- il 17 maggio 2013 è nata ADL Varese - Democrazia, Trasparenza, Autonomia e Coerenza non devono essere solo delle parole vuote - ADL Varese non vuole essere ne più grande ne più bella ne più forte, ma semplicemente coerente -

- nel 1992 nascono FLMUniti Varese e CUB Varese, contemporaneamente nascono FLMUniti Nazionale e CUB Confederazione Nazionale -

- nel 2010 tutte le strutture di categoria della CUB Varese insieme a SDL Varese e RDB Varese si fondono e danno vita a USB Varese -

- nel 2013 USB Varese delibera a congresso l'uscita da USB e la nascita di ADL Varese mantenendo unite le precedenti strutture ex SDL Varese ex RDB Varese ex CUB Varese - -

martedì 28 aprile 2015

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Camera dei Deputati – 4-08939 – Interrogazione a risposta scritta
da un articolo apparso sul Ilfattoquotidiano.it on line dell'11 marzo 2015, a firma di Luigi Franco, si apprende che: «Salvatore Ferla, 49 anni, cofondatore del sindacato di base Adl Varese e addetto alla sicurezza della società aeroportuale Sea, è stato licenziato in tronco. Alla base della decisione dell'azienda misto pubblico-privata, che come soci ha il comune di Milano al 55 per cento e il fondo F2i al 44 per cento, è stato un episodio avvenuto il mese scorso nella mensa del Terminal 1. Qui, secondo il sindacalista, erano al lavoro persone in ruoli non conformi alle loro qualifiche e mancava un cuoco in cucina. La cosa è stata sottolineata da Ferla, eletto in passato rappresentante sindacale per l'Usb, da cui poi nato Adl Varese. Ne è nata un discussione, finché sono state tirate in ballo le prostitute in Svizzera e il loro protettore. Ma a questo punto le versioni divergono. Quella di Sea è ricostruita nelle lettere con cui il lavoratore è stato prima sospeso, poi licenziato: Ferla — si legge — dopo avere contestato l'idoneità dell'inquadramento di un'addetta, si rivolgeva “al referente per Serist — Servizi Ristorazione srl (la società che ha in appalto il servizio mensa, ndr) del servizio serale e, ad alta voce alla presenza anche di altri testimoni, paragonava le dipendenti Serist alle prostitute in Svizzera” e continuava affermando che le stesse non hanno la possibilità di lamentarsi e di esprimere la propria opinione con il loro protettore. In conseguenza di ciò l'addetta scoppiava a piangere per le offese ricevute». Di qui la decisione di licenziare «per giusta causa» il sindacalista, accusato di aver «arrecato disturbo all'attività di Serist e dei suoi dipendenti (...) offendendo gravemente la loro dignità in via del tutto gratuita e senza aver ricevuto alcuna provocazione», cosa che ha fatto venir meno con Sea «il vincolo fiduciario posto a base del rapporto di lavoro». Diversa la versione di Ferla: «Stavo parlando in generale del mondo del lavoro con il cassiere, senza un riferimento preciso né a donne né a uomini. Stavo semplicemente dicendo che in Italia i lavoratori non hanno più la possibilità di far valere i propri diritti e sono sottomessi ai padroni. Da qui è nata la metafora sulle prostitute che non sono libere rispetto ai loro protettori». Ma c’è di più. Perché Ferla ritiene che il licenziamento sia causa della sua attività sindacale all'interno dell'azienda e che gli sia stato comunicato solo dopo una sua e-mail su presunte irregolarità nella gestione della mensa: «Sono discriminato da oltre tre anni. L'azienda non accetta che un sindacalista possa denunciare sperperi, appalti e consulenze sospetti, assunzioni facili e quindi vuole eliminarmi»;
il dipendente ha già impugnato in via stragiudiziale il predetto licenziamento poiché si baserebbe – a suo dire – su una contestazione disciplinare tardiva, generica ed infondata, poiché comminata dalla azienda esclusivamente a scopo di ritorsione contro il lavoratore per la sua attività sindacale;
il provvedimento adottato ai danni del dipendente appare agli interroganti sproporzionato rispetto alla presunta condotta contestata e rimane il dubbio della sua legittimità e logica poiché comminato ad un appartenente ad una organizzazione di lavoratori già da tempo impegnato fortemente nell'attività sindacale;
ADL Varese – di cui Ferla Salvatore è cofondatore – è infatti una organizzazione sindacale attiva negli aeroporti di Malpensa e Linate che nel recente passato ha «denunciato» – tra l'altro – le criticità in ambito aeroportuale in merito alla sicurezza sul lavoro, gli alti stipendi dei dirigenti e manager della SEA e presunte condotte antisindacali della SEA in occasione degli scioperi dell'estate 2014 che hanno dato luogo anche a due interrogazioni parlamentari (n.4-05669 e n.4-04573)–:

quali iniziative intenda assumere il Ministro – nell'ambito delle proprie competenze – allo scopo di favorire un dialogo e una corretta gestione delle relazioni sindacali tra i lavoratori, l'organizzazione ADL Varese e la direzione della SEA spa di Milano Linate Malpensa anche al fine di sensibilizzare la direzione della SEA verso un ripensamento del provvedimento adottato in danno del dipendente e garantire il legittimo esercizio dei diritti sindacali dei lavoratori. (4-08939)