Riordino degli uffici e incentivi, dipendenti comunali in fibrillazione
D’altra parte, gli argomenti sul tavolo erano particolarmente delicati:riorganizzazione del personale e premi relativi al fondo incentivante.
Sul riordino degli uffici di Palazzo Gilardoni affidato al consigliere comunale Mario Cislaghi, “in realtà non vi possiamo dire molto – ha spiegato Fausto Sartorato alla numerosa platea – Abbiamo chiesto all’amministrazione di essere informati, ma per ora non ci sono stati incontri ufficiali”.
Di più: “La riorganizzazione non è stata presentata nemmeno ai consiglieri comunali – ha osservato Angiolino Liguori – Sappiamo che un intervento di questo tipo è prerogativa dei dirigenti, ma ciò non significa che l’amministrazione possa fare quello che vuole senza coinvolgere le Rsu”.
“Pare che esista già un documento che stravolge gli uffici del municipio – ha aggiunto Liguori – Noi abbiamo diffidato l’amministrazione dal compiere un gesto di questa portata in maniera totalmente unilaterale. Anche perché, se le indiscrezioni verranno confermate, si tratterà di una riorganizzazione tutt’altro che indolore per i dipendenti”.
“Da mesi chiediamo questo documento. Vogliamo averlo prima che venga approvato dalla giunta, altrimenti entreremo in conflitto”, avvertono i delegati delle Rsu.
L’altra questione che agita i dipendenti riguarda i premi riconosciuti a chi partecipa ai progetti strategici del Comune. I sindacati denunciano poca chiarezza: “Nessuno ha spiegato le modalità con cui è avvenuta la distribuzione dei premi. Ci sono state forti discrepanze nelle buste paga dei lavoratori e non se ne capiscono le ragioni. Io stesso sono stato coinvolto in un progetto senza nemmeno saperlo – ha affermato Sartorato – Per il futuro chiediamo più trasparenza”.
Intanto, l’assemblea ha dato mandato alle Rsu di intraprendere le forme di lotta che riterranno più opportune qualora la trattativa con l’amministrazione dovesse saltare, con particolare riferimento al riordino del personale. Ciò non significa che i lavoratori siano in procinto di incrociare le braccia, ma la parola “sciopero” è stata pronunciata in più di un’occasione durante la riunione di mercoledì mattina.
