Non utilizzate le
istituzioni dello Stato contro chi protesta
Il 12 febbraio il tribunale ha dichiarato illegale lo
sciopero di diverse migliaia di minatori della Compagnia carbonifera di
Jastrzebie (Jastrzebska Spolka Weglowa, JSW), nel Sud della Polonia. Nella
stessa giornata la città è stata percorsa da una manifestazione delle mogli e
dei figli dei minatori, a sostegno dei loro cari in lotta.
Le autorità non arretrano davanti a
nulla per spezzare questo sciopero che dura da 16 giorni. Forze speciali,
mandate contro i minatori, hanno cercato di schiacciare la protesta con
inaudita brutalità, utilizzando, senza neppure addurre alcun pretesto, i
cannoni anti-sommossa da 37 mm
con proiettili di gomma, i cannoni ad acqua e i gas lacrimogeni. Più di 20
minatori sono stati feriti, alcuni gravemente.
I procuratori hanno nel contempo aperto procedimenti contro
gli organizzatori della protesta, minacciandoli di conseguenze finanziarie
legate alle perdite della compagnia interessata dallo sciopero.
Tra i perseguiti, il sindacalista Krzysztof
Labadz, uno dei dirigenti dello sciopero di sette ani fa’ della miniera “Budryk”,
durato 46 giorni.
I minatori in sciopero esigono l’allontanamento del CEO
della società, Jaroslaw Zagorski, la cui gestione ha portato la società
sull’orlo del baratro.
Il governo, nonostante possegga più della metà delle azioni
della società, non vuole cedere.
I minatori e le loro famiglie sono determinati. Difendono i
loro posti di lavoro ma anche il diritto di protestare per tutti i lavoratori
polacchi.
Facciamo appello ai sindacati e
alle organizzazioni sociali di tutta l’Europa perché sostengano la nostra lotta
e ci facciano giungere lettere di sostegno.
Solo la solidarietà internazionale, come nel caso della
Grecia, può fare arretrare i diktat dei neoliberali al governo. Solo assieme
possiamo affrontare la loro offensiva anti-sociale in Europa.
Boguslaw Zietek
Presidente del sindacato libero “Agosto 80” (WZZ « Sierpien 80 »)
mail di solidarietà: darekzal74@gmail.com
12 febbraio 2015