MALPENSA - Sea e Sacbo verso la fusione e la regione Lombardia vuole essere della partita. «C’è l’intenzione e la disponibilità», asserisce il governatore Roberto Maroni. Ancora non è lecito parlare di cifre, ma quel 30 per cento di Sacbo di proprietà di Sea potrebbe diventare tranquillamente della regione. La strada potrebbe, però, essere anche quella di un aumento di capitale anziché l’acquisto di quote».
Dopo la nomina degli advisor da parte di Sea (Bnp Paribas) e Sacbo (Mediobanca) per definire il valore delle società, anche il Comune di Milano ha emesso un apposito bando per la ricerca del proprio advisor con scadenza l’11 gennaio 2016. «Dal 12 gennaio Milano potrà nominare il proprio advisor che darà l’okay a un matrimonio già definito vantaggioso, conveniente e utile dal professor Paleari, rettore dell’Università di Bergamo e referente di Iccsai (Istituto per la competitività nel settore dell’Aviazione). Il sistema aeroportuale lombardo con la fusione potrà contare quasi 37 milioni di passeggeri avvicinandosi ai 38 milioni dello scalo di Fiumicino, senza considerare il traffico delle merci che farebbero della Lombardia un polo europeo di grande livello per la quantità di merci movimentate».
C’è soltanto una cosa che il presidente Maroni teme ed è il potenziale effetto elezioni di Palazzo Marino. «Mi auguro che le elezioni per il Comune di Milano non rallentino questa operazione e che il tema della fusione tra Sea e Sacbo resti fuori dalla campagna elettorale, visto che siamo tutti d’accordo su queste nozze» rimarca il governatore.
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