MARNATE La fonderia di ghisa impiegava 11 lavoratori, la metà malati di silicosi e con problemi di udito. Nel capannone, coperto di eternit, non c'era nulla a norma e i vicini respiravano fumi non autorizzati e amianto
Le hanno definite «condizioni lavorative da fine '800» i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri quando, insieme alla Direzione Territoriale del Lavoro, all'Asl e alla Polizia Locale sono entrati nella FondMarnate, fonderia di Ghisa con circa 50 anni di storia che si trova all'interno diun capannone fatiscente di via Kennedy a ridosso della zona industriale di Marnate, di fianco ad alcune villette. Non ci hanno messo molto gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore bustoccoNadia Calcaterra, a decidere il sequestro dell'azienda di fronte alla mole impressionante di violazioni delle normative per la sicurezza dei lavoratori e delle normative ambientali. Pezzi di eternit che si staccavano dai tetti, malattie professionali (silicosi e perdita dell'udito) non comunicate dal medico aziendale alla Procura, polveri sottili, carri ponte non revisionati da anni, mancanza di certificati antincendio, nessuna formazione del personale sulla sicurezza, emissioni di fumi non autorizzate sono solo alcune delle gravi carenze riscontrate. Due i denunciati: l'imprenditore Massimo Gussoni, di Olgiate Olona, e il medico aziendale.
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