Organizzato da un cartello di 50 associazioni. "L'Italia non deve essere coinvolta in nessun modo". Sull'accordo con la Turchia: "Ci preoccupa perché ha lo scopo di esternalizzare le frontiere in un paese che che non garantisce i diritti fondamentali"
09 marzo 2016
ROMA - "No alle guerre e all'intervento in Libia, no ai muri e alla chiusura delle frontiere". Con questo slogan si è svolto questo pomeriggio a Roma un sit-in di protesta organizzato da un cartello di 50 associazioni: dall'Arci al movimento nonviolento fino a Pax Christi, Libera e Rete italiana per il disarmo. La manifestazione si è tenuta in contemporanea alla discussione alla Camera sulle crisi internazionali con riferimento alla Libia e un possibile supporto militare dell'Italia. "Sono due gli aspetti che ci teniamo a sottolineare: vogliamo dire no al ricorso alle armi e no alla chiusura delle frontiere. Sono due facce della stessa medaglia perché il proliferare dei conflitti causa inevitabilmente lo spostamento di persone e l'aumento di profughi e rifugiati - sottolinea Grazia Naletto, portavoce di Sbilanciamoci - .