Fausto Sartorato di Adl rafforza i concetti: «Ho fatto un sacco di scioperi con lavoratori socialmente utili. Dovrebbero essere quelli più incazzati e invece scrivono le lettere contro chi difende i diritti dei lavoratori. Noi non vogliamo escluderli anzi, chiediamo un incontro con loro. In assemblea abbiamo presentato fatti concreti: il sindaco deve dire alla cittadinanza che non è in grado di dare servizi. Capisco che i politici pensino ai voti ma non ci piegheremo alla logica che sta imperando qui a Busto dove si chiede il parere ai rappresentanti dei lavoratori via email».
E adesso? Sarà ancora lotta sindacale ma i tempi e i modi saranno da decidere: «Se l'amministrazione non smette di usare questi metodi antidemocratici il prossimo passo sarà assemblea aperta, ancora sciopero e anche dimissioni delle rappresentanze sindacali. A Cislaghi diciamo di devolvere i suoi 30 mila euro l'anno ai servizi sociali, visto che è già pensionato. Con Agesp hanno creato un problema con le assunzioni ma le tre società non erano state create per risparmiare? Dove sono i risparmi promessi? Questo è il vero flop».
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