere comunque degli aumenti fissi; mettere dei vincoli per evitare il trasferimento forzato dei lavoratori in altre sedi; tornare a contrattare gli orari e la flessibilità nelle aziende a seconda delle richieste produttive volta per volta; aumentare le indennità per il notturno e i lavorati più faticosi.
10 ottobre 2019