Paris, 14 giu 2016
ADL, CoNUP, Le Lotte dei Pensionati, Ancora
in marcia!, Rete per il Diritto alla Salute Lombardia hanno accolto l’appello lanciato dalla “Rete
Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta” ed hanno partecipato all’imponente manifestazione unitaria
organizzata dai lavoratori francesi per il 14 giugno 2016 dopo tre mesi di
proteste contro la legge sul lavoro in discussione in parlamento, legge che
intende introdurre, al pari del jobs-act Italiano, delle limitazioni ai diritti
dei lavoratori in prims favorendo i licenziamenti e limitando il diritto di
sciopero, oltre ad altri gravi e rigide prese di posizione del governo francese
contro tutta la classe lavoratrice francese.
Oltre un milione di persone ha manifestato nelle
strade della capitale francese ma i media hanno mostrato solo i pochi e
sporadici scontri pensiamo per paura del contagio e della contaminazione che
queste proteste possano scatenare.
In contemporanea con la manifestazione di Parigi, i
sindacati di Base Italiani hanno organizzato presidi di proteste, sit-in, e
iniziative per esprimere piena solidarietà con le motivazioni che hanno spinto
milioni di lavoratori e cittadini francesi a protestare per mesi contro questa
legge, iniziative che sono avvenute un po’ in tutta Italia.
Il governo francese ha preso come spunto di
riferimento la legge sul lavoro emanata dal governo italiano e che è stata
approvata dal parlamento italiano senza eccessive proteste da parte dei
rappresentati dei lavoratori se non tra i sindacati di base che però non ha
impensierito minimamente il premier italiano ne il relativo governo,
consentendogli l’emanazione della legge praticamente quasi nel silenzio della
classe lavoratrice.
Nell’illusione di limitare la precarietà
lavorativa, la disoccupazione e il dilagare delle cooperative poco etiche, il
Jobs-act italiano ha già mostrato i sui limiti, una legge fatta su richiesta
dei padroni che chiedevano le mani libere contro i lavoratori e in cambio
avrebbero rilanciato le assunzioni nel paese, invece la legge ha semplicemente
favorito i licenziamenti mentre per agevolare le assunzioni hanno dovuto
“regalare” ai padroni migliaia di euro per ogni lavoratore assunto: appena i
contributi si sono ridotti c’è stato il crollo delle assunzioni, come
dimostrano i dati occupazionali del 2016.
Mentre i regali economici che il governo continua a
elargire alle banche e alla classe padronale stanno mettendo in ginocchio il
sistema sociale italiano con pesanti ripercussioni sulla sanita e sul sistema
pensionistico, migliaia di lavoratori si sono visti licenziare per essere
riassunti con il jobs-act, così facendo molte aziende hanno
avuto accesso al contributo statale promesso.
Anche sul fronte della contrattazione collettiva
nazionale in Italia si stanno assimilando le indicazioni del governo spostando
tutti i riconoscimenti economici previsti dai contratti nazionali, che
garantivano a milioni di lavoratori un minimo di recupero inflattivo, sui pochi
contratti aziendali a fronte dell’incremento produttivo, mentre la parte
normativa recepisce i vincoli sul diritto di sciopero e di rappresentanza
sindacale, riducendo sensibilmente gli spazi per le rivendicazioni e per le proteste
oltre che il rischio di ridurre ulteriormente la presenza dei sindacati di Base
all’interno dei posti di lavoro, cosa oltremodo apprezzata sia dai padroni sia
dai sindacati “concertativi” che se ne sono guardati bene dal sollevare
obbiezioni, anzi….
In Francia, al contrario, l’illusione di far
passare la legge nel silenzio come in Italia, è durata proprio poco, le
proteste hanno scatenato l’inferno per le strade francesi, fin da subito ci
sono state manifestazioni e scioperi, quasi a cadenza settimanale, di tutte le
classi lavoratrici con la solidarietà della cittadinanza francese che
stanno facendo riflettere il governo francese che sembra mantenere una rigidità
quasi surreale e inspiegabile: l’unico motivo di questa rigidità è per la paura
di una estensione delle proteste in tutta Europa se si dovessero accogliere le
motivazioni dei manifestanti.
Per lo stesso motivo era importante, da parte di
tutti i sindacati di Base europei, essere presenti anche solo simbolicamente,
vista l’enorme partecipazione di oltre un milione di persone, ma che voleva
dire essere vicini ai lavoratori Francesi e noi di ADL non potevamo mancare
all’appello. Presenza che è stata ricambiata da parte di Solidaire che ci ha
dato l’onore di aprire il corteo di Solidaire, sostenendo lo striscione della
“Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta” cosa che abbiamo
fatto con molto piacere dall’inizio alla fine dalla manifestazione.
Se la manifestazione nazionale dei lavoratori
Francesi del 14 giugno 2016 doveva dare un chiaro segnale al governo sulla
prospettiva di proseguire con le proteste in tutto il paese, il segnalale
arrivato dalla piazza di Parigi è stato forte e chiaro.
La nostra speranza è che il governo francese si
pieghi alle richieste dei lavoratori perché solo così si potranno riaccendere
focolai di proteste anche in altri paesi europei, noi comunque eravamo a fianco
dei lavoratori e, vista la loro determinazione, siamo sicuri che loro non si
arrenderanno,
noi nemmeno.
ADL
CoNUP
Le Lotte dei Pensionati
Ancora in marcia!
Rete per il Diritto alla Salute Lombardia