BELLINZAGO NOVARESE - Circa trecento persone hanno preso parte alla “Notte in Bianco” degli F35, organizzata dal Movimento Novarese “No F35” al quale hanno aderito numerose associazioni (non solo del territorio, ma anche del vicino Varesotto, Milano, Asti), sigle sindacali, alcuni partiti e movimenti politici. Nella piazza adiacente il municipio di Bellinzago sabato sera, sin dalle 19, si sono alternati momenti musicali proposti dagli “Officina Finistère” ed interventi dei rappresentanti dei vari gruppi presenti.
Nel corso della serata è stato comunicato che in contemporanea, negli Usa, a Burlington, nel Vermont, dove sarà localizzata la base degli F35, si svolgeva un'analoga manifestazione. Prima del corteo abbiamo colto un commento di Luca Frusone, deputato del M5S, membro della Commissione Difesa: «Noi portiamo avanti il discorso non solo sugli F35, ma anche su altre spese di questo genere, quali quelle per il cosiddetto “Soldato digitale” Se non è possibile aprire una discussione su 131 aerei caccia che ci costano 13 miliardi di euro, il Parlamento fa prima a chiudere. Finmeccanica non è solo un'industria militare, ma anche civile. Forse però, la vogliono trasformare solo in industria bellica». «Siamo assolutamente contrari – ha detto Giovanni Bertinotti, dell'ADL di Varese, unica sigla sindacale all'interno di Finmeccanica contraria all'operazione F35 – Non solo ideologicamente, ma anche per quanto concerne la politica industriale. Gli F35 non portano alta tecnologia, non portano occupazione. Finmeccanica sta diventando un'azienda più bellica. Quando si dovranno fare le revisioni di questi mezzi a Cameri, bisognerà vedere l'impatto ambientale. Negli Usa vicino alle basi in cui si compiono queste operazioni sono partite petizioni in tal senso». Il corteo si è formato alle 22.30: controllato per l'intero tragitto da personale della Questura e dei Carabinieri, si è avviato verso l'aeroporto militare di Cameri. Due le tappe: la prima, al cancello che si trova vicino l’area in cui giovedì partirà l' assemblaggio dell'F35. Dopo l'accensione di fumogeni colorati, alcuni dei partecipanti hanno battuto sassi contro il cancello per fare rumore. Il corteo si è quindi spostato nell'area antistante l'ingresso principale dell'aeroporto militare: fra gli altri, è intervenuto don Renato Sacco, coordinatore di Pax Christi. L'intenzione degli organizzatori era di trascorrere lì la notte: un temporale improvviso, però, ha costretto tutti ad allontanarsi alla spicciolata ed a concludere anzitempo, verso le 3.30, la manifestazione. «Per quanto riguarda i numeri, immaginavamo quelli che sono stati – commenta Domenico Argirò, del Movimento Novarese NoF35 - Non si può ignorare il fatto che Bellinzago e Cameri sono paesi in cui è più difficile incidere sulla questione degli F35, visto che da sempre sono molto legati alle caserme presenti sul territorio. Non si poteva pretendere che i residenti scendessero in piazza numerosi. La nostra, comunque, era un'iniziativa doverosa dal punto di vista morale. Sentivamo di dover fare qualcosa in occasione del 18 luglio, data di inizio ufficiale dell'assemblaggio. Invitiamo le grandi organizzazioni ad attivarsi per creare una pressione popolare forte: solo se ci fosse una forte pressione da parte dei cittadini, magari in Parlamento potrebbe cambiare qualcosa».
corrieredinovara.com