«La nuova industria avrà meno fabbrica, oggi ad esempio in assemblea c’è stato rimproverato che abbiamo solamente, c’è stato detto, poco più del 20% di operai e abbiamo tantissimi impiegati. Ho dovuto rispondere che gli impiegati sono ingegneri e tendenzialmente dobbiamo averne sempre di più e sempre meno operai». Moretti ha spiegato che la trasformazione di cui parla è al netto degli esuberi ereditati dalla precedente gestione.
E a proposito dell’impatto occupazionale il manager ha dichiarato: «Un Paese come il nostro che vuole mantenere alti i redditi e uno stato sociale importante, bisogna che venga a riportare le sue attrattività e i suoi investimenti nella parte pregiata della catena. La manifattura diventerà un fatto esecutivo automatico e sempre più decentrato nei Paesi a basso costo». Riguardo alle strategie, Moretti non ha escluso l’ipotesi di future acquisizioni ma ha chiarito che «la crescita non va fatta a debito». Negato invece un interesse per Piaggio Aerospace, azienda in forte difficoltà, controllata dal fondo emiratino Mubadala, che ha stabilimenti in Liguria (Genova e Villanova d’Albenga) e per la quale governo e sindacato sono in pressing per un’intervento di mamma Finmeccanica. «Noi non siamo interessati a rilevare l’azienda. - ha scandito Moretti - Piaggio Aerospace è un problema molto, molto, molto delicato. Non siamo interessati a fare da ammortizzatore», ha sottolineato l’a.d., ma allo stesso tempo «non siamo insensibili, siamo interessati a prodotti come l’unmanned», il P1HH Hammerhead al cui sviluppo Finmeccanica contribuisce.