“E’ inaccettabile svendere un’azienda come la Rdb”. E’ questo in estrema sintesi il motivo che ha portato in piazza centinaia di lavoratori del gruppo, che si sono dati appuntamento a Piacenza da tutta Italia per fare pressione affinché il tribunale dia il via libera a una proroga dell’amministrazione straordinaria che sblocchi la cassa integrazione e venga attivato un nuovo bando di vendita. A rischio, su 750 dipendenti, sono in circa 550, visto che l’ultima offerta arrivata ai curatori fallimentari Renato Camodeca, Paolo Cevolani e Giorgio Zanetti è di soli 875mila euro per il marchio e i rami d’azienda (Monticelli, Bellona in provincia di Caserta, Tortoreto in provincia di Teramo, Belfiore in provincia di Verona, oltre alla sede amministrativa e commerciale di Pontenure) con i quali per due anni poter salvare 201 posti di lavoro, dei quali 181 nell’intero complesso industriale e 20 a Pontenure (oggi sono 50 i dipendenti). Un’offerta già rialzata, a fronte di quella iniziale di soli 100mila euro e un impegno per salvare l’occupazione di di poco più di cento unità.
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