Nuovo report di Medici per i diritti umani sulle condizioni di vita dei lavoratori stagionali in Basilicata. Tra quelli visitati nell’area del Vulture-Alto Bradano nove su dieci sono in regola, ma sei di loro pagano un caporale. E le informazioni sui contributi sono un optional
27 novembre 2014
ROMA – Sono per lo più immigrati con regolare permesso di soggiorno, molti di loro hanno anche un contratto di lavoro, ma in più della metà dei casi sono ancora vittime del caporalato. È quanto succede ai lavoratori immigrati stagionali impiegati nella raccolta del pomodoro nell’area del Vulture-Alto Bradano, in Basilicata, protagonisti del nuovo report di Medici per i Diritti Umani (Medu). Da luglio a ottobre 2014, infatti, l’organizzazione ha assistito circa 250 migranti provenienti per la gran parte dall’Africa sub sahariana effettuando circa 267 visite e raccogliendo testimonianze sulle condizioni di vita e di lavoro.