L'operaio allontanato per aver insultato le addette mensa, il licenziamento era una misura eccessiva, è stato reintagrato con due pronunciamenti. Ma è ancora scontro con l'azienda.
«Giustizia è stata fatta» ha detto Ferla, che è stato reintegrato dopo due diversi giudizi (il primo grado e un pronunciamento sul ricorso di Sea): il giudice del lavoro, pur rinoscendo la fondatezza dell’episodio alla base del provvedimento discilpinare, aveva dichiarato sostanzialmente detto che il licenziamento era sanzione troppo dura e non prevista dal contratto.
Lo scontro tra l’azienda, il lavoratore Ferla e il sindacato ADL non finisce però qui. L’azienda ha infatti già dichiarato di voler resistere in appello, una scelta che AdL considera «un mezzo per attaccare il sindacalista/lavoratore […] e sottomettere definitivamente i lavoratori alle proprie volontà». Il sindacato di base accusa anche i vertici aziendali dicendo che il ricorso «comporterà ulteriore danno erarialeall’azienda e alla proprietà», che è in gran parte pubblica (Comune di Milano ma anche, indirettamente, Fondo F2i, parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti).