Parla Ribka Shibatu del coordinamento Eritrea democratica. “E’ un nuovo tragico 3 ottobre. E altre stragi accadranno se non si risolve alla radice il problema, lavorando nei paesi di partenza dei migranti. Chiediamo aiuto all’Italia, non vogliamo contare altre morti”
12 febbraio 2015
ROMA - “Questo nuovo e tragico 3 ottobre era prevedibile e quasi scontato, perché chiudere Mare nostrum è stato una vera condanna a morte per i rifugiati”. A sottolinearlo è Ribka Sibhatu, intellettuale eritrea, da anni residente in Italia e membro del coordinamento Eritrea democratica. “Da quella terribile strage di due anni fa, non mi sono fermata, ho organizzato convegni e manifestazioni per fare in modo che quell’orrore non accadesse più. E, invece, oggi è successo ancora e ancora succederà, se l’Europa e l’Italia non si decidono ad avviare, una volta per tutte, un programma serio, a breve e a lungo termine, per fermare queste stragi”.