Nel mirino del sindacato Adl, con Giulio
De Metrio, anche Luciano Carbone (611mila euro) e Michele Pallottini (400mila).
"Moretti alle Ferrovie gestisce 70mila dipendenti. Qui siamo meno di
5mila"
Il manager Giulio De Metrio La notizia fra i lavoratori Sea circolava da un po’. E oggi, con
il posto di lavoro in pericolo per la multa europea da 452 milioni di euro che
rischia di far saltare il banco, è diventata motivo di dibattito. Soprattutto
dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni dell’ad delle Ferrovie dello
Stato, Mauro Moretti, che aveva intimato al governo di non ridurre i suoi
870mila euro. Ma si chiedono i dipendenti della partecipata del Comune di
Milano che gestisce gli scali di Linate e Malpensa: come si può chiedere a un
lavoratore di tagliarsi lo stipendio, se non addirittura di restare a casa,
quando in azienda ci sono almeno tre manager che guadagnano cifre quasi
milionarie? In particolare uno, che porta a casa 829mila euro lordi all’anno.
Un tema fortemente attuale, quello dei maxistipendi dei manager pubblici, oggi che il governo di Matteo Renzi è al lavoro per abbassare il tetto massimo di guadagno. È stato un piccolo sindacato autonomo, Adl, nato di recente da una costola dell’Usb, a denunciare i due megastipendi nella società (controllata dal Comune al 54 per cento e dal fondo privato guidato da Vito Gamberale, F2i, al 44 per cento) che suscitano così tante polemiche. Dopo che l’anno scorso, una volta diventato azionista, anche lo stesso Gamberale li aveva criticati. Sono una cinquantina i dirigenti in Sea. Con stipendi variabili. Da un minimo di 100mila euro ai massimi che sfiorano il milione lordo all’anno. «Ci si lamenta degli 800mila euro di Moretti che governa un’azienda con oltre 70mila dipendenti - denunciano i sindacati - e nessuno dice nulla dei nostri che ne governano meno di 5mila».
virgilio.it
Un tema fortemente attuale, quello dei maxistipendi dei manager pubblici, oggi che il governo di Matteo Renzi è al lavoro per abbassare il tetto massimo di guadagno. È stato un piccolo sindacato autonomo, Adl, nato di recente da una costola dell’Usb, a denunciare i due megastipendi nella società (controllata dal Comune al 54 per cento e dal fondo privato guidato da Vito Gamberale, F2i, al 44 per cento) che suscitano così tante polemiche. Dopo che l’anno scorso, una volta diventato azionista, anche lo stesso Gamberale li aveva criticati. Sono una cinquantina i dirigenti in Sea. Con stipendi variabili. Da un minimo di 100mila euro ai massimi che sfiorano il milione lordo all’anno. «Ci si lamenta degli 800mila euro di Moretti che governa un’azienda con oltre 70mila dipendenti - denunciano i sindacati - e nessuno dice nulla dei nostri che ne governano meno di 5mila».
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