- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

lunedì 14 ottobre 2013

Chi va in pensione con la pensione anticipata entro il 2017 perde i contributi per Ass. Disabili, AVIS, Maternità facoltativa

Sono contributi figurativi che dovrebbe “coprire” l’INPS ma, grazie alla riforma Fornero, in alcuni casi di “pensione anticipata”, l’INPS non copre economicamente questi contributi, indicando solo alcune eccezioni: il militare, la maternità obbligatoria, l’infortunio, la malattia e la cassa integrazione guadagni ordinaria, che vengono calcolati. Tutte le altre “assenze” dal lavoro non avranno la copertura previdenziale.

Ma chi perde questi contributi? I lavoratori che avranno la riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici ma limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017: in sostanza, chi non ha l’età anagrafica (62 anni) e va in “pensione anticipata” entro il 2017 perde anche i contributi figurativi sopra detti, oltre le percentuali già note (1% x i primi 2 anni, 2% per gli altri anni),  che li costringerà ad allungare il traguardo della pensione.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i permessi che vengono “scalati” dai contributi:

  1. l’astensione facoltativa di maternità in costanza di rapporto di lavoro (art. 35. Decreto legislativo 151/2001);
  2. i permessi mensili previsti dall’articolo 33 della Legge 104/1992 (sia fruiti per l’assistenza a familiari con disabilità che quelli usati dalle stesse persone con disabilità lavoratrici);
  3. i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con grave disabilità (art. 42, Decreto legislativo 151/2001);
  4. le maggiorazioni di servizio virtuali a qualsiasi titolo (invalidità Legge 388/2000, vittime del terrorismo, dell’amianto ecc.);
  5. i periodi relativi ai riscatti di laurea, specializzazione, diplomi professionali anche se oggetto di ricongiunzione (Legge 29/1979);
  6. le assenze per sciopero;
  7. i permessi per i donatori del sangue;
  8. i periodi di disoccupazione se non hanno dato titolo all’accesso alla cassa integrazione guadagni, anche se oggetto di ricongiunzione (Legge 29/1979).

Sarà solo per il momento di crisi o verrà utilizzato anche in seguito, questo metodo? Non lo possiamo sapere, ma quello che è certo è che questa “deroga” è uno schiaffo al diritto dei disabili, al diritto alla maternità/paternità, ecc.. Non vi sono molte parole da dire in una situazione del genere, penalizzare chi è costretto ad usufruire di queste assenze è, a dir poco, SCANDALOSO e contro ogni minima regola di civiltà.

Siamo anche convinti che non sarà l’ultimo “colpo di scena” in merito alle nostre pensioni.


14 ottobre 13