Secondo
il ministero della Difesa, lo stabilimento sardo di RWM Italia non avrebbe
bisogno di autorizzazioni italiane all'export, perché fa parte di un gruppo
tedesco.
Ma un documento del governo tedesco,
che Altreconomia pubblica
in esclusiva, spiega che le bombe inviate verso il regno saudita in
guerra non sono state prodotte sotto licenza tedesca.
La
risposta all'interrogazione di Jan Van Aken (clicca sull'immagine per
allargarla). La carta intestata è quella del Ministero federale dell'Economia e
dell'energia, e la firma è quella del sottosegretario di Stato Iris
Gleicke
“Non capiamo quindi perché esponenti del Governo italiano abbiano invece tirato in ballo autorizzazioni tedesche per queste vendite” spiega il deputato tedesco. Va inoltre sottolineato che, anche se l’accordo di vendita fosse stato davvero stipulato con la casa madre tedesca, la legge italiana prevede comunque un passaggio autorizzatorio da parte del Governo italiano anche solo per un semplice trasferimento o una lavorazione/assemblaggio parziale.
Continua Van Aken: “Per questo, anche stimolati dalle campagne disarmiste italiane, abbiamo chiesto ancora più dettagli citando le parole della ministro della Difesa Roberta Pinotti, che spostava sulla Germania ogni responsabilità. Ottenendo un riscontro ancora più esplicito: per il Governo tedesco è l’Italia ad essere responsabile del processo di licenza all’esportazione delle bombe RWM verso l’Arabia Saudita. Nessuna licenza di ri-esportazione è stata fornita all’Italia da parte di Berlino per quanto riguarda componenti o ‘know-how’ inizialmente sviluppate in Germania. Per cui il Bundesministerium fur Wirtschaft und Energie ritiene che le bombe inviate verso il regno saudita non siano state prodotte sotto licenza tedesca”.
“Non capiamo quindi perché esponenti del Governo italiano abbiano invece tirato in ballo autorizzazioni tedesche per queste vendite” spiega il deputato tedesco. Va inoltre sottolineato che, anche se l’accordo di vendita fosse stato davvero stipulato con la casa madre tedesca, la legge italiana prevede comunque un passaggio autorizzatorio da parte del Governo italiano anche solo per un semplice trasferimento o una lavorazione/assemblaggio parziale.
Continua Van Aken: “Per questo, anche stimolati dalle campagne disarmiste italiane, abbiamo chiesto ancora più dettagli citando le parole della ministro della Difesa Roberta Pinotti, che spostava sulla Germania ogni responsabilità. Ottenendo un riscontro ancora più esplicito: per il Governo tedesco è l’Italia ad essere responsabile del processo di licenza all’esportazione delle bombe RWM verso l’Arabia Saudita. Nessuna licenza di ri-esportazione è stata fornita all’Italia da parte di Berlino per quanto riguarda componenti o ‘know-how’ inizialmente sviluppate in Germania. Per cui il Bundesministerium fur Wirtschaft und Energie ritiene che le bombe inviate verso il regno saudita non siano state prodotte sotto licenza tedesca”.
Un
punto chiaro che riapre completamente la questione della responsabilità politica
(ma anche e soprattutto legale, visti i dettami della 185/90) a riguardo delle
forniture di bombe italiane che la coalizione a guida Saudita sta utilizzando
nel conflitto in Yemen.