- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

venerdì 26 settembre 2014

Lo Scalpo dei lavoratori

La governance degli organismi internazionali [FMI] ed europei [BCE], attraverso le bocche di Cristine Lagarde e Mario Draghi, si sta manifestando attorno al Job Act e ripropone nuovi tagli alla spesa pubblicasu sanita e pensioni, come se quelli già effettuati fossero irrisori e di poco conto. E’ la loro ricetta iperliberista contro la crisi economica globale, che si è incistata in Europa, diventando endemica, e che nessun provvedimento è riuscito a eliminare, tanto vero che oggi si riverbera anche sui paesi considerati forti quali la Francia e la stessa Germania: una cattiva medicina che ha peggiorato la malattia. Solo un cambio radicale di paradigma potrebbe modificare la distribuzione del reddito disponibile che sempre più è concentrato in una stretta minoranza sociale, ma questi sono i nudi dati che ci ricordano sia l’OCSE che il FMI.
L’economia italiana si contrarra’ anche nel 2014, con il pil che calera’ quest’anno dello 0,1%. Il pil tornera’ a crescere nel 2015 (+1,1%), per poi accelerare nel 2016 a +1,3%. Il -0,1% dell’economia nel 2014 segue il -1,9% del 2013 e il -2,4% del 2012. Il debito italiano salira’, toccando il picco, al 136,4% del pil nel 2014, per poiscendere progressivamente. Lo afferma il Fmi nell’Article IV sull’Italia, sottolineando che il debito pubblico si manterra’ sopra il 130% fino al 2017 (135,4% nel 2015, 132,9% nel 2016 e 130,2 nel 2017), per poi scendere al 127,6% nel 2018 e al 124,7% nel 2019. Il rapporto deficit-pil italiano si attestera’ nel 2014 al 3,0%, per poi scendere al 2,1% nel 2015. Lo afferma il Fmi nell’Article IV sull’Italia, sottolineando che il deficit 2016 sara’ all’1,1% e continuera’ a calare fino allo 0,4% del 2019. Il tasso di disoccupazione in Italia salira’ quest’anno ai massimi dal dopo-guerra, al 12,6% dal 12,2% del 2013. Lo afferma il Fmi, sottolineando che la disoccupazione restera’ a due cifre fino al 2017 (12,0% nel 2015, 11,3% nel 2016, 10,5% nel 2017). Un quadro di recessione economica che, aldilà, dei conti pubblici, riguarda tutti i paesi europei.