Rapporto 2015: senza azioni immediate crescerà il numero di persone in fuga dai conflitti e le popolazioni civili saranno sempre più costrette a vivere sotto il controllo di brutali gruppi armati. Preoccupa la crescita di gruppi armati dello stato islamico. "La risposta alle minacce per la sicurezza non metta a rischio i diritti"
25 febbraio 2015
Roma - "Il quadro complessivo dello stato dei diritti umani e' tetro ma le soluzioni ci sono. I leader mondiali devono intraprendere azioni immediate e decisive per invertire un'imminente crisi globale e fare un passo avanti verso un mondo piu' sicuro, in cui i diritti e le liberta' siano protetti". Cosi' Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia. Il Rapporto 2014-2015 di Amnesty International presenta un'analisi complessiva della situazione dei diritti umani riscontrata nel 2014 in 160 paesi e ammonisce che, se i leader mondiali non agiranno immediatamente di fronte alla mutata natura dei conflitti e non rimedieranno alle carenze identificate nel Rapporto, la prospettiva per i diritti umani nel periodo 2015-2016 sara' tetra, con: popolazioni civili sempre piu' costrette a vivere sotto il controllo quasi statale di brutali gruppi armati e sottoposte ad attacchi, persecuzioni e discriminazioni; crescenti minacce alla liberta' d'espressione e ad altri diritti umani, tra cui le violazioni causate da nuove, drastiche leggi antiterrorismo e da sorveglianze di massa ingiustificate; il peggioramento delle crisi umanitarie e dei rifugiati, con un sempre maggior numero di persone in fuga dai conflitti, i governi ancora impegnati a chiudere le frontiere e la comunita' internazionale sempre piu' incapace di fornire assistenza e protezione.