Nessuna 
autocritica da Bankitalia sulla carente vigilanza e rapporti incestuosi, che 
hanno portato nove banche ad essere bocciate tecnicamente (sulla base dei dati 
'statici' a fine 2013) nello scenario peggiore dello stress test, che dopo il 
rafforzamento del capitale operato da Veneto Banca, Banco Popolare, Creval, 
Sondrio e Bper nei primi nove mesi del 2014 si riducono a quattro, con le 
popolari Milano e Vicenza, considerate da Bce in difetto di capitale; Popolare 
di Milano che si salva con la rimozione dei requisiti prudenziali aggiuntivi; 
Popolare di Vicenza, il cui cda ha deciso proprio ieri di convertire un bond in 
capitale.
  Bce 
nel bocciare senza appello Montepaschi e Carige, con 2,1 miliardi e 814 milioni 
rispettivamente da trovare al più presto, infligge una sonora batosta proprio 
alla Banca d’Italia sempre più a braccetto con le banche, la cui omessa o 
carente vigilanza ha provocato le inchieste giudiziarie su Carige, portando in 
carcere il suo padre padrone ed ex vice-direttore Abi Giovanni Berneschi;  Mps, 
con l’ex presidente Abi  Giuseppe Mussari ed altri dirigenti,sotto processo per 
una gestione delittuosa della più antica banca.
   Il 
vice direttore di Bankitalia Fabio Panetta, puntando il dito sui minori sostegni 
pubblici ricevuti dal sistema bancario nazionale rispetto a quelli di altri 
paesi, ha affermato che le banche italiane hanno sopportato il peso della crisi 
che ha colpito l'Italia negli ultimi anni, senza che lo Stato effettuasse 
salvataggi come accaduto in altri Paesi, senza mai spiegare l’asimmetria dei 
costi più elevati per la gestione di un conto corrente, pari in Italia a 371 
euro contro 114 della media Ue, né ai tassi di interesse, il cui differenziale 
sui mutui è più alto di 149 punti base (dati agosto 2014) rispetto alla media 
Europea.
    Il 
dottor Panetta di Bankitalia, dopo la sonora bocciatura del sistema bancario 
italiano dalla Bce con stress test che hanno visto le banche italiane fanalino 
di coda dell'intera Europa, al terzultimo posto dopo Grecia e Cipro, ha 
affermato che le banche italiane hanno sopportato il peso della crisi, senza che 
lo Stato effettuasse salvataggi come accaduto in altri Paesi, aggiungendo che 
non un solo euro sarà chiesto ai cittadini: peccato che da decenni siano i 
cittadini- correntisti, a pagare costi elevatissimi ad un sistema bancario 
arrogante ed inefficiente, corresponsabile della crisi e della debacle 
dell'Italia.
   La 
presunta maggiore solidità delle banche italiane, che non hanno superato gli 
stress test Bce, è stata addossata a correntisti ed utenti dei servizi bancari, 
che continuano a pagare su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro (fissato oggi 
al tasso del 4,36% in Italia contro 2,87% dell’area euro), uno spread di ben 
30.240 euro in più alla scadenza dei mutuatari europei;  ben  257 euro in più su 
ogni conto corrente non convenzionato fissato in Italia a 371 euro contro 114 
(+225%), che si traduce in costi complessivi di 6,7 miliardi di euro in più 
l’anno pagato da decenni da  famiglie ed imprese.
   Le 
banche italiane sono arrivate in fondo alla classifica degli stress test Bce, 
nonostante abbiano ottenuto dagli ultimi 3 Governi (Monti,Letta,Renzi), tutta 
una serie di provvidenze corporative a danno della fiscalità generale, dai 7,5 
miliardi di euro di rivalutazione delle quote di Bankitalia comprensive dei 
ricchi dividendi pagati alle banche socie il 30 maggio 2014, ai regali fiscali 
sulla deducibilità delle perdite (19,8 miliardi di euro), la pubblica malleva 
sulla Cassa Depositi e Prestiti per consentire di pagare dividendi alle 
Fondazioni bancarie; la garanzia statale su swap legati a Bot e Btp, dopo che il 
SalvaItalia di Monti (novembre 2011) aveva offerto garanzia statale di 7 anni 
per 848 mld di obbligazioni ibride; il prestito vitalizio 
ipotecario.
     
Adusbef e Federconsumatori non si rallegrano della sonora bocciatura della Bce 
degli istituti di credito, ma ascrivono tale debacle a precise responsabilità di 
Bankitalia, che nella politica protezionistica e di diretta complicità eretta a 
favore delle banche ‘socie’ a danno della clientela, ha costruito un sistema 
bancario arrogante ma debole e vulnerabile, che invece di camminare sulle 
proprie gambe, ha bisogno dei santi protettori, che spesso fanno da palo ad usi, 
abusi e quotidiani soprusi. La verità sul sistema bancario italiano, è più forte 
delle menzogne e della propaganda: basta solo aspettare! 
