Ciao,
volevo rubarvi 2 minuti per darvi comunicazione
di un triste evento,
questa notte è morto Piero, operaio
della meccanica.
È da gennaio che Piero non si vede in
meccanica, ho telefonato un paio di volte a casa sua e mi ha risposto la sua
mamma Dicendomi che Piero ha avuto un’infezione al
pancreas che non riesce a risolversi, sta prendendo antibiotici ma lui non sta
bene ed è sempre a letto.
Alcuni colleghi mi hanno detto che è rientrato
un giorno, tentando di lavorare ma non ce la faceva a stare in piedi e se ne è
tornato a casa.
È di questi giorni l’epilogo della sua vicenda,
il male che lo affliggeva da diversi mesi era un tumore al pancreas e da sabato
è caduto in coma in ospedale, dicevano che era in fin di vita e non gli
mancava molto per terminare le sue sofferenze che si trascinavano ormai da
diversi mesi.
Ovviamente la notizia ha lasciato tutta la
meccanica di stucco perché nessuno sapeva che il suo problema era in realtà un
male incurabile che lo avrebbe portato alla sicura morte, forse solo sua mamma
lo sapeva ma non lo aveva divulgato, probabilmente nella speranza che non fosse
vero, ma così non è stato.
Come gli è arrivato il tumore non è dato
saperlo, quello che si sa è che viveva a Lonate Pozzolo proprio sotto le rotte
di atterraggio degli aerei di Malpensa,
quello che si sa è che lavorava in una fabbrica
che usa materiali poco salubri e che ogni anno ci sono diverse denunce all’ASL
per le sostanze che girano nei vari reparti della ditta, quello che si sa è che
non è il primo e nemmeno l’ultimo dei colleghi e amici che se ne vanno con mali
simili.
Piero non era giovane, anche se viveva ancora
con la mamma aveva abbondantemente superato i 50 anni ma la pensione era ancora
lontana.
Piero arriva da Vergiate dove, qualche anno
fa, è stato licenziato da Agusta per aver “offeso” un delegato sindacale di
Vergiate, ovviamente Agusta non ne ha voluto sapere di come erano andati i fatti
e doveva “proteggere” il delegato, licenziando in tronco Piero.
Il giudice ha dato ragione a Piero e obbligato
Agusta a ricollocarlo vicino a casa in un posto di lavoro “intoccabile” se non
con il consenso dello stesso Piero.
La sua vita trascorsa a C. Costa ha confermato
quanto stabilito dal giudice e cioè che Piero era una persona mite, tranquilla,
non litigava con nessuno sempre pronto a fare un passo indietro se era
necessario. Tanto è vero che oggi sono in tanti, in meccanica, che mi chiedono
notizie di Piero per sapere come sta, per avere notizie di quell’operaio che non
si vede più da molti mesi ormai.
Notizie che oggi sono, purtroppo, le peggiori
che uno si aspetta.
La morte è una livella che accomuna tutti, ricchi e poveri, come diceva Totò, ma per chi lavora in fabbrica e vive nelle case
popolari dietro l’aeroporto, la livella arriva in giovane età, per chi invece sta
tranquillamente seduto in parlamento e decide di allungare l’età della pensione,
togliere l’art. 18, peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori, la livella
arriva dagli 80 anni in su.
Caro Totò, mi sa che ricchi e poveri non sono
uguali nemmeno per la morte.
Ciao Piero,
Fiorenzo