Gallarate prende posizione, nero su bianco, sulla questione del futuro di Accam. Il consiglio comunale ha approvato venerdì sera la delibera che chiede «di procedere ad adottare i necessari atti ed iniziative finalizzati all’attuazione dello scenario B2», vale a dire l'avvio del percorso di creazione della "fabbrica dei materiali", accompagnata da un impianto di digestione anaerobica della frazione organica di rifiuto solido urbano (Forsu, vale a dire l'umido). Lo stesso scenario prevede la possibilità (da verificare) di «prolungare l’attività di una delle due linee di incenerimento attualmente operative che sarà eventualmente oggetto di interventi limitati al mero adeguamento minimo normativo». La scelta deve essere accompagnata da una integrazione del ciclo dei rifiuti che consenta l'attivazione della «misurazione puntuale delle quantità di rifiuti prodotti dalle singole utenze», la cosiddetta "tariffa puntuale" che consente di responsabilizzare i cittadini e spingere per una forte riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati. Lo scenario è considerato sostenibile dal punto di vista economico-finanziario, anche in considerazione del fatto che, nei calcoli di bilancio di Accam, è stata inserita erroneamente la voce di ammortamento del revamping, anche nell'ipotesi di superamento che il revamping non si faccia.
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