La lunga notte a Bellinzago, punto di ritrovo della marcia contro gli F-35, comincia quando ancora splende il sole. Gli attivisti del movimento No F-35 srotolano gli striscioni, i ragazzi del gruppo Officina Finistere preparano gli strumenti. «E’ un’occasione per riflettere – dice il chitarrista Enrico Vasconi -. Ma devono pensarci soprattutto i politici che hanno votato il progetto. Ora la questione si è fatta più complicata».
A Bellinzago oggi è stato il giorno della manifestazione contro la produzione dei nuovi cacciabombardieri. «Saremo come zanzare» annunciavano i membri del gruppo che da sei anni si batte contro il piano. «Non abbassiamo la guardia – ricorda Domenico Argirò, che fa parte del movimento -. Qualche risultato lo abbiamo raggiunto, in Parlamento ora si discute del tema. L’obiettivo è continuare a parlarne». Intanto, giovedì a Cameri inizierà l’assemblaggio del primo aereo senza la prevista cerimonia di inaugurazione.