- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 21 maggio 2013

Mangiasoldi da record a Varese Ne abbiamo una ogni 600 abitanti

VARESE Una provincia "impazzita" per il gioco d'azzardo. Nel Varesotto ci sono 1.443 esercizi pubblici che ospitano le Vlt, le "macchinette" come vengono dette comunemente. E la spesa media pro capite è salita a 1.446 euro all'anno.
I numeri sono quelli dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l'autorità che regola il gioco a livello nazionale. E sono impressionanti: solo a Varese sono 143 i bar e ristoranti nei quali le luci colorate delle slot attirano i clienti con la tentazione di una vincita in denaro. Sono 150 a Busto Arsizio, 87 a Gallarate.
Ma il dato che colpisce di più è la loro concentrazione: nella provincia dei Laghi c'è un locale che ospita le "macchinette" ogni 615 persone, neonati compresi. Nel milanese se ne trova uno ogni 635 residenti, a Bergamo ogni 735.
Una «polverizzazione dell'offerta» che preoccupa chi si confronta con la realtà di persone per le quali il gioco da passatempo si è trasformato in malattia. «Il fatto che la concentrazione di questo tipo di locali sia maggiore che in altre province significa che i nostri cittadini fanno meno fatica ad incontrare, sulla loro strada, un esercizio pubblico che ospita questi apparecchi». A parlare è Daniela Capitanucci, presidente onorario di And, acronimo che sta per Azzardo e nuove dipendenze. «Incontrare più facilmente le macchinette significa essere più stimolati rispetto alla possibilità di giocare», prosegue, «per non parlare di chi ha una patologia legata al gioco e non ha più la libertà di trovare un locale senza macchinette».
Per censirli è nato un sito Internet, raggiungibile all'indirizzo www.senzaslot.it. Basato sulle segnalazioni degli utenti, raccoglie gli indirizzi dei bar dove non si gioca d'azzardo. E sono appena 38 quelli in provincia, cinque nel capoluogo: rispetto a quelli con le macchinette la sproporzione è evidente.
Il risultato, stando sempre ai monopoli, nel 2011 i varesini hanno speso per il gioco d'azzardo qualcosa come 1.446 euro a testa. Un dato in forte aumento rispetto all'anno precedente, quando la spesa media era stata di 1.161 euro.
laprovinciadivarese.it