Piccole aperture, timidi passi avanti e fiducia nel dialogo. Non si può certo parlare di svolta nella vertenza su Whirlpool, perché dall'incontro al Mise non esce nulla di concreto, ma le parole di sindacati e azienda fanno sperare che la trattativa sia entrata in una nuova fase, dopo la stallo registrato nei giorni scorsi. L'appuntamento è fissato per il 12 maggio quando il Governo ha convocato un incontro ristretto tra segreterie nazionali e azienda, anche se la soluzione per i 1.350 esuberi e la chiusura dello stabilimento di Carinaro sembra ancora lontana. Intanto tra i lavoratori la tensione resta alta, tanto che le organizzazioni sindacali stanno discutendo di un possibile sciopero generale che interessi tutta la città di Caserta.
L'a.d. di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, ha detto che l'azienda è "soddisfatta dell'andamento del dialogo e fiduciosa di continuarlo", definendo il confronto sul piano industriale "intenso e costruttivo". Dall'altro lato i sindacati registrano alcune novità: si tratta dell'impegno della società a verificare la possibilità di portare in Italia dall'estero alcuni volumi produttivi e della disponibilità a modificare il piano. "Una piccola apertura che apre uno spiraglio per gli stabilimenti, anche se per ora non è stato detto nulla di preciso", ha sottolineato il segretario generale Uilm Rocco Palombella, aggiungendo che ora si entra in una fase "più stringente". Anche per Marco Zanocco della Fim si tratta di "timidi passi avanti" ma ora chiede che si sciolgano i nodi critici del piano, cioè la chiusure degli stabilimenti di None e Carinaro. Un ulteriore piccolo segnale è la volontà dell'azienda di "valutare con la massima attenzione" il possibile utilizzo dei 50 milioni stanziati dalla Regione Campania per lo stabilimento in provincia di Caserta, mentre solo pochi giorni fa queste risorse erano considerate utili solo per ricollocare gli esuberi.
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