“Non acquistare prodotti realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone”. È l’invito rivolto da Papa Francesco nel messaggio per la 48esima Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2015, intitolato Non più schiavi, ma fratelli. Un’azione concreta, quella chiesta da Bergoglio per contrastare “l’abominevole fenomeno” della “sempre più diffusa piaga dellosfruttamento dell’uomo”, perché, come afferma Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate citata da Francesco, “acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico”. Per il Papa, infatti, accanto al “dovere delle imprese di garantire ai loro impiegati condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati”, ma anche “di vigilare affinché forme di asservimento o traffico di persone umane non abbiano luogo nelle catene di distribuzione”, c’è anche la “responsabilità sociale del consumatore”. Di qui l’appello di Bergoglio a tutti gli uomini e alle istituzioni a “non rendersi complici” dello sfruttamento umano che sembra “abbia luogo nell’indifferenza generale”.
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