REGGIO EMILIA - "Quando il ministero dell'Istruzione rimanda sine die l'assunzione a tempo indeterminato di un insegnante della scuola pubblica produce una condotta illecita, abusando dell'istituto dei contratti a termine per coprire esigenze di organico stabili ed evidentemente non transitorie". Lo ha scritto, secondo quanto riferisce l'associazione Anief, il giudice del lavoro di Reggio Emilia, esaminando il ricorso di una precaria con 14 anni di supplenze alle spalle, tutte sino al 30 giugno o al 31 agosto. La docente, dopo anni di "gavetta" infinita, si è rivolta ai legali dell'Anief, ottenendo un risarcimento danni pari a 35 mila euro.
Nella sentenza, il giudice ha spiegato che il comportamento del Miur "certamente non può rimanere senza sanzioni". "Pertanto, sulla base di tali premesse - aggiunge l'Anief - è giunto alla condanna del ministero dell'Istruzione e al risarcimento di ben nove mensilità dell'ultima retribuzione, in favore della ricorrente.
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