Ecco il “manifesto” diffuso per la nuova occupazione: «Il Telos ha di nuovo uno spazio, siamo in via Gorizia 28 a Saronno. Molte cose sono cambiate in questi dieci mesi senza Telos, ma identico è il nostro bisogno di uno spazio occupato in cui organizzarci per resistere alla Saronno dei palazzinari (e con la nuova giunta degli inciuci ci sarà da rimboccarsi le maniche!), alla Saronno dei consumi e delle feste calate dall’alto, alla Saronno delle retate e delle peggiori derive razziste, alla Saronno del cemento e del Lura inquinato o prosciugato, alla Saronno delle 1500 case sfitte e delle centinaia di sfratti all’anno».
«Uno spazio che fino a ieri era vuoto e abbandonato e che ora ospiterà le iniziative che negli ultimi dieci mesi abbiamo organizzato nelle strade, nei parchi e nelle piazze saronnesi, uno spazio che sarà un punto di incontro, una base per tutte le persone che abbiamo incontrato e conosciuto in questi mesi nelle strade – prosegue il “manifesto” -. Uno spazio di cui sentivamo il bisogno, per dare continuità a quei progetti che da anni portiamo avanti (cineforum, concerti, cene, palestra popolare, ciclofficina etc) e che sia riempito, vissuto e plasmato da chiunque senta il bisogno di uno spazio occupato in una città come Saronno. Nient’altro che un piccolo tassello all’interno del nostro agire quotidiano, uno spazio che sia da supporto e sostegno alle lotte che anche nel benestante territorio varesotto iniziano a farsi sentire con insistenza: da quelle contro le devastazioni del nostro già martoriato territorio (Elcon, scarichi in deroga nell’Olona, Pedemontana e bretelle connesse, Varesina bis) a quelle contro gli sfratti, passando dalle politiche securitarie della vecchia giunta saronnese che siamo sicuri verranno riproposte in salsa verde dalla nuova giunta leghista con aggiunta di retate più o meno palesemente razziste».