LA SENTENZA 70 DELLA CORTE COSTITUZIONALE:
RIPRENDIAMOCI QUANTO CI HANNO TOLTO DUE VOLTE.
Anche dai pensionati riparte la lotta per un lavoro decente
Parlare oggi di pensioni significa parlare certamente della sentenza n. 70 del 20015 che ha dichiarato anticostituzionale la norma che sterilizzava la rivalutazione per le retribuzioni superiori a tre volte la minima nel periodo 2012 – 2013. Significa anche parlare del D.L. n.65 del 21 maggio 2015, con cui il Governo ha eluso l’ordine della Consulta prevedendo retroattivamente un adempimento pari forse a 1/5 di quello dovuto (per altro colpendo non solo gli attuali pensionati ma anche quelli futuri a cui è stato potenzialmente autorizzata la riduzione del “montante” su cui calcolare la rivalutazione dei contributi da cui il rischio che - per la prima volta in assoluto – esso diventi negativo, e cioè che invece che crescere o rimanere stabile con il passare del tempo diminuisca).
Ma significa anche occuparci della prossima grande riforma (”l’ultima” come la pubblicizza il suo principale sponsor e cioè il neo presidente dell’Inps Boeri) che propone il passaggio al contributivo secco per tutti anche retroattivamente con una riduzione per le prossime uscite di una media tra il 20 e il 30% dell’importo pensionistico di ciascuno...