- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

sabato 29 novembre 2014

ADL Varese in sciopero con le dipendenti OVS

COMUNICATO STAMPA

ADL Varese in sciopero con le dipendenti OVS

Ripetutamente l'ADL di Varese ha segnalato l'insostenibilità delle condizioni lavorative delle dipendenti OVS e contesta la completa chiusura dell’Azienda su tali temi. Abbiamo aperto una stagione di scioperi con inizio dal 24 al 30 novembre, con orari dalle ore 12.30 alle ore 21.30 di ogni giorno lavorativo, per rivendicare un'organizzazione del lavoro che non mini la salute, la dignità e la vita privata delle dipendenti.

L'ADL ha ormai da qualche tempo denunciato che nelle filiali di OVS Spa di Varese, Gallarate, Gavirate e Rescaldina alle dipendenti sono imposti ritmi e carichi di lavoro insopportabili. Tale situazione deriva dal personale insufficiente che OVS mette in campo nella sua organizzazione del lavoro. Infatti, la politica dell'Azienda in questione è mirata al raggiungimento dei massimi profitti, senza tener conto delle più elementari norme di tutela della salute psico-fisica delle dipendenti.

Ad aggravare la situazione concorre la totale mancanza di programmazione delle domeniche lavorative e dei riposi settimanali. L'OVS, operando in tal modo, disattende al Contratto Integrativo Aziendale siglato in data 30 aprile 2013 con le Organizzazioni Sindacali firmatarie, che peraltro non ne contestano la mancata applicazione. Questa condizione lede il diritto delle dipendenti a poter organizzare la propria vita privata e ADL lo considera inaccettabile.

L'Azienda si giustifica con le dipendenti, ricorrendo ad argomentazioni che chiamano in causa la crisi, i cali del fatturato/vendite e costringe i propri collaboratori a sopportare dei sacrifici come unico mezzo per salvaguardare il proprio posto di lavoro. Come sempre si chiamano all'appello i numeri. Ma sempre a convenienza. Infatti, nel maggio 2014 l'OVS annunciava la quotazione in Borsa delle proprie azioni, dichiarando un aumento delle vendite pari al 6%, e l'apertura di 35 nuovi punti vendita sugli 80 previsti per il 2014. Per di più vantava uno scenario roseo con "cifre positive ogni mese".

L'ADL si domanda quale sia la verità, crisi o crescita del maggio 2014? A chi hanno mentito? Alle lavoratrice o al mercato?

Le dipendenti denunciano che al continuo aumento delle vendite non è corrisposta una crescita del team work nei vari punti vendita. Bensì l'organico si è impoverito a seguito dei licenziamenti e dei pensionamenti non rimpiazzati. Al carico di lavoro si aggiunge un "clima lavorativo pesante": le dipendenti subiscono una continua pressione psicologica da parte del Direttore che consiglia di assecondare i ritmi di lavoro richiesti al fine di non essere "vittime" di un eventuale trasferimento di sede.

Inoltre, nelle filiali dove vige l'orario continuato, l'orario lavorativo spezzato costringe le dipendenti fuori-sede a impegnare 12-13 ore, a fronte delle effettive 8 ore di lavoro. I disagi sopra esposti, sarebbero, in un certo modo più sostenibili, a fronte un’organizzazione dell’orario di lavoro che possa conciliare con gli impegni di una vita famigliare e sociale, instaurando un orario di lavoro continuato per tutti i dipendenti full-time.

Denunciamo la gestione "maschilista" del personale, le dipendenti OVS vengono trattate come numeri e ai loro occhi possiedono solo doveri. Si tratta di un management autoritario che non ascolta le loro legittime richieste, sempre pronto a sanzionare ogni piccolo errore, senza interrogarsi sulle cause che spesso risiedono nello stress alle quali sono sottoposte.

Chiediamo alla Dirigenza di OVS un cambiamento radicale sul suo atteggiamento verso le proprie dipendenti, che ricordiamo, sono donne, come il 90% della sua clientela.


Si chiedono condizioni lavorative che rispettino salute e dignità.