- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

mercoledì 3 dicembre 2014

ADL Varese regala ad OVS un dicembre caldo di lotte sindacali

COMUNICATO STAMPA

ADL Varese regala ad OVS
un dicembre caldo di lotte sindacali.

A seguito dello sciopero, proclamato nell’ultima settimana di novembre, l'ADL annuncia che è solo all'inizio di un percorso di lotta sindacale. Per OVS sarà un dicembre caldo. Infatti, accanto alle colleghe in lotta si stanno avvicinando le dipendenti di altri punti vendita che protestano per le stesse problematiche lavorative.

Lo sciopero nella giornata di sabato 29 novembre, ha avuto una forte adesione da parte delle lavoratrici OVS di Gallarate, Gavirate e Rescaldina. A Varese la partecipazione della forza lavoro è stata del 30%, mentre su Rescaldina si è raggiunto il 40%.

Questo conferma che le problematiche lamentate dalle lavoratrici sono reali e gravano su tutto il personale. Tuttavia OVS prosegue ottusamente a non dialogare con le proprie risorse umane e a scegliere la strada del silenzio.

ADL denuncia l'attività anti-sindacale promossa da OVS, che al dì dello sciopero ha sostituito le lavoratrici con personale di livello superiore, trasferendolo dalle filiali delle altre province dove ADL non ha proclamato sciopero. Per tali motivi ci riserviamo di agire legalmente.

L'Azienda, da un lato promuove la propria immagine facendo beneficenza e sostenendo enti no-profit, dall'altro continua a dimostrarsi insensibile alle problematiche delle proprie dipendenti. Atteggiamento a dir poco incoerente e che ancora una volta dimostra che l'unico vero interesse è quello del fatturato.

Sordi anche alle richieste di aiuto delle dipendenti, che denunciano invano il terrorismo psicologico del loro capo-zona, oramai giunto a perpetrare veri atti di persecuzione verso alcune dipendenti la cui unica colpa è quella di rivendicare la propria dignità lavorativa.

Rinnoviamo all'Azienda l'invito a dare segnali concreti sulla volontà di cercare soluzioni alle problematiche evidenziate. Le lavoratrici, sostenute da ADL, continuano a rivendicare un'organizzazione e una programmazione del lavoro che permetta loro la possibilità di conciliare lavoro, famiglia e vita sociale, e che il carico di lavoro non risulti dannoso per la loro salute psico-fisica.


02 Dicembre 2014